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We are landscape
La mostra a cura degli studenti di 4° Liceo indirizzo Architettura-Ambiente e Audiovisivo Multimediale, su Cassian Schmidt e l’Università tedesca di Weihenstephan-Triesdorf, mette in luce lo studio del Genius Loci e la riscoperta delle radici attraverso il territorio.
Comunicato stampa
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Tornano a collaborare il Liceo Artistico della Scuola d’Arte Andrea Fantoni e Landscape Festival - I Maestri del Paesaggio, la prestigiosa manifestazione culturale promossa da Arketipos, che a Bergamo ha ormai trovato casa da tanti anni.
Questa volta in occasione della mostra We are landscape a cura degli studenti di 4° Liceo indirizzo Architettura-Ambiente e Audiovisivo Multimediale, su Cassian Schmidt e l’Università tedesca di Weihenstephan-Triesdorf.
Sede dell’esposizione l’Ex Ateneo in Città Alta dall’8 al 25 settembre (tutti i giorni 9.30-12.30; 14.30-21.00 ingresso gratuito)
Coinvolti nella mostra in onore del celebre architetto del paesaggio, gli studenti del Liceo Artistico Andrea Fantoni di Bergamo sono stati affiancati anche dall’artista Salvatore Falci per l’elaborazione del progetto.
Schmidt e i ragazzi del Liceo Artistico della Scuola d’Arte A. Fantoni
Se Forgotten Landscape è il tema di questa edizione del Festival 2022, ecco che lo studio del Genius Loci e la riscoperta delle radici attraverso il territorio, sono il centro della ricerca svolta dagli studenti sotto la guida di Salvatore Falci.
Il titolo scelto vuole sottolineare la responsabilità di essere parte del paesaggio e, attraverso le nostre radici, di farne elemento del nostro essere. L'installazione è frutto di una riflessione sull'indispensabile ruolo da protagonista che ciascuno di noi ha nel determinare l'aspetto del territorio e le sue caratteristiche, con la propria storia, esperienza, origine.
L’intero percorso invita i giovani artisti a condividere stimoli personali su un tema profondo come quello ambientale e paesaggistico che diventano codice condiviso nel gruppo di lavoro e condivisibile con i visitatori, tanto da ricordarci quanto la nostra identità sia inscindibile dai luoghi che ci hanno formato e segnato: «L’arte contemporanea – spiega Salvatore Falci necessita di essere esperita, così come la natura è da vivere nella coscienza del farvi parte, così come la vita. La mostra invita a riflettere su questo legame, se non lo faremo allora falliremo. È un messaggio forte quello portato da questi giovani artisti, che va completato dalla capacità di ascolto del visitatore. L’impegno spetta sia all’artista che al riguardante l’opera».
Il progetto che coinvolge gli studenti del Liceo Fantoni, si allarga ad una collaborazione di spessore europeo perché Cassian Schmidt ha lavorato anche con gli studenti dell’Università tedesca di Weihenstephan-Triesdorf, per la progettazione e la realizzazione dell’allestimento di Piazza Vecchia durante la manifestazione a settembre.
«Uno degli obiettivi del progetto 2022 – spiega la professoressa Alessandra Burini referente PCTO del Liceo Fantoni – era quello di creare un ponte nel lavoro tra gli studenti dell’Università tedesca e del nostro Liceo, attraverso attività di indagine utile a sviluppare il tema del paesaggio dimenticato».
La mostra
L’ambiente dell’ex Ateneo è allestito attraverso elementi complessi nati dall’idea del modulo, struttura semplice che diviene immediatamente complessa nella sua ripetizione.
«L’anno passato – spiega Salvatore Falci – gli studenti avevano lavorato attorno a quattro idee. Questa volta invece ciascuno di loro è partito dai propri vissuti, ha ascoltato il proprio Genius Loci, ha sviluppato l’idea del proprio io in un noi che diventa Natura. Conoscersi è dunque la parola chiave, dal proprio fiume interiore cisi collega al ponte e allora il lavoro personale diventa parte di una collettiva».
Più moduli diventano quindi un ponte visibile a chi entra nello spazio della mostra. Il ponte rappresenta la possibilità di essere attraversato e di incontrare l’altro e, inoltre, cambia il punto di vista dello spettatore nel momento in cui lo si attraversa.
Dal ponte si può osservare il paesaggio, costituito dagli allievi che attraverso la creazione di piccoli luoghi intimi intessono relazioni.
«Il ponte – continua Burini – è l’elemento chiave con il quale si rapportano tutte le opere: ad esempio Nel fiume secco di Giorgia Baccalà il focus è il fiume Po che attraverso la secca estiva ha riportato alla luce memorie del passato da un carro armato ad uno scheletro. L’artista sottolinea dunque come si debba conoscere il passato per guardare il futuro».
La relazione con chi entra, stimola in una dimensione olistica, ad interagire con una diversa idea di spazio e tempo attraverso spunti sonori, visivi, emotivi. Scritte evocano la poetica del designer.
Scacchiera delle piante di Martina Manini vede come pedina dei vasi con semi, ad un certo punto dell’esposizione le pedine verranno improvvisamente abbattute: la partita finirà ma i semi, e dunque la vita, troveranno la terra per crescere :«L’opera ci suggerisce come anche un imprevisto possa essere occasione di ricostruzione, di stimolo per cambiare. Tutte le opere si collegano al senso della mostra: Noi siamo paesaggio, abbiamo l’obbligo di ricordarci che siamo Natura».
«I giovani artisti – chiude Falci – vanno ascoltati, “innaffiati” come le piante e gli elementi naturali, a noi adulti spetta solo il compito di aiutarli a incanalare la loro energia vitale. Dobbiamo valorizzare il loro Io in un contesto del Noi, un nuovo Noi che può solo essere collegato al sistema naturale».
Team e PCTO a scuola
L’articolato progetto di PCTO (Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento) vede impegnati i ragazzi in un lavoro lungo e complesso, fino a settembre.
Alla guida del progetto l’artista Salvatore Falci con il supporto dei docenti, Alessandra Burini (referente PCTO) e Diana Conte (referente PCTO), Barbara Ventura (indirizzo Architettura e Ambiente), Alessandro Villa, Tea Adami (Audiovisivo e Multimediale).
I ragazzi:
Giorgia Baccalà, Riccardo Bamberga, Manuel Davì, Thomas Forlani, Martina Manini, Andrea Moscheni, Antonio Vassallo.
Collaborazione con Officina della Comunicazione: Luca Salmaso.
Testi in Italiano e inglese: Emanuela Burini, supervisione testi in inglese Richard Allwright.
Questa volta in occasione della mostra We are landscape a cura degli studenti di 4° Liceo indirizzo Architettura-Ambiente e Audiovisivo Multimediale, su Cassian Schmidt e l’Università tedesca di Weihenstephan-Triesdorf.
Sede dell’esposizione l’Ex Ateneo in Città Alta dall’8 al 25 settembre (tutti i giorni 9.30-12.30; 14.30-21.00 ingresso gratuito)
Coinvolti nella mostra in onore del celebre architetto del paesaggio, gli studenti del Liceo Artistico Andrea Fantoni di Bergamo sono stati affiancati anche dall’artista Salvatore Falci per l’elaborazione del progetto.
Schmidt e i ragazzi del Liceo Artistico della Scuola d’Arte A. Fantoni
Se Forgotten Landscape è il tema di questa edizione del Festival 2022, ecco che lo studio del Genius Loci e la riscoperta delle radici attraverso il territorio, sono il centro della ricerca svolta dagli studenti sotto la guida di Salvatore Falci.
Il titolo scelto vuole sottolineare la responsabilità di essere parte del paesaggio e, attraverso le nostre radici, di farne elemento del nostro essere. L'installazione è frutto di una riflessione sull'indispensabile ruolo da protagonista che ciascuno di noi ha nel determinare l'aspetto del territorio e le sue caratteristiche, con la propria storia, esperienza, origine.
L’intero percorso invita i giovani artisti a condividere stimoli personali su un tema profondo come quello ambientale e paesaggistico che diventano codice condiviso nel gruppo di lavoro e condivisibile con i visitatori, tanto da ricordarci quanto la nostra identità sia inscindibile dai luoghi che ci hanno formato e segnato: «L’arte contemporanea – spiega Salvatore Falci necessita di essere esperita, così come la natura è da vivere nella coscienza del farvi parte, così come la vita. La mostra invita a riflettere su questo legame, se non lo faremo allora falliremo. È un messaggio forte quello portato da questi giovani artisti, che va completato dalla capacità di ascolto del visitatore. L’impegno spetta sia all’artista che al riguardante l’opera».
Il progetto che coinvolge gli studenti del Liceo Fantoni, si allarga ad una collaborazione di spessore europeo perché Cassian Schmidt ha lavorato anche con gli studenti dell’Università tedesca di Weihenstephan-Triesdorf, per la progettazione e la realizzazione dell’allestimento di Piazza Vecchia durante la manifestazione a settembre.
«Uno degli obiettivi del progetto 2022 – spiega la professoressa Alessandra Burini referente PCTO del Liceo Fantoni – era quello di creare un ponte nel lavoro tra gli studenti dell’Università tedesca e del nostro Liceo, attraverso attività di indagine utile a sviluppare il tema del paesaggio dimenticato».
La mostra
L’ambiente dell’ex Ateneo è allestito attraverso elementi complessi nati dall’idea del modulo, struttura semplice che diviene immediatamente complessa nella sua ripetizione.
«L’anno passato – spiega Salvatore Falci – gli studenti avevano lavorato attorno a quattro idee. Questa volta invece ciascuno di loro è partito dai propri vissuti, ha ascoltato il proprio Genius Loci, ha sviluppato l’idea del proprio io in un noi che diventa Natura. Conoscersi è dunque la parola chiave, dal proprio fiume interiore cisi collega al ponte e allora il lavoro personale diventa parte di una collettiva».
Più moduli diventano quindi un ponte visibile a chi entra nello spazio della mostra. Il ponte rappresenta la possibilità di essere attraversato e di incontrare l’altro e, inoltre, cambia il punto di vista dello spettatore nel momento in cui lo si attraversa.
Dal ponte si può osservare il paesaggio, costituito dagli allievi che attraverso la creazione di piccoli luoghi intimi intessono relazioni.
«Il ponte – continua Burini – è l’elemento chiave con il quale si rapportano tutte le opere: ad esempio Nel fiume secco di Giorgia Baccalà il focus è il fiume Po che attraverso la secca estiva ha riportato alla luce memorie del passato da un carro armato ad uno scheletro. L’artista sottolinea dunque come si debba conoscere il passato per guardare il futuro».
La relazione con chi entra, stimola in una dimensione olistica, ad interagire con una diversa idea di spazio e tempo attraverso spunti sonori, visivi, emotivi. Scritte evocano la poetica del designer.
Scacchiera delle piante di Martina Manini vede come pedina dei vasi con semi, ad un certo punto dell’esposizione le pedine verranno improvvisamente abbattute: la partita finirà ma i semi, e dunque la vita, troveranno la terra per crescere :«L’opera ci suggerisce come anche un imprevisto possa essere occasione di ricostruzione, di stimolo per cambiare. Tutte le opere si collegano al senso della mostra: Noi siamo paesaggio, abbiamo l’obbligo di ricordarci che siamo Natura».
«I giovani artisti – chiude Falci – vanno ascoltati, “innaffiati” come le piante e gli elementi naturali, a noi adulti spetta solo il compito di aiutarli a incanalare la loro energia vitale. Dobbiamo valorizzare il loro Io in un contesto del Noi, un nuovo Noi che può solo essere collegato al sistema naturale».
Team e PCTO a scuola
L’articolato progetto di PCTO (Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento) vede impegnati i ragazzi in un lavoro lungo e complesso, fino a settembre.
Alla guida del progetto l’artista Salvatore Falci con il supporto dei docenti, Alessandra Burini (referente PCTO) e Diana Conte (referente PCTO), Barbara Ventura (indirizzo Architettura e Ambiente), Alessandro Villa, Tea Adami (Audiovisivo e Multimediale).
I ragazzi:
Giorgia Baccalà, Riccardo Bamberga, Manuel Davì, Thomas Forlani, Martina Manini, Andrea Moscheni, Antonio Vassallo.
Collaborazione con Officina della Comunicazione: Luca Salmaso.
Testi in Italiano e inglese: Emanuela Burini, supervisione testi in inglese Richard Allwright.
08
settembre 2022
We are landscape
Dall'otto al 25 settembre 2022
architettura
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
EX ATENEO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI
Bergamo, Piazza Duomo, (Bergamo)
Bergamo, Piazza Duomo, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 9.30-12.30 e 14.30-21.00
Ufficio stampa
Clelia Epis
Autore