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What a wonderful world. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura
L’esposizione è un affascinante percorso nella lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura, dall’età antica ai grandi protagonisti della storia dell’arte, con opere di autori quali Albrecht Dürer, Leonardo da Vinci, Giovan Battista Piranesi, William Morris, Koloman Moser, Maurits Cornelis Escher, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Andy Warhol, Keith Haring, Peter Halley, Shirin Neshat.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 16 novembre 2019 all’8 marzo 2020, Palazzo Magnani e i Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia ospitano la mostra What a wonderful world. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura, un avvincente e inedito viaggio attraverso i secoli, per comprendere quanto la Decorazione e l’Ornamento raccontino di noi e del mondo.Sono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto.
L’esposizione – promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – ripercorrerà alcune delle numerose declinazioni in cui si esplica l’azione ornamentale attraverso oltre 200 opere, provenienti da importanti collezioni private e da istituzioni museali nazionali e internazionali tra le quali il Victoria&Albert Museum di Londra, il Museo Ermitage di San Pietroburgo, il Musée du quai Branly di Parigi, Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.
Oltre ad alcuni pezzi della protostoria, la mostra attraverserà più di duemila anni di storia dell’arte, dall’età romana al Medioevo fino ai giorni nostri, con opere di autori quali Albrecht Dürer, Leonardo da Vinci, Moretto, Giovan Battista Piranesi, William Morris, Alphonse Mucha, Koloman Moser, Maurits Corneils Escher, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Gino Severini, Sonia Delaunay, Josef e Anni Albers, Victor Vasarely, Arman, Andy Warhol, Keith Haring, Peter Halley, Wim Delvoye, Maggie Cardelus, Enrica Borghi, Claudio Parmiggiani, Malcolm Kirk, Shirin Neshat, Meyer Vaisman e molti altri.
Il progetto, a cura di Claudio Franzoni e Pierluca Nardoni, è frutto di un lavoro importante messo i in campo dal Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani, presieduto da Marzia Faietti e composto da Gerhard Wolf, Vanni Codeluppi, Marina Dacci e Walter Guadagnini.
Il percorso espositivo intende indagare le origini e gli sviluppi del multiforme matrimonio tra vita quotidiana, arte e Decorazione per poi affrontare in modo dettagliato le esperienze di tanta arte del Novecento e del nuovo millennio in cui i temi dell’Ornamento sono stati di nuovo rimessi in gioco.
Per confrontarsi con un lessico per definizione vastissimo e con il suo utilizzo altrettanto diversificato, la rassegna propone diverse sezioni.
La prima s’inoltra nel mondo naturale per analizzare come piante e animali si ornino modificando il loro aspetto esteriore e per indagare le ragioni di queste provvisorie o permanenti alterazioni della propria forma esterna.
La seconda si concentrerà sulla pratica, da sempre usata dall’uomo, di adornare il proprio corpo, attraverso gli indumenti e gli accessori, come orecchini, collane, monili vari, nei quali il ruolo “ornamentale” è almeno pari a quello funzionale.
Uno degli itinerari offerti dalla mostra sarà interamente dedicato a un’esperienza locale sbocciata nella prima metà del Novecento, quella dell’Ars Canusina, inventata e condotta dalla psichiatra reggiana Maria Bertolani Del Rio (1892-1978), all’interno del manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia.
Una sezione seguirà l’evoluzione del motivo ornamentale vegetale nei secoli e nelle varie culture, dai vasi attici ai capitelli romanici, alle traduzioni ottocentesche di William Morris, a cui si aggiunge il motivo dell’intreccio; allontanandosi da una visione naturalistica e prendendo spunto a volte dalle stesse pratiche artigianali legate, per esempio, all’oreficeria e alla produzione di tessuti, il Medioevo predilesse la descrizione minuziosa di grovigli, trame intricate, nodi. Il visitatore sarà avvolto dagli ipnotici motivi a nodo dei plutei dell’abbazia di Bobbio (IX sec.) e delle incisioni ricavate da disegni di Albrecht Dürer e Leonardo da Vinci.
L’esposizione prosegue con una serie di sale che contestualizzano e illustrano l’attuale visione dell’ornamento, perfezionatasi tra Ottocento e Novecento: l’infatuazione per l’elemento ornamentale che caratterizza la seconda metà del XIX secolo (da William Morris al clima Art Nouveau, con opere di Morris, Mucha e Moser) si scontra con il rifiuto totale della decorazione a favore della mera funzionalità dell'oggetto (da Adolf Loos a Le Corbusier fino a Marcello Nizzoli).
Dalla seconda metà del Novecento, fino ai nostri giorni, si assiste a una rivincita delle forme ornamentali. L’Ornamento si è infatti insinuato anche in una cultura figurativa apparentemente avversa come quella di molte avanguardie artistiche tra il primo Novecento e il secondo dopoguerra. Al precedente clima Art Nouveau si contrappongono, in arte, le Avanguardie storiche, come i Cubisti, i Futuristi, gli Astrattisti di vario genere, interessate per lo più a raffigurare le “essenze” del mondo.
La mostra proseguirà guardando ai modi con cui l’arte occidentale del Novecento assume le tendenze decorative di culture distanti nello spazio o nel tempo.
Chiuderà idealmente il percorso un approfondimento nel campo della musica.
Catalogo Skira.
L’esposizione – promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – ripercorrerà alcune delle numerose declinazioni in cui si esplica l’azione ornamentale attraverso oltre 200 opere, provenienti da importanti collezioni private e da istituzioni museali nazionali e internazionali tra le quali il Victoria&Albert Museum di Londra, il Museo Ermitage di San Pietroburgo, il Musée du quai Branly di Parigi, Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.
Oltre ad alcuni pezzi della protostoria, la mostra attraverserà più di duemila anni di storia dell’arte, dall’età romana al Medioevo fino ai giorni nostri, con opere di autori quali Albrecht Dürer, Leonardo da Vinci, Moretto, Giovan Battista Piranesi, William Morris, Alphonse Mucha, Koloman Moser, Maurits Corneils Escher, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Gino Severini, Sonia Delaunay, Josef e Anni Albers, Victor Vasarely, Arman, Andy Warhol, Keith Haring, Peter Halley, Wim Delvoye, Maggie Cardelus, Enrica Borghi, Claudio Parmiggiani, Malcolm Kirk, Shirin Neshat, Meyer Vaisman e molti altri.
Il progetto, a cura di Claudio Franzoni e Pierluca Nardoni, è frutto di un lavoro importante messo i in campo dal Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani, presieduto da Marzia Faietti e composto da Gerhard Wolf, Vanni Codeluppi, Marina Dacci e Walter Guadagnini.
Il percorso espositivo intende indagare le origini e gli sviluppi del multiforme matrimonio tra vita quotidiana, arte e Decorazione per poi affrontare in modo dettagliato le esperienze di tanta arte del Novecento e del nuovo millennio in cui i temi dell’Ornamento sono stati di nuovo rimessi in gioco.
Per confrontarsi con un lessico per definizione vastissimo e con il suo utilizzo altrettanto diversificato, la rassegna propone diverse sezioni.
La prima s’inoltra nel mondo naturale per analizzare come piante e animali si ornino modificando il loro aspetto esteriore e per indagare le ragioni di queste provvisorie o permanenti alterazioni della propria forma esterna.
La seconda si concentrerà sulla pratica, da sempre usata dall’uomo, di adornare il proprio corpo, attraverso gli indumenti e gli accessori, come orecchini, collane, monili vari, nei quali il ruolo “ornamentale” è almeno pari a quello funzionale.
Uno degli itinerari offerti dalla mostra sarà interamente dedicato a un’esperienza locale sbocciata nella prima metà del Novecento, quella dell’Ars Canusina, inventata e condotta dalla psichiatra reggiana Maria Bertolani Del Rio (1892-1978), all’interno del manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia.
Una sezione seguirà l’evoluzione del motivo ornamentale vegetale nei secoli e nelle varie culture, dai vasi attici ai capitelli romanici, alle traduzioni ottocentesche di William Morris, a cui si aggiunge il motivo dell’intreccio; allontanandosi da una visione naturalistica e prendendo spunto a volte dalle stesse pratiche artigianali legate, per esempio, all’oreficeria e alla produzione di tessuti, il Medioevo predilesse la descrizione minuziosa di grovigli, trame intricate, nodi. Il visitatore sarà avvolto dagli ipnotici motivi a nodo dei plutei dell’abbazia di Bobbio (IX sec.) e delle incisioni ricavate da disegni di Albrecht Dürer e Leonardo da Vinci.
L’esposizione prosegue con una serie di sale che contestualizzano e illustrano l’attuale visione dell’ornamento, perfezionatasi tra Ottocento e Novecento: l’infatuazione per l’elemento ornamentale che caratterizza la seconda metà del XIX secolo (da William Morris al clima Art Nouveau, con opere di Morris, Mucha e Moser) si scontra con il rifiuto totale della decorazione a favore della mera funzionalità dell'oggetto (da Adolf Loos a Le Corbusier fino a Marcello Nizzoli).
Dalla seconda metà del Novecento, fino ai nostri giorni, si assiste a una rivincita delle forme ornamentali. L’Ornamento si è infatti insinuato anche in una cultura figurativa apparentemente avversa come quella di molte avanguardie artistiche tra il primo Novecento e il secondo dopoguerra. Al precedente clima Art Nouveau si contrappongono, in arte, le Avanguardie storiche, come i Cubisti, i Futuristi, gli Astrattisti di vario genere, interessate per lo più a raffigurare le “essenze” del mondo.
La mostra proseguirà guardando ai modi con cui l’arte occidentale del Novecento assume le tendenze decorative di culture distanti nello spazio o nel tempo.
Chiuderà idealmente il percorso un approfondimento nel campo della musica.
Catalogo Skira.
14
novembre 2019
What a wonderful world. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura
Dal 14 novembre 2019 all'otto marzo 2020
arte contemporanea
Location
PALAZZO MAGNANI
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
INTERO 12 €
RIDOTTO 10 €
Gruppi composti da almeno 15 persone, over 65, possessori YoungER card, persone con disabilità, possessori biglietti mostre Fondazione Magnani Rocca – Traversetolo, membership card di enti convenzionati, possessori tessera ARCI, possessori tessera FAI, possessori biglietto mostra “Ritratto di giovane donna del Correggio”, dipendenti Gruppo Fs, dipendenti Iren
PROMOZIONE 2 X 1
2 x 1 per i soci Carta FRECCIA che raggiungono Reggio Emilia con Le Frecce. Termini e condizioni su www.palazzomagnani.it
STUDENTI 6 €
Ragazzi dai 6 ai 18 anni
GRATUITO
Amici della Fondazione Palazzo Magnani, bambini di età inferiore ai 6 anni, accompagnatori di persone con disabilità, giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento, soci della Collezione Peggy Guggenheim
BIGLIETTI FAMIGLIA
24 € (2 adulti +1 bimbo dai 6 ai 18 anni)
30 € (2 adulti +2 bimbi dai 6 ai 18 anni)
36 € (2 adulti +3 bimbi dai 6 ai 18 anni)
15 € (1 adulto +1 bimbo dai 6 ai 18 anni)
20 € (1 adulto +2 bimbi dai 6 ai 18 anni)
Orario di apertura
Aperta dal 16 novembre
da martedì a venerdì 10.00 -13.00 / 15.00 - 19.00
Sabato e Festivi 10.00 - 19.00
Vernissage
14 Novembre 2019, , su invito
Editore
Skira
Ufficio stampa
CLP
Curatore