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William E. Jones – Alternative Version
Raffaella Cortese è lieta di annunciare la prima personale a Milano dellʼartista americano William E. Jones (Canton OH, 1962),che esporrà video e fotografie del 2010, queste ultime realizzate specificatamente per la mostra italiana.
Comunicato stampa
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Raffaella Cortese è lieta di annunciare la prima personale a Milano dellʼartista americano
William E. Jones (Canton OH, 1962),che esporrà video e fotografie del 2010, queste ultime
realizzate specificatamente per la mostra italiana.
Il lavoro di Jones, da sempre contraddistinto dallo studio di materiale dʼarchivio, offre unʼ
interpretazione di alcuni spaccati della società americana e di episodi della storia recente caduti
in oblio o consapevolmente dimenticati. In particolare, lʼartista, vuol far riflettere sulle strategie di
controllo attuate dai detentori del potere politico-sociale.
La mostra presenta un film emblematico della sua produzione filmica precendente.
Tearoom (1962-2007), proiettato alla Whitney Biennal del 2008, è un video realizzato dallʼ FBI
americana durante unʼindagine compiuta a Mansfield nel 1962 per controllare gli omosessuali,
che si incontravano nei bagni pubblici, accusati di sodomia. Una sorta di caccia allʼuomo irritante
e vouyeristica. Tramite lʼutilizzo di telecamere nascoste si dimostra unʼopera di particolare
attualità, visto il dibattito contemporaneo sullʼuso delle tecnologie come strumento di controllo.
Nei video (The National Anthem, No product #2 (shower), Aggressive Child e Contraband), tutti
realizzati questʼanno, lʼartista compie un serio lavoro di analisi e decostruzione dellʼimmagine.
Grazie ad una tecnica laboriosa e unica, i film risultano essere vere e proprie creazioni visive.
Jones, infatti, fotografa ogni singolo still delle pellicole 16mm ritrovate negli archivi; una volta
modificati e distorti, riassembla i singoli scatti in una serie di immagini in movimento.Lʼeffetto è
visivamente conturbante. In No product #2, le immagini di una vecchia pubblicità di saponi degli
anni ʼ70 vengono rielaborate fino a dissacrare il fascino che esercitavano un tempo lasciando
emergere il loro obsoleto potere. In Contraband, attraverso stroboscopici colori come il rosso e il
ciano, il momento dellʼimmatricolazione dei giovani marins passa in secondo piano, lʼattenzione
ricade sullʼelenco disarmante degli oggetti sotto accusa perchè considerati di contrabbando.
Le immagini della serie National Photo, tratte da due archivi presso la U.S Library of Congress
(National Photo Company Collection e The Photochrom Print Collection) vengono sapientemente
sovrapposte e rielaborate dando vita a paesaggi e situazioni surreali che strizzano lʼocchio alle
pitture di Sigmar Polke e del pittore californiano Jess Collins.
William E. Jones, fotografo e filmmaker con base a Los Angeles, ha esposto in diversi musei, gallerie e festival
internazionali tra cui Tate Modern, Londra; The Whitney Biennal; MoMA, NY; Wexner Center of Arts; the Getty Center;
Sundance Film Festival; Rotterdam International Flilm Festival; Filmforum; Artists Space. Ha esposto al Padiglione dei
Paesi Nordici, curato da Elmgreen & Dragset, alla 53 edizione della Biennale di Venezia (2009). Nel 2009 Luigi Fassi,
per la prima volta in Italia, ha curato la sua personale a Bolzano presso lʼAr/ge kunst.
La Galleria Raffaella Cortese sarà presente a Fiac-Parigi, Artissima-Torino, Art Basel Miami Beach-Miami,
The Armory Show-New York
William E. Jones (Canton OH, 1962),che esporrà video e fotografie del 2010, queste ultime
realizzate specificatamente per la mostra italiana.
Il lavoro di Jones, da sempre contraddistinto dallo studio di materiale dʼarchivio, offre unʼ
interpretazione di alcuni spaccati della società americana e di episodi della storia recente caduti
in oblio o consapevolmente dimenticati. In particolare, lʼartista, vuol far riflettere sulle strategie di
controllo attuate dai detentori del potere politico-sociale.
La mostra presenta un film emblematico della sua produzione filmica precendente.
Tearoom (1962-2007), proiettato alla Whitney Biennal del 2008, è un video realizzato dallʼ FBI
americana durante unʼindagine compiuta a Mansfield nel 1962 per controllare gli omosessuali,
che si incontravano nei bagni pubblici, accusati di sodomia. Una sorta di caccia allʼuomo irritante
e vouyeristica. Tramite lʼutilizzo di telecamere nascoste si dimostra unʼopera di particolare
attualità, visto il dibattito contemporaneo sullʼuso delle tecnologie come strumento di controllo.
Nei video (The National Anthem, No product #2 (shower), Aggressive Child e Contraband), tutti
realizzati questʼanno, lʼartista compie un serio lavoro di analisi e decostruzione dellʼimmagine.
Grazie ad una tecnica laboriosa e unica, i film risultano essere vere e proprie creazioni visive.
Jones, infatti, fotografa ogni singolo still delle pellicole 16mm ritrovate negli archivi; una volta
modificati e distorti, riassembla i singoli scatti in una serie di immagini in movimento.Lʼeffetto è
visivamente conturbante. In No product #2, le immagini di una vecchia pubblicità di saponi degli
anni ʼ70 vengono rielaborate fino a dissacrare il fascino che esercitavano un tempo lasciando
emergere il loro obsoleto potere. In Contraband, attraverso stroboscopici colori come il rosso e il
ciano, il momento dellʼimmatricolazione dei giovani marins passa in secondo piano, lʼattenzione
ricade sullʼelenco disarmante degli oggetti sotto accusa perchè considerati di contrabbando.
Le immagini della serie National Photo, tratte da due archivi presso la U.S Library of Congress
(National Photo Company Collection e The Photochrom Print Collection) vengono sapientemente
sovrapposte e rielaborate dando vita a paesaggi e situazioni surreali che strizzano lʼocchio alle
pitture di Sigmar Polke e del pittore californiano Jess Collins.
William E. Jones, fotografo e filmmaker con base a Los Angeles, ha esposto in diversi musei, gallerie e festival
internazionali tra cui Tate Modern, Londra; The Whitney Biennal; MoMA, NY; Wexner Center of Arts; the Getty Center;
Sundance Film Festival; Rotterdam International Flilm Festival; Filmforum; Artists Space. Ha esposto al Padiglione dei
Paesi Nordici, curato da Elmgreen & Dragset, alla 53 edizione della Biennale di Venezia (2009). Nel 2009 Luigi Fassi,
per la prima volta in Italia, ha curato la sua personale a Bolzano presso lʼAr/ge kunst.
La Galleria Raffaella Cortese sarà presente a Fiac-Parigi, Artissima-Torino, Art Basel Miami Beach-Miami,
The Armory Show-New York
17
settembre 2010
William E. Jones – Alternative Version
Dal 17 settembre al 13 novembre 2010
fotografia
Location
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.00-19.30 e su appuntamento
Vernissage
17 Settembre 2010, ore 18-22
Autore