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William Xerra – Le idee non hanno significato
Per William Xerra il mondo dell’arte – e forse il mondo nella sua totalità – è ormai caratterizzato da una diffusione pervasiva di “idee” che pretendono di bastare a se stesse, senza porsi il problema di entrare in contatto con la realtà materiale, di acquisire una forma compiuta e di farsi carico di un significato.
Comunicato stampa
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Martedì 22 gennaio 2008 alle ore 18.30 Artepensiero-eventi culturali (via del Vecchio Politecnico, 5 Milano) inaugura “Le idee non hanno significato”, una mostra di William Xerra a cura di Roberto Borghi.
“Le idee non hanno significato” è un titolo volutamente provocatorio. Per William Xerra il mondo dell’arte – e forse il mondo nella sua totalità – è ormai caratterizzato da una diffusione pervasiva di “idee” che pretendono di bastare a se stesse, senza porsi il problema di entrare in contatto con la realtà materiale, di acquisire una forma compiuta e di farsi carico di un significato. Questa situazione, scaturita allo stesso tempo da una deriva della situazione concettuale (di cui Xerra è stato peraltro un anomalo e rilevante protagonista) e da un abuso del linguaggio pubblicitario, può essere modificata se le idee “accettano di essere nutrite da un corpo”. Il titolo originario della mostra era infatti “Le idee non hanno significato (se non sono nutrite da un corpo)”, ma l’artista ha deciso di semplificarlo, di ridurlo alla prima parte dell’asserzione, per renderlo più immediato e più incisivo. Quando è “nutrita da un corpo”, cioè quando si impregna della misteriosa complessità dell’esistenza umana e tenta di esprimerla in una forma compiuta, l’intuizione artistica si smarca dalle presunte” idee” di cui è saturo il “mondo della comunicazione” – che spesso non sono altro che trovate di scarso valore – acquisendo finalmente un significato
La mostra di William Xerra presso Artepensiero mette in luce la sequenza di idee che hanno caratterizzato il suo itinerario artistico, soffermandosi su due dei suoi momenti più significativi.
Il primo momento è rappresentato dal ciclo del “VIVE”. Questa scritta, utilizzata in ambito tipografico per salvare un refuso, è presente in numerose opere che Xerra ha realizzato dai primi anni Settanta sino alla metà degli Ottanta. L’artista l’ha apposta su frammenti di storia dimenticata, come vecchi e deteriorati dipinti, cartoline d’epoca, insoliti arnesi della vita quotidiana del passato, per sottrarli all’oblio, reinvestirli di significato e trasformarli in opere d’arte.
Il secondo momento è costituito dal ciclo di “IO MENTO”, che Xerra ha iniziato verso la fine degli anni Novanta. Con questa serie di opere dedicate al ruolo della menzogna sia nei processi artistici sia nelle dinamiche della comunicazione mediatica, l’artista ha compiuto una propria personale ricerca sull’idea di verità. Il senso dell’autentico evocato dalle opere di Xerra scaturisce infatti dalla messa a nudo della falsità, da una spiazzante dichiarazione di menzogna che presuppone una paradossale sincerità.
Le idee di Xerra acquisiscono una forma compiuta grazie a una accurata elaborazione pittorica. Tutte le opere di questo artista, anche quelle realizzate nel suo periodo concettuale, sono infatti contraddistinte da una sottile eleganza, da una raffinata sovrapposizione di pittura e scrittura che genera un raro equilibrio formale.
In occasione della mostra di William Xerra, Artepensiero edita un volume a tiratura limitata di cui sono coautori lo stesso Xerra e Roberto Borghi. Il libro, intitolato “Non senza il dire”, è incentrato sul rapporto tra l’arte visiva e la poesia in Italia negli ultimi decenni. Nel volume sono presenti anche numerosi testi poetici dedicati al lavoro di William Xerra da Maurizio Cucchi, Valentino Zeichen, Luigi Ballerini, Paul Vangelisti, Lorenzo Morandotti, Davide Longfils e altri tra i più interessanti poeti degli ultimi anni.
La mostra di William Xerra è la prima di un ciclo curato da Roberto Borghi che Artepensiero dedica al risvolto letterario di quattro protagonisti della scena artistica degli anni Sessanta e Settanta.
William Xerra è nato a Firenze nel 1937. Vive e lavora a Ziano Piacentino. Ha tenuto la sua prima personale presso la galleria Digramma – Inga-Pin di Milano nel 1970. Tra le sue collettive segnaliamo: ”Venerezia”a Palazzo Grassi, Venezia nel 1978, Olympiad of Art presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Seoul nel 1988, la Biennale di Venezia del 1993, e la mostra storica attualmente in corso al MART di Trento su “La parola nell’arte del Novecento”. Tra le sue recenti personali: quella tenuta al Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires nel 2003, alla Chapelle Saint Jean Baptiste a Sainte Jeannet di Nizza nel 2005 e presso la libreria-galleria Derbylius di Milano nel 2007.
“Le idee non hanno significato” è un titolo volutamente provocatorio. Per William Xerra il mondo dell’arte – e forse il mondo nella sua totalità – è ormai caratterizzato da una diffusione pervasiva di “idee” che pretendono di bastare a se stesse, senza porsi il problema di entrare in contatto con la realtà materiale, di acquisire una forma compiuta e di farsi carico di un significato. Questa situazione, scaturita allo stesso tempo da una deriva della situazione concettuale (di cui Xerra è stato peraltro un anomalo e rilevante protagonista) e da un abuso del linguaggio pubblicitario, può essere modificata se le idee “accettano di essere nutrite da un corpo”. Il titolo originario della mostra era infatti “Le idee non hanno significato (se non sono nutrite da un corpo)”, ma l’artista ha deciso di semplificarlo, di ridurlo alla prima parte dell’asserzione, per renderlo più immediato e più incisivo. Quando è “nutrita da un corpo”, cioè quando si impregna della misteriosa complessità dell’esistenza umana e tenta di esprimerla in una forma compiuta, l’intuizione artistica si smarca dalle presunte” idee” di cui è saturo il “mondo della comunicazione” – che spesso non sono altro che trovate di scarso valore – acquisendo finalmente un significato
La mostra di William Xerra presso Artepensiero mette in luce la sequenza di idee che hanno caratterizzato il suo itinerario artistico, soffermandosi su due dei suoi momenti più significativi.
Il primo momento è rappresentato dal ciclo del “VIVE”. Questa scritta, utilizzata in ambito tipografico per salvare un refuso, è presente in numerose opere che Xerra ha realizzato dai primi anni Settanta sino alla metà degli Ottanta. L’artista l’ha apposta su frammenti di storia dimenticata, come vecchi e deteriorati dipinti, cartoline d’epoca, insoliti arnesi della vita quotidiana del passato, per sottrarli all’oblio, reinvestirli di significato e trasformarli in opere d’arte.
Il secondo momento è costituito dal ciclo di “IO MENTO”, che Xerra ha iniziato verso la fine degli anni Novanta. Con questa serie di opere dedicate al ruolo della menzogna sia nei processi artistici sia nelle dinamiche della comunicazione mediatica, l’artista ha compiuto una propria personale ricerca sull’idea di verità. Il senso dell’autentico evocato dalle opere di Xerra scaturisce infatti dalla messa a nudo della falsità, da una spiazzante dichiarazione di menzogna che presuppone una paradossale sincerità.
Le idee di Xerra acquisiscono una forma compiuta grazie a una accurata elaborazione pittorica. Tutte le opere di questo artista, anche quelle realizzate nel suo periodo concettuale, sono infatti contraddistinte da una sottile eleganza, da una raffinata sovrapposizione di pittura e scrittura che genera un raro equilibrio formale.
In occasione della mostra di William Xerra, Artepensiero edita un volume a tiratura limitata di cui sono coautori lo stesso Xerra e Roberto Borghi. Il libro, intitolato “Non senza il dire”, è incentrato sul rapporto tra l’arte visiva e la poesia in Italia negli ultimi decenni. Nel volume sono presenti anche numerosi testi poetici dedicati al lavoro di William Xerra da Maurizio Cucchi, Valentino Zeichen, Luigi Ballerini, Paul Vangelisti, Lorenzo Morandotti, Davide Longfils e altri tra i più interessanti poeti degli ultimi anni.
La mostra di William Xerra è la prima di un ciclo curato da Roberto Borghi che Artepensiero dedica al risvolto letterario di quattro protagonisti della scena artistica degli anni Sessanta e Settanta.
William Xerra è nato a Firenze nel 1937. Vive e lavora a Ziano Piacentino. Ha tenuto la sua prima personale presso la galleria Digramma – Inga-Pin di Milano nel 1970. Tra le sue collettive segnaliamo: ”Venerezia”a Palazzo Grassi, Venezia nel 1978, Olympiad of Art presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Seoul nel 1988, la Biennale di Venezia del 1993, e la mostra storica attualmente in corso al MART di Trento su “La parola nell’arte del Novecento”. Tra le sue recenti personali: quella tenuta al Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires nel 2003, alla Chapelle Saint Jean Baptiste a Sainte Jeannet di Nizza nel 2005 e presso la libreria-galleria Derbylius di Milano nel 2007.
22
gennaio 2008
William Xerra – Le idee non hanno significato
Dal 22 gennaio al 29 marzo 2008
arte contemporanea
Location
ARTEPENSIERO
Milano, Via Del Vecchio Politecnico, 5, (Milano)
Milano, Via Del Vecchio Politecnico, 5, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 14.00-18.30 sabato 15.00-19.00
Vernissage
22 Gennaio 2008, ore 18.30
Autore
Curatore