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Wim Delvoye – solo show
In mostra saranno esposte alcune delle più iconiche opere di Wim Delvoye; dai lavori neogotici in acciaio, alle torsioni scultoree in bronzo, alla serie Rorschach, fino agli pneumatici intagliati.
Comunicato stampa
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La Galleria Thomas Brambilla è lieta di annunciare la prima mostra personale dell'artista belga neo-concettuale Wim Delvoye, che inaugura sabato 7 ottobre 2023 alle ore 18:30.
In mostra saranno esposte alcune delle sue più iconiche opere; dai lavori neogotici in acciaio, alle torsioni scultoree in bronzo, alla serie Rorschach, fino agli pneumatici intagliati.
Attraverso lo studio approfondito della Storia dell'Arte, delle maestose cattedrali gotiche, delle sculture del XIX secolo e dei grandi maestri come Bosch, Brueghel e Warhol, Delvoye primeggia per la sua capacità di offrire una reinterpretazione delle opere d'arte del passato, regalando al contempo uno sguardo attento e ironico sulla società contemporanea. Inoltre, ciò che rende la sua arte unica è l’immensa capacità di saper rivelare la bellezza nascosta negli oggetti di uso quotidiano.
Delvoye, infatti, si appropria e rielabora i modelli tramite un gesto che potremmo definire “barocco”, il quale oscilla tra l'omaggio e l'irriverenza. Attraverso l'uso sapiente di svariate tecniche e materiali artistici, Delvoye riesce a trasmettere un senso di meraviglia e stupore. Le sue opere diventano un ponte tra il passato e il presente, tra l'arte tradizionale e l'innovazione contemporanea. La sua arte, infatti, è spesso una fusione tra l'abilità artigianale e le tecniche di produzione industriale più sofisticate dove, il confine tra l'arte del passato e il mondo digitale dell'arte contemporanea è labile e sfumato.
Esplorando le convenzioni artistiche e quelle della società dei consumi, Delvoye si riappropria di oggetti di uso quotidiano così come dei simboli e delle icone della storia dell'arte, creando opere provocatorie ed evidenziando il conflitto apparentemente irrisolvibile tra uso e valore, artigianato e tecnologia, tra cultura d’élite e cultura popolare.
Wim Delvoye, conosciuto maggiormente per i maiali tatuati tassidermizzati e per la Cloaca -una replicazione meccanica dell’apparato digerente- spazia tra diversi stili ed utilizza una vasta gamma di media; dal disegno, alla scultura alle installazioni. Oscillando costantemente tra ambiti antitetici, come il sacro e il profano, o il locale e il globale, affronta sarcasticamente i vari miti che alimentano la nostra società contemporanea, dalla religione alla scienza e al capitalismo, attraverso ibridazioni inaspettate. Che si tratti di trasformare le macchie d'inchiostro di Rorschach in eleganti idoli di bronzo o di trasformare camion di cemento in cattedrali neogotiche in acciaio tagliato al laser, Delvoye combina la maestria artigianale con l’alta tecnologia. L'estetica mutevole e concettualmente affine dell’artista belga pone ulteriori interrogativi sulla mercificazione dell'arte, sfuggendo strategicamente e provocatoriamente a qualsiasi tentativo di categorizzazione definitiva.
Nato in Belgio nel 1965, Wim Delvoye attualmente vive e lavora tra Londra e Gent. L'artista ha ottenuto maggiore riconoscimento internazionale attraverso la sua partecipazione a importanti mostre, tra cui la Biennale di Venezia nel 1990 e nel 1999, Documenta IX nel 1992 e, in particolare, attraverso la presentazione di "Cloaca" al New Museum di New York nel 2002. Altre importanti mostre personali si sono tenute presso la Peggy Guggenheim Collection a Venezia, Italia (2009); il Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain (MAMAC) a Nizza, Francia (2010); il Musée Rodin a Parigi, Francia (2010); il Palais des Beaux-Arts (BOZAR) a Bruxelles, Belgio (2010-2011); il Museum of Old and New Art a Hobart, Tasmania, Australia (2012); e il Musée du Louvre (2012). Mostre personali recenti si sono tenute presso il Heydar Aliyev Center a Baku, Azerbaijan (2015); il Tehran Museum of Contemporary Art (2016); il MUDAM a Lussemburgo (2016-17); la DHC/ART Foundation pour l'art contemporain a Montreal (2016-17); e il Tinguely Museum a Basilea (2017-18). Di recente, Delvoye è stato oggetto di una mostra personale presso i Musei Reali di Belle Arti del Belgio, a Bruxelles (2019). Le sue opere sono presenti in importanti collezioni in tutto il mondo, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Fondation Cartier di Parigi, il Museum Kunst-Palast di Düsseldorf, il Museum of Contemporary Art di San Diego, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Stedelijk Museum di Amsterdam, il Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (SMAK) di Ghent e la Galleria degli Uffizi di Firenze.
In mostra saranno esposte alcune delle sue più iconiche opere; dai lavori neogotici in acciaio, alle torsioni scultoree in bronzo, alla serie Rorschach, fino agli pneumatici intagliati.
Attraverso lo studio approfondito della Storia dell'Arte, delle maestose cattedrali gotiche, delle sculture del XIX secolo e dei grandi maestri come Bosch, Brueghel e Warhol, Delvoye primeggia per la sua capacità di offrire una reinterpretazione delle opere d'arte del passato, regalando al contempo uno sguardo attento e ironico sulla società contemporanea. Inoltre, ciò che rende la sua arte unica è l’immensa capacità di saper rivelare la bellezza nascosta negli oggetti di uso quotidiano.
Delvoye, infatti, si appropria e rielabora i modelli tramite un gesto che potremmo definire “barocco”, il quale oscilla tra l'omaggio e l'irriverenza. Attraverso l'uso sapiente di svariate tecniche e materiali artistici, Delvoye riesce a trasmettere un senso di meraviglia e stupore. Le sue opere diventano un ponte tra il passato e il presente, tra l'arte tradizionale e l'innovazione contemporanea. La sua arte, infatti, è spesso una fusione tra l'abilità artigianale e le tecniche di produzione industriale più sofisticate dove, il confine tra l'arte del passato e il mondo digitale dell'arte contemporanea è labile e sfumato.
Esplorando le convenzioni artistiche e quelle della società dei consumi, Delvoye si riappropria di oggetti di uso quotidiano così come dei simboli e delle icone della storia dell'arte, creando opere provocatorie ed evidenziando il conflitto apparentemente irrisolvibile tra uso e valore, artigianato e tecnologia, tra cultura d’élite e cultura popolare.
Wim Delvoye, conosciuto maggiormente per i maiali tatuati tassidermizzati e per la Cloaca -una replicazione meccanica dell’apparato digerente- spazia tra diversi stili ed utilizza una vasta gamma di media; dal disegno, alla scultura alle installazioni. Oscillando costantemente tra ambiti antitetici, come il sacro e il profano, o il locale e il globale, affronta sarcasticamente i vari miti che alimentano la nostra società contemporanea, dalla religione alla scienza e al capitalismo, attraverso ibridazioni inaspettate. Che si tratti di trasformare le macchie d'inchiostro di Rorschach in eleganti idoli di bronzo o di trasformare camion di cemento in cattedrali neogotiche in acciaio tagliato al laser, Delvoye combina la maestria artigianale con l’alta tecnologia. L'estetica mutevole e concettualmente affine dell’artista belga pone ulteriori interrogativi sulla mercificazione dell'arte, sfuggendo strategicamente e provocatoriamente a qualsiasi tentativo di categorizzazione definitiva.
Nato in Belgio nel 1965, Wim Delvoye attualmente vive e lavora tra Londra e Gent. L'artista ha ottenuto maggiore riconoscimento internazionale attraverso la sua partecipazione a importanti mostre, tra cui la Biennale di Venezia nel 1990 e nel 1999, Documenta IX nel 1992 e, in particolare, attraverso la presentazione di "Cloaca" al New Museum di New York nel 2002. Altre importanti mostre personali si sono tenute presso la Peggy Guggenheim Collection a Venezia, Italia (2009); il Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain (MAMAC) a Nizza, Francia (2010); il Musée Rodin a Parigi, Francia (2010); il Palais des Beaux-Arts (BOZAR) a Bruxelles, Belgio (2010-2011); il Museum of Old and New Art a Hobart, Tasmania, Australia (2012); e il Musée du Louvre (2012). Mostre personali recenti si sono tenute presso il Heydar Aliyev Center a Baku, Azerbaijan (2015); il Tehran Museum of Contemporary Art (2016); il MUDAM a Lussemburgo (2016-17); la DHC/ART Foundation pour l'art contemporain a Montreal (2016-17); e il Tinguely Museum a Basilea (2017-18). Di recente, Delvoye è stato oggetto di una mostra personale presso i Musei Reali di Belle Arti del Belgio, a Bruxelles (2019). Le sue opere sono presenti in importanti collezioni in tutto il mondo, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Fondation Cartier di Parigi, il Museum Kunst-Palast di Düsseldorf, il Museum of Contemporary Art di San Diego, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Stedelijk Museum di Amsterdam, il Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (SMAK) di Ghent e la Galleria degli Uffizi di Firenze.
07
ottobre 2023
Wim Delvoye – solo show
Dal 07 ottobre al primo dicembre 2023
arte contemporanea
Location
THOMAS BRAMBILLA CONTEMPORARY ART
Bergamo, Via Del Casalino, 25, (Bergamo)
Bergamo, Via Del Casalino, 25, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 14-19
Vernissage
7 Ottobre 2023, ore 18 - 20
Sito web
Autore