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Walter Valentini / Giovanni Gaggia – Del Filo E Del Segno
La mostra Del Filo E Del Segno è dedicata a Walter Valentini e Giovanni Gaggia, due artisti mossi dal desiderio di riportare l’attenzione sulla tecnica incisoria. In esposizione un nucleo di opere di entrambi gli artisti ed il progetto di un’incisione a quattro mani, l’acquaforte Unitis Signis.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Bramante è lieta di ospitare il progetto DEL FILO E DEL SEGNO degli artisti marchigiani Walter
Valentini e Giovanni Gaggia, a cura di Chiara Canali.
La mostra, che inaugurerà domenica 21 maggio alle ore 18.30 presso la città di Fermignano, storica sede
del prestigioso Premio Internazionale per l’incisione "Fabio Bertoni", è promossa e sostenuta dal Comune
di Fermignano e dalla Regione Marche.
In occasione dell’inaugurazione dell’esposizione interverrà Chiara Canali, curatrice della mostra, oltre a
Sandro Pascucci, Direttore Fondazione Teatro Comunale di Cagli, Massimo Mattioli e Maria Letizia Paiato,
critici d’arte che hanno dato un contributo in catalogo, e l’artista Giovanni Gaggia.
A dieci anni dall’ultima edizione del Premio (1995-2007), con questa mostra degli artisti Walter Valentini
(1928) e Giovanni Gaggia (1977), ed il progetto di un’incisione a quattro mani, si vuole riportare
l’attenzione sulla tecnica incisoria e promuovere la rinascita del Premio Internazionale per l’incisione "Fabio
Bertoni".
Entrambi originari di Pergola, i due artisti hanno compiuto la propria formazione – a quarantacinque anni di
distanza – presso la Scuola del Libro (Istituto di Belle Arti di Urbino) dove Valentini ha acquisito il gusto
raffinato per le carte, i caratteri tipografici, la legatura, al punto che oggi è riconosciuto come uno dei
maestri internazionali nell’arte grafica contemporanea, mentre Gaggia ha ereditato le doti di abilità e
accurata perfezione nel disegno, per poi indirizzarsi anche verso i campi dell’azione performativa e della
gestualità del ricamo.
L’acquaforte Unitis Signis, nata dalla collaborazione dei due artisti che hanno incrociato e fuso le proprie
poetiche, si compone di due riquadri affiancati, come le pagine aperte di un libro. La lastra di sinistra è
quella incisa da Walter Valentini e presenta il consueto tema della misurazione delle costellazioni celesti,
delle galassie che, con le loro orbite, circuitano attorno ai pianeti, creando un rapporto musicale e poetico
tra linee e segni. Il lavoro è unificato dal motivo delle cinque sfere a cui Valentini ha configurato sul piano
e Gaggia ha permeato di un suo contenuto. Le cinque sfere hanno un significato preciso e alludono alle fasi
di metamorfosi della farfalla (elemento ricorrente nell’opera del giovane artista). Lo sfondo della lastra di
destra, inchiostrato come quello di sinistra e completato dal segno di Gaggia, è attraversato dalle linee
curve, sinuose e delicate delle ali di una farfalla per rafforzare ancora di più il senso di rinascita a nuova
vita, come auspicio al raggiungimento di bellezza, perfezione ed equilibrio interiore.
La mostra è arricchita da un nucleo di opere di entrambi gli artisti: Walter Valentini presenta il ciclo La
stanza del tempo (1983) dove emerge un fitto intreccio di segni verticali, diagonali, orizzontali, regolati da
una proporzione ritmica da cui germinano triangoli, rettangoli e semicerchi iscritti all’interno di una sezione
aurea. Le opere de La stanza del tempo, oltre al segno tracciato, presentano il motivo a rilievo del filo di
piombo o di cotone intinto nel carbone e fissato alle estremità con chiodi, teso in parallelo al piano
dell’opera, che accentua la geometria e la regolarità dei tracciati. In mostra anche il libro d’artista Dante
Anarca e i suoi sei maestri (1990), un poemetto inedito di Giacomo Oreglia arricchito da 6 acqueforti di
Walter Valentini, edito dalla Galleria Della Pergola, in cui si evidenzia l’equilibrio elegante tra scrittura e
immagini.
Giovanni Gaggia espone alcune opere Sanguinis Suavitas, disegni a matita su carta cotone Fabriano che,
assieme alle opere successive di Inventarium (2014) riflettono sulla memoria della strage di Ustica, e ne
traggono immagini vivide di chiavi, ciabatte, cucchiai, tazzine e altri effetti personali da viaggio, segni
significativi di una perdita e di un ritrovamento. Il tema ricorrente delle ali di farfalla, simbolo di liberazione,
è marcato da impronte rosse di cuore-sangue.
Le opere Ali Squamose (2009), Miratus Sum (2011) e Cruoris Factum (2013), realizzate attraverso la tecnica
del ricamo su lino, sono state realizzate da Gaggia a distanza di tempo in occasione di alcune azioni
performative, riattualizzando una pratica che recupera una manualità perduta assumendo una valenza
sociale.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Manfredi Edizioni con testi di Chiara Canali, Massimo
Mattioli e Maria Letizia Paiato e una sezione iconografica con le immagini di lavorazione della incisione
Unitis Signis e le opere dei due autori.
Valentini e Giovanni Gaggia, a cura di Chiara Canali.
La mostra, che inaugurerà domenica 21 maggio alle ore 18.30 presso la città di Fermignano, storica sede
del prestigioso Premio Internazionale per l’incisione "Fabio Bertoni", è promossa e sostenuta dal Comune
di Fermignano e dalla Regione Marche.
In occasione dell’inaugurazione dell’esposizione interverrà Chiara Canali, curatrice della mostra, oltre a
Sandro Pascucci, Direttore Fondazione Teatro Comunale di Cagli, Massimo Mattioli e Maria Letizia Paiato,
critici d’arte che hanno dato un contributo in catalogo, e l’artista Giovanni Gaggia.
A dieci anni dall’ultima edizione del Premio (1995-2007), con questa mostra degli artisti Walter Valentini
(1928) e Giovanni Gaggia (1977), ed il progetto di un’incisione a quattro mani, si vuole riportare
l’attenzione sulla tecnica incisoria e promuovere la rinascita del Premio Internazionale per l’incisione "Fabio
Bertoni".
Entrambi originari di Pergola, i due artisti hanno compiuto la propria formazione – a quarantacinque anni di
distanza – presso la Scuola del Libro (Istituto di Belle Arti di Urbino) dove Valentini ha acquisito il gusto
raffinato per le carte, i caratteri tipografici, la legatura, al punto che oggi è riconosciuto come uno dei
maestri internazionali nell’arte grafica contemporanea, mentre Gaggia ha ereditato le doti di abilità e
accurata perfezione nel disegno, per poi indirizzarsi anche verso i campi dell’azione performativa e della
gestualità del ricamo.
L’acquaforte Unitis Signis, nata dalla collaborazione dei due artisti che hanno incrociato e fuso le proprie
poetiche, si compone di due riquadri affiancati, come le pagine aperte di un libro. La lastra di sinistra è
quella incisa da Walter Valentini e presenta il consueto tema della misurazione delle costellazioni celesti,
delle galassie che, con le loro orbite, circuitano attorno ai pianeti, creando un rapporto musicale e poetico
tra linee e segni. Il lavoro è unificato dal motivo delle cinque sfere a cui Valentini ha configurato sul piano
e Gaggia ha permeato di un suo contenuto. Le cinque sfere hanno un significato preciso e alludono alle fasi
di metamorfosi della farfalla (elemento ricorrente nell’opera del giovane artista). Lo sfondo della lastra di
destra, inchiostrato come quello di sinistra e completato dal segno di Gaggia, è attraversato dalle linee
curve, sinuose e delicate delle ali di una farfalla per rafforzare ancora di più il senso di rinascita a nuova
vita, come auspicio al raggiungimento di bellezza, perfezione ed equilibrio interiore.
La mostra è arricchita da un nucleo di opere di entrambi gli artisti: Walter Valentini presenta il ciclo La
stanza del tempo (1983) dove emerge un fitto intreccio di segni verticali, diagonali, orizzontali, regolati da
una proporzione ritmica da cui germinano triangoli, rettangoli e semicerchi iscritti all’interno di una sezione
aurea. Le opere de La stanza del tempo, oltre al segno tracciato, presentano il motivo a rilievo del filo di
piombo o di cotone intinto nel carbone e fissato alle estremità con chiodi, teso in parallelo al piano
dell’opera, che accentua la geometria e la regolarità dei tracciati. In mostra anche il libro d’artista Dante
Anarca e i suoi sei maestri (1990), un poemetto inedito di Giacomo Oreglia arricchito da 6 acqueforti di
Walter Valentini, edito dalla Galleria Della Pergola, in cui si evidenzia l’equilibrio elegante tra scrittura e
immagini.
Giovanni Gaggia espone alcune opere Sanguinis Suavitas, disegni a matita su carta cotone Fabriano che,
assieme alle opere successive di Inventarium (2014) riflettono sulla memoria della strage di Ustica, e ne
traggono immagini vivide di chiavi, ciabatte, cucchiai, tazzine e altri effetti personali da viaggio, segni
significativi di una perdita e di un ritrovamento. Il tema ricorrente delle ali di farfalla, simbolo di liberazione,
è marcato da impronte rosse di cuore-sangue.
Le opere Ali Squamose (2009), Miratus Sum (2011) e Cruoris Factum (2013), realizzate attraverso la tecnica
del ricamo su lino, sono state realizzate da Gaggia a distanza di tempo in occasione di alcune azioni
performative, riattualizzando una pratica che recupera una manualità perduta assumendo una valenza
sociale.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Manfredi Edizioni con testi di Chiara Canali, Massimo
Mattioli e Maria Letizia Paiato e una sezione iconografica con le immagini di lavorazione della incisione
Unitis Signis e le opere dei due autori.
21
maggio 2017
Walter Valentini / Giovanni Gaggia – Del Filo E Del Segno
Dal 21 maggio al 25 giugno 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA BRAMANTE
Fermignano, Via Martiri Della Libertà, (Pesaro E Urbino)
Fermignano, Via Martiri Della Libertà, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì ore 16.30-19
da sabato a domenica ore 10.30-12.30 e 16.30-19
Vernissage
21 Maggio 2017, ore 18.30
Autore
Curatore