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William Kentridge – Tide Table (Indicatore delle maree)
Tide Table (Indicatore delle maree), film animato del 2003 realizzato con disegni a carboncino, è l’ultimo di una serie di nove cortometraggi che vedono come protagonisti-antagonisti l’avido imprenditore Soho Eckstein e l’artista sognatore Felix Teitlebaum
Comunicato stampa
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Per ricordare il “Giorno della Memoria” il Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea organizzano la mostra “Tide Table” dell’artista sudafricano William Kentridge a Teatro Sociale dal 18 gennaio al 26 febbraio 2006
Il Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura e la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea organizzano dal 18 gennaio al 26 febbraio 2006 la mostra Tide Table (Indicatore delle maree) dell’artista sudafricano William Kentridge in occasione del “Giorno della Memoria”.
Il “Giorno della Memoria”, che ricorre il 27 gennaio, è l’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz avvenuta nel 1945, ed è stato istituito in ricordo del genocidio e della persecuzione del popolo ebraico e dei deportati italiani nei campi nazisti.
Dopo la mostra di Fabio Mauri lo scorso anno, anche nel 2006 l’Assessorato alla Cultura e la GAMeC ricordano questa importante ricorrenza organizzando al Teatro Sociale di Città Alta la mostra di Kentridge. Nato e cresciuto a Johannesburg (Sudafrica) a contatto con la difficile realtà dell’Apartheid, l’artista guarda con estrema lucidità e consapevolezza alla storia del suo Paese d’origine e crea un’arte intensa e di grande forza espressiva che riflette sui meccanismi della memoria e della dimenticanza, sul senso etico di responsabilità, sulla colpa e la complicità, sul dolore e l’ingiustizia. La sua opera procede per metafore potenti e poetiche allo stesso tempo che, seppur radicate nella realtà dell’Apartheid, allargano la riflessione alla condizione umana in genere.
Tide Table (Indicatore delle maree), film animato del 2003 realizzato con disegni a carboncino, è l’ultimo di una serie di nove cortometraggi che vedono come protagonisti-antagonisti l’avido imprenditore Soho Eckstein e l’artista sognatore Felix Teitlebaum. In una spiaggia pubblica, un tempo riservata solo ai bianchi, una serie di eventi si verifica sotto lo sguardo vigile di tre generali in uniforme: un gruppo di persone celebra un battesimo, alcune mucche dimagriscono e muoiono (rimandando alla tragedia dell’AIDS in Africa), la fila di cabine sulla spiaggia si trasforma in una corsia ospedaliera, un uomo sostiene una persona morente che viene cancellata dall’acqua. Soho guarda distaccato e indifferente quello che accade intorno a lui. Nulla cattura la sua attenzione e nessuno si accorge di lui: vive uno stato di alienazione sia nei confronti della situazione collettiva sia del proprio rapporto col passato, incapace persino di riconoscere se stesso da bambino, rappresentato nel film mentre lancia dei sassi.
In Tide Table l’acqua diventa espressione del pericolo dell’amnesia insito negli avvenimenti storici più drammatici. Dalla specificità della situazione sudafricana, Kentridge sposta l’attenzione al dramma quotidiano dell’uomo contemporaneo coinvolgendo spettatori di origini diverse, come dimostra la presenza della croce o della stella di Davide sugli abiti di donne e di uomini che avanzano verso il mare in una sorta di nuovo esodo.
Conosciuto a livello internazionale dagli anni Novanta per i suoi cortometraggi animati, William Kentridge ha lavorato anche in ambito teatrale. Artista multidisciplinare per eccellenza, ha sperimentato nel corso degli anni numerose tecniche e mezzi diversi, realizzando anche sculture in bronzo, video-installazioni, proiezioni su facciate di edifici e disegni eseguiti con il gesso o con il fuoco.
Kentridge ha preso parte a Documenta a Kassel (1997 e 2002) e alla Biennale di Venezia (1993, 1999 e 2005). Personali gli sono state dedicate in numerose istituzioni museali internazionali come il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il Museum of Modern Art di New York, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington e il Museum of Contemporary Art di Chicago. La prima antologica dedicatagli da un museo italiano, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea nel 2004, è poi divenuta una mostra itinerante che ha toccato i musei di Düsseldorf, Sydney, Montréal e Johannesburg, la città dove tuttora l’artista vive e lavora.
Il Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura e la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea organizzano dal 18 gennaio al 26 febbraio 2006 la mostra Tide Table (Indicatore delle maree) dell’artista sudafricano William Kentridge in occasione del “Giorno della Memoria”.
Il “Giorno della Memoria”, che ricorre il 27 gennaio, è l’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz avvenuta nel 1945, ed è stato istituito in ricordo del genocidio e della persecuzione del popolo ebraico e dei deportati italiani nei campi nazisti.
Dopo la mostra di Fabio Mauri lo scorso anno, anche nel 2006 l’Assessorato alla Cultura e la GAMeC ricordano questa importante ricorrenza organizzando al Teatro Sociale di Città Alta la mostra di Kentridge. Nato e cresciuto a Johannesburg (Sudafrica) a contatto con la difficile realtà dell’Apartheid, l’artista guarda con estrema lucidità e consapevolezza alla storia del suo Paese d’origine e crea un’arte intensa e di grande forza espressiva che riflette sui meccanismi della memoria e della dimenticanza, sul senso etico di responsabilità, sulla colpa e la complicità, sul dolore e l’ingiustizia. La sua opera procede per metafore potenti e poetiche allo stesso tempo che, seppur radicate nella realtà dell’Apartheid, allargano la riflessione alla condizione umana in genere.
Tide Table (Indicatore delle maree), film animato del 2003 realizzato con disegni a carboncino, è l’ultimo di una serie di nove cortometraggi che vedono come protagonisti-antagonisti l’avido imprenditore Soho Eckstein e l’artista sognatore Felix Teitlebaum. In una spiaggia pubblica, un tempo riservata solo ai bianchi, una serie di eventi si verifica sotto lo sguardo vigile di tre generali in uniforme: un gruppo di persone celebra un battesimo, alcune mucche dimagriscono e muoiono (rimandando alla tragedia dell’AIDS in Africa), la fila di cabine sulla spiaggia si trasforma in una corsia ospedaliera, un uomo sostiene una persona morente che viene cancellata dall’acqua. Soho guarda distaccato e indifferente quello che accade intorno a lui. Nulla cattura la sua attenzione e nessuno si accorge di lui: vive uno stato di alienazione sia nei confronti della situazione collettiva sia del proprio rapporto col passato, incapace persino di riconoscere se stesso da bambino, rappresentato nel film mentre lancia dei sassi.
In Tide Table l’acqua diventa espressione del pericolo dell’amnesia insito negli avvenimenti storici più drammatici. Dalla specificità della situazione sudafricana, Kentridge sposta l’attenzione al dramma quotidiano dell’uomo contemporaneo coinvolgendo spettatori di origini diverse, come dimostra la presenza della croce o della stella di Davide sugli abiti di donne e di uomini che avanzano verso il mare in una sorta di nuovo esodo.
Conosciuto a livello internazionale dagli anni Novanta per i suoi cortometraggi animati, William Kentridge ha lavorato anche in ambito teatrale. Artista multidisciplinare per eccellenza, ha sperimentato nel corso degli anni numerose tecniche e mezzi diversi, realizzando anche sculture in bronzo, video-installazioni, proiezioni su facciate di edifici e disegni eseguiti con il gesso o con il fuoco.
Kentridge ha preso parte a Documenta a Kassel (1997 e 2002) e alla Biennale di Venezia (1993, 1999 e 2005). Personali gli sono state dedicate in numerose istituzioni museali internazionali come il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il Museum of Modern Art di New York, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington e il Museum of Contemporary Art di Chicago. La prima antologica dedicatagli da un museo italiano, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea nel 2004, è poi divenuta una mostra itinerante che ha toccato i musei di Düsseldorf, Sydney, Montréal e Johannesburg, la città dove tuttora l’artista vive e lavora.
17
gennaio 2006
William Kentridge – Tide Table (Indicatore delle maree)
Dal 17 gennaio al 26 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
TEATRO SOCIALE
Bergamo, Via Bartolomeo Colleoni, (Bergamo)
Bergamo, Via Bartolomeo Colleoni, (Bergamo)
Orario di apertura
martedì – sabato 10 – 13; 15 - 19
domenica 10 - 19
lunedì chiuso
Vernissage
17 Gennaio 2006, ore 18.30
Sito web
www.gamec.it
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