Si chiama “ Welcome Home ” e segna un vero e proprio “ritorno a casa”, in una sede rinnovata e pronta ad accogliere un progetto culturale tutto incentrato sul contemporaneo. Si tratta della mostra che, da domenica 17 maggio , avvierà il ciclo di rassegne promosso e organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza e curato da Stefania Portinari per AB23 , il nuovo nome dello spazio espositivo della chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, composto dalle iniziali del luogo e dal numero civico.

Un appuntamento importante per la vita culturale della città, che troverà risalto nella vernice prevista sabato 16 maggio, alle 18, nel chiostro della chiesa di S. Rocco (Contrà Mure S. Rocco, 28) con la partecipazione straordinaria dello scrittore vicentino Vitaliano Trevisan , che sarà impegnato in un reading letterario. Al termine, seguirà il vero e proprio opening della mostra ad AB23. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 14 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero .
Informazioni : 0444.222114, uffmostre@comune.vicenza.it , www.comune.vicenza.it .

Il filone espositivo che fa capo ad AB23 forma il progetto “Sistemi di contemporaneo ”, assieme a quello – già avviato – della Casa del Palladio (dedicata per lo più a rassegne di design) e ai progetti site specific in esterni curati da Alberto Zanchetta, che a partire da giugno interesseranno parchi, piazze, muri e vetrine della città. “ Welcome Home ” presenterà opere di Balletti&Mercandelli, Aleksandar Duravcevic, Marco Fantini, Fratelli Calgaro, Silvia Levenson, Simone Lucietti, Giovanni Morbin, Maria Elisabetta Novello, Lamberto Teotino, Veronica Veronese Palmieri. Gli autori, che hanno tutti uno speciale legame con Vicenza, indagheranno il concetto di casa (che viene richiamato dal nuovo allestimento) come interno e dimora con quanto di comodo, terribile, profondamente amoroso o nascostamente delittuoso essa nasconde.

Completamente riallestito da Mauro Zocchetta, con il contributo tecnico di AMCPS, CIME e OSRAM, lo spazio di Contrà S. Ambrogio è stato adeguato per rispondere alle esigenze dell’arte contemporanea. I lavori sono stati connotati dalla possibilità di sviluppare l’allestimento su superfici bianche, il più possibile neutre, in connubio con le pareti della chiesa romanica.