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Walter Reis – Enigma
Le tavole di Walter Reis sono creazioni ispirate dal potere di sintesi delle iconografie Marajoara, e dall’architettura archeo-astronomica pre-colombiana. Tale ricerca estetica suggerisce una connessione possibile tra il primitivo e il visionario.
Comunicato stampa
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WALTER REIS – ENIGMA
“Solo l’antropofagia ci unisce. Socialmente. Economicamente. Filosoficamente.
Sola legge del mondo. Espressione mascherata di tutti gli individualismi. Di tutti i collettivismi. Di tutte le religioni. Di tutti i Trattati di pace.
Tupy or not tupy. That is the question”
(Oswald de Andrade)
Nasce dentro i riti del sincretismo religioso afro-brasiliano nella città di Sao Luis do Maranhao e cresce sulla foce del fiume delle Amazzoni nella metropoli di Belem do Parà. Figlio di una cultura tri-ibrida (Iberico-afro-indigena) vede nel suo popolo l’assenza di legame col dolore del passato e l’apertura totale al futuro. Nutrendosi di tutte le influenze tra radici e antenne, filtrando e traducendo quel che sente, senza rifiutare gli attrezzi del suo tempo.
“Se vuoi parlare del mondo parla del tuo villaggio”(Tolstoj)
Le tavole di Walter Reis sono creazioni ispirate dal potere di sintesi delle iconografie Marajoara, e dall’architettura archeo-astronomica pre-colombiana. Tale ricerca estetica suggerisce una connessione possibile tra il primitivo e il visionario.
Poliedrico, l’artista, si serve di qualunque tipo di materiale (legno, materiale di recupero, ossa, transistors etc….) per la composizione delle sue opere ibride. Attraverso diverse espressioni artistiche (scultura, pittura, installazioni sonore …..) sviluppa un progetto di “terrorismo culturale” che porta l’arte al di fuori degli spazi interni tramite performance di personaggi mascherati che rappresentano antichi riti antropofagi di morte e resurrezione. Propiziatori per la fertilità della terra e degli esseri umani.
Descrivendo la diaspora epica dei riti dionisiaci attraverso i tempi. Le maschere tornano da questa epopea come autoritratti culturali , stampati sul viso di ogni straniero che cammina clandestinamente con un piede nel passato e uno nel futuro.
L’enigma che queste maschere impongono di decifrare si riassume in una metafora, nell’anello che chiude il ciclo di morte e resurrezione di Dioniso. Questo anello è un seme che deve essere fecondato attraverso un rito di fertilità, nell’humus culturale della mescolanza.
Ines Richter Musso
“Solo l’antropofagia ci unisce. Socialmente. Economicamente. Filosoficamente.
Sola legge del mondo. Espressione mascherata di tutti gli individualismi. Di tutti i collettivismi. Di tutte le religioni. Di tutti i Trattati di pace.
Tupy or not tupy. That is the question”
(Oswald de Andrade)
Nasce dentro i riti del sincretismo religioso afro-brasiliano nella città di Sao Luis do Maranhao e cresce sulla foce del fiume delle Amazzoni nella metropoli di Belem do Parà. Figlio di una cultura tri-ibrida (Iberico-afro-indigena) vede nel suo popolo l’assenza di legame col dolore del passato e l’apertura totale al futuro. Nutrendosi di tutte le influenze tra radici e antenne, filtrando e traducendo quel che sente, senza rifiutare gli attrezzi del suo tempo.
“Se vuoi parlare del mondo parla del tuo villaggio”(Tolstoj)
Le tavole di Walter Reis sono creazioni ispirate dal potere di sintesi delle iconografie Marajoara, e dall’architettura archeo-astronomica pre-colombiana. Tale ricerca estetica suggerisce una connessione possibile tra il primitivo e il visionario.
Poliedrico, l’artista, si serve di qualunque tipo di materiale (legno, materiale di recupero, ossa, transistors etc….) per la composizione delle sue opere ibride. Attraverso diverse espressioni artistiche (scultura, pittura, installazioni sonore …..) sviluppa un progetto di “terrorismo culturale” che porta l’arte al di fuori degli spazi interni tramite performance di personaggi mascherati che rappresentano antichi riti antropofagi di morte e resurrezione. Propiziatori per la fertilità della terra e degli esseri umani.
Descrivendo la diaspora epica dei riti dionisiaci attraverso i tempi. Le maschere tornano da questa epopea come autoritratti culturali , stampati sul viso di ogni straniero che cammina clandestinamente con un piede nel passato e uno nel futuro.
L’enigma che queste maschere impongono di decifrare si riassume in una metafora, nell’anello che chiude il ciclo di morte e resurrezione di Dioniso. Questo anello è un seme che deve essere fecondato attraverso un rito di fertilità, nell’humus culturale della mescolanza.
Ines Richter Musso
25
maggio 2012
Walter Reis – Enigma
Dal 25 maggio al 30 giugno 2012
arte moderna e contemporanea
Location
STUDIO CINQUANTUNOUNDICI
Cagliari, Via Ada Negri, 21, (Cagliari)
Cagliari, Via Ada Negri, 21, (Cagliari)
Orario di apertura
10-20
Vernissage
25 Maggio 2012, h 19:00
Autore
Curatore