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Wilma Lok – Diari di viaggio
Dai suoi viaggi Wilma Lok torna con diari d’artista dove si collegano etimologie che spaziano dagli Amerindi ai Sumeri, dal sanscrito alle lingue dell’estremo oriente.
Dai viaggi intorno al mondo torna con reperti d’artista, sabbie, ciottoli, manufatti poveri. Nella sua installazione alla Wunderkammern Lok è molto interessata alle iconografie della mano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giorgio Bonomi, nel presentare Wilma Lok alla Limonaia, Centro per l'arte e la cultura della Provincia di Perugia nella Villa Fidelia di Spello, in una mostra omonima e tuttora in
corso, scrive: Così Lok/Ulisse non tornerà mai ad Itaca, instancabilmente varcherà quelle colonne d'Ercole che continuamente ci troviamo dinnanzi e ci inviterà, con la persuasione dei suoi messaggi artistici, a farci equipaggio perché ci ricorderà che non siamo fatti
"a viver come bruti / ma per seguir virtute e conoscenza." Wilma Lok viaggia, stimolata da curiosità d'artista. Varca i limiti per visitare quei nuclei significanti, quei traguardi che l'uomo pose a segnale e a segnatempo delle proprie culture. Ne enuclea i momenti, i simboli, le mappe. Non è archeologa nel senso di Schliemann o di lord Elgin, né di Giuseppe Orefici che nel sito di Cantalloq
in Perù scopre ogni giorno nuovi sterminati geoglifi tracciati a terra dal misterioso popolo Nazca.
Dai suoi viaggi Wilma Lok torna con diari d'artista dove si collegano etimologie che spaziano dagli Amerindi ai Sumeri, dal sanscrito alle lingue dell'estremo oriente.
Dai viaggi intorno al mondo torna con reperti
d'artista, sabbie, ciottoli, manufatti poveri.
Nella sua installazione alla Wunderkammern
Lok è molto interessata alle iconografie della mano.
La mano è lo strumento primo dell'artista, il simbolo del fare e del distruggere. Come sulle pareti delle grotte preistoriche la mano gioca un ruolo di primattore,così la mano di Wilma Lok si erge, accarezza, colpisce, indica, invita, frena, incita o proibisce, respinge o sospinge. La mano dell'uomo che disegna e stabilisce gli
emisferi del mondo, la stessa mano che può
vanificarne i confini celesti.
(F. Ottavianelli)
corso, scrive: Così Lok/Ulisse non tornerà mai ad Itaca, instancabilmente varcherà quelle colonne d'Ercole che continuamente ci troviamo dinnanzi e ci inviterà, con la persuasione dei suoi messaggi artistici, a farci equipaggio perché ci ricorderà che non siamo fatti
"a viver come bruti / ma per seguir virtute e conoscenza." Wilma Lok viaggia, stimolata da curiosità d'artista. Varca i limiti per visitare quei nuclei significanti, quei traguardi che l'uomo pose a segnale e a segnatempo delle proprie culture. Ne enuclea i momenti, i simboli, le mappe. Non è archeologa nel senso di Schliemann o di lord Elgin, né di Giuseppe Orefici che nel sito di Cantalloq
in Perù scopre ogni giorno nuovi sterminati geoglifi tracciati a terra dal misterioso popolo Nazca.
Dai suoi viaggi Wilma Lok torna con diari d'artista dove si collegano etimologie che spaziano dagli Amerindi ai Sumeri, dal sanscrito alle lingue dell'estremo oriente.
Dai viaggi intorno al mondo torna con reperti
d'artista, sabbie, ciottoli, manufatti poveri.
Nella sua installazione alla Wunderkammern
Lok è molto interessata alle iconografie della mano.
La mano è lo strumento primo dell'artista, il simbolo del fare e del distruggere. Come sulle pareti delle grotte preistoriche la mano gioca un ruolo di primattore,così la mano di Wilma Lok si erge, accarezza, colpisce, indica, invita, frena, incita o proibisce, respinge o sospinge. La mano dell'uomo che disegna e stabilisce gli
emisferi del mondo, la stessa mano che può
vanificarne i confini celesti.
(F. Ottavianelli)
19
ottobre 2003
Wilma Lok – Diari di viaggio
Dal 19 ottobre all'otto dicembre 2003
arte contemporanea
Location
WUNDERKAMMERN [Spello]
Spello, Piazza Delle Foglie III, 2, (Perugia)
Spello, Piazza Delle Foglie III, 2, (Perugia)
Orario di apertura
Tutti i giorni, dall'imbrunire alle ore piccole