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Wolfgang Laib
Il progetto espositivo, elaborato in stretta collaborazione con l’artista, raccoglie 50 opere tra sculture, fotografie, disegni e installazioni che esplorano tutti gli ambiti del suo universo creativo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 3 settembre 2017 al 7 gennaio 2018 il MASI ospita un’importante mostra
monografica dedicata a Wolfgang Laib, artista tedesco la cui opera si distingue nel
panorama artistico contemporaneo per essenzialità, chiarezza e profondità di pensiero.
Il progetto espositivo, elaborato in stretta collaborazione con l’artista, raccoglie 50 opere
tra sculture, fotografie, disegni e installazioni che esplorano tutti gli ambiti del suo
universo creativo.
La mostra si apre dando spazio a disegni e fotografie, delineando immediatamente il singolare
vocabolario artistico di Laib, capace di coniugare con armonia e semplicità una profonda
conoscenza di culture e religioni orientali con un’altrettanto intima riflessione sulle radici del
patrimonio culturale occidentale.
Le fotografie realizzate da Laib durante i suoi viaggi in Europa e in Asia compongono un
repertorio di forme che prende nuova vita nei suoi essenziali disegni a pastello. A loro volta i
motivi che popolano le opere su carta riecheggiano e si amplificano nelle sculture e installazioni
che completano il percorso espositivo, secondo un principio di circolarità e ripetizione
paradigmatico dell’opera dell’artista.
Nell’ampio spazio espositivo (livello -2) dialogano senza barriere opere rappresentative dell’intero
percorso artistico di Laib: dalla Milkstone, scultura essenziale che sposa in un equilibrio perfetto la
durezza del marmo alla fluidità del latte, presente sin dalle prime esposizioni, alle più recenti
strutture in legno ricoperte da rilucente lacca birmana (Untitled, 2003); dalla celeberrima
sequenza dei Rice Meals (1983) fino all’imponente ziggurat (Es gibt keine Anfang und kein Ende,
1999) in legno e cera d’api che impressiona con la sua mole e il suo intenso profumo. Prezioso
fulcro della mostra è l’ampio e luminoso campo di polline di pino, presenza al tempo stesso
effimera e grandiosa, che inevitabilmente invita a meditare sulla ciclicità della natura e la
precarietà dell’esistenza, celebrandone al contempo la complessità e la ricchezza.
Significativa è l’attitudine con la quale Laib da sempre si confronta con i materiali organici e
inorganici che rendono inconfondibili le sue opere: il marmo viene scolpito, la cera viene plasmata
e il polline disposto in ordinate composizioni senza la presunzione di attribuire alla materia un
nuovo valore, bensì con la volontà di essere un tramite che con il suo lavoro rende visibile la
bellezza intrinseca ad ogni materiale.
2/7
Cenni biografici
Wolfgang Laib nasce a Metzingen nel 1950.
L’ambiente familiare colto e aperto gli permette sin da bambino di avvicinarsi all’arte. A partire
dagli anni sessanta la famiglia compie numerosi viaggi in Europa in Asia: Laib visita musei,
monumenti, siti archeologici e di pellegrinaggio e soprattutto entra in contatto con culture e stili di
vita all’antitesti con quelli occidentali.
Nel 1968, malgrado l’interesse che nutre per l’ambito artistico, intraprende gli studi in medicina.
Questa esperienza è contraddistinta da una crescente frustrazione nei confronti di una disciplina
che si interessa unicamente agli aspetti materiali dell’esistenza.
A partire dal 1970 la famiglia trascorre ogni estate nel sud dell’India, dove il padre ha dato vita a
progetto di sostegno allo sviluppo. Il contatto con lo stile di vita dei piccoli villaggi indiani influenza
profondamente Laib.
Nel 1972 realizza la sua prima scultura, un Brahamanda (in sanscrito “uovo cosmico”) e d’ora in
poi si dedicherà unicamente alla creazione artistica, privilegiando materiali naturali e forme
archetipe.
Nel corso della sua carriera ha esposto nei principali musei europei e americani e partecipato a
numerose edizioni della Documenta e della Biennale; nel 2015 ha ricevuto il Premio imperiale per
la scultura.
Laib vive e lavora in un piccolo villaggio della Germania del sud e per alcuni mesi all’anno in una
casa-studio nel sud dell’India.
Il catalogo
Il catalogo della mostra bilingue (italiano / inglese) include testi di Marco Franciolli, Simone
Menegoi e Guido Comis. Il ricco apparato iconografico, oltre alle riproduzioni dei disegni e delle
fotografie esposte, comprende immagini dell’allestimento della mostra a Lugano e una serie di
scatti inediti realizzati nell’atelier dell’artista.
La mediazione culturale
Oltre alle consuete visite guidate gratuite che si svolgono ogni domenica alle 15:00, sono
previste per tutta la durata della mostra attività di mediazione culturale volte a favorire la fruizione
da parte del pubblico e a trasformare la visita in un’esperienza arricchente ed emozionante.
Il programma è disponibile sul sito www.edu.luganolac.ch.
Programma espositivo
Oltre all’opera di Wolfgang Laib, dal 24 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 il MASI presenta
“Sulle vie dell’illuminazione. Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017”, una grande
mostra dedicata all’India e all’influenza da essa esercitata sulla cultura e l’arte occidentale nelle
sue diverse espressioni. La mostra si inserisce nel progetto Focus India pensato per abbracciare
in maniera interdisciplinare l’arte visiva, la musica, la danza e il cinema, oltre alle altre numerose
sfaccettature della cultura indiana (LAC Lugano, dal 24 settembre 2017 al 21 gennaio 2018).
Dal 26 novembre 2017 al 14 gennaio 2018, spazio alla giovane arte svizzera con l’esposizione
legata al prestigioso Premio Kiefer Hablitzel, assegnato annualmente dall’omonima fondazione
culturale a dieci giovani artisti svizzeri con meno di trent’anni. La mostra è ospitata negli spazi
dell’ex Macello Pubblico (Lugano).
3/7
MASI Lugano
Il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano rappresenta il punto di arrivo di una profonda
revisione delle politiche culturali che ha portato all’unificazione del Museo Cantonale d’Arte e del
Museo d’Arte di Lugano in una sola istituzione. Il museo ha due sedi: al LAC sono proposti diversi
allestimenti volti ad approfondire l’arte del Novecento e contemporanea e le sue collezioni, a
Palazzo Reali l’attività si concentra sulla storia dell’arte del territorio e sulla valorizzazione di nuclei
specifici delle collezioni. Partner principale del MASI Lugano è Credit Suisse, che conferma il suo
storico impegno in favore
dell’arte a Lugano.
Prossime esposizioni
Sulle vie dell’illuminazione
Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808–2017
LAC, dal 24.09.2017 al 20.01.2018
Under 30
Premio Giovane arte svizzera. Premio Kiefer Hablitzel
Ex Macello pubblico, dal 26.11.2017 al 14.01.2018
monografica dedicata a Wolfgang Laib, artista tedesco la cui opera si distingue nel
panorama artistico contemporaneo per essenzialità, chiarezza e profondità di pensiero.
Il progetto espositivo, elaborato in stretta collaborazione con l’artista, raccoglie 50 opere
tra sculture, fotografie, disegni e installazioni che esplorano tutti gli ambiti del suo
universo creativo.
La mostra si apre dando spazio a disegni e fotografie, delineando immediatamente il singolare
vocabolario artistico di Laib, capace di coniugare con armonia e semplicità una profonda
conoscenza di culture e religioni orientali con un’altrettanto intima riflessione sulle radici del
patrimonio culturale occidentale.
Le fotografie realizzate da Laib durante i suoi viaggi in Europa e in Asia compongono un
repertorio di forme che prende nuova vita nei suoi essenziali disegni a pastello. A loro volta i
motivi che popolano le opere su carta riecheggiano e si amplificano nelle sculture e installazioni
che completano il percorso espositivo, secondo un principio di circolarità e ripetizione
paradigmatico dell’opera dell’artista.
Nell’ampio spazio espositivo (livello -2) dialogano senza barriere opere rappresentative dell’intero
percorso artistico di Laib: dalla Milkstone, scultura essenziale che sposa in un equilibrio perfetto la
durezza del marmo alla fluidità del latte, presente sin dalle prime esposizioni, alle più recenti
strutture in legno ricoperte da rilucente lacca birmana (Untitled, 2003); dalla celeberrima
sequenza dei Rice Meals (1983) fino all’imponente ziggurat (Es gibt keine Anfang und kein Ende,
1999) in legno e cera d’api che impressiona con la sua mole e il suo intenso profumo. Prezioso
fulcro della mostra è l’ampio e luminoso campo di polline di pino, presenza al tempo stesso
effimera e grandiosa, che inevitabilmente invita a meditare sulla ciclicità della natura e la
precarietà dell’esistenza, celebrandone al contempo la complessità e la ricchezza.
Significativa è l’attitudine con la quale Laib da sempre si confronta con i materiali organici e
inorganici che rendono inconfondibili le sue opere: il marmo viene scolpito, la cera viene plasmata
e il polline disposto in ordinate composizioni senza la presunzione di attribuire alla materia un
nuovo valore, bensì con la volontà di essere un tramite che con il suo lavoro rende visibile la
bellezza intrinseca ad ogni materiale.
2/7
Cenni biografici
Wolfgang Laib nasce a Metzingen nel 1950.
L’ambiente familiare colto e aperto gli permette sin da bambino di avvicinarsi all’arte. A partire
dagli anni sessanta la famiglia compie numerosi viaggi in Europa in Asia: Laib visita musei,
monumenti, siti archeologici e di pellegrinaggio e soprattutto entra in contatto con culture e stili di
vita all’antitesti con quelli occidentali.
Nel 1968, malgrado l’interesse che nutre per l’ambito artistico, intraprende gli studi in medicina.
Questa esperienza è contraddistinta da una crescente frustrazione nei confronti di una disciplina
che si interessa unicamente agli aspetti materiali dell’esistenza.
A partire dal 1970 la famiglia trascorre ogni estate nel sud dell’India, dove il padre ha dato vita a
progetto di sostegno allo sviluppo. Il contatto con lo stile di vita dei piccoli villaggi indiani influenza
profondamente Laib.
Nel 1972 realizza la sua prima scultura, un Brahamanda (in sanscrito “uovo cosmico”) e d’ora in
poi si dedicherà unicamente alla creazione artistica, privilegiando materiali naturali e forme
archetipe.
Nel corso della sua carriera ha esposto nei principali musei europei e americani e partecipato a
numerose edizioni della Documenta e della Biennale; nel 2015 ha ricevuto il Premio imperiale per
la scultura.
Laib vive e lavora in un piccolo villaggio della Germania del sud e per alcuni mesi all’anno in una
casa-studio nel sud dell’India.
Il catalogo
Il catalogo della mostra bilingue (italiano / inglese) include testi di Marco Franciolli, Simone
Menegoi e Guido Comis. Il ricco apparato iconografico, oltre alle riproduzioni dei disegni e delle
fotografie esposte, comprende immagini dell’allestimento della mostra a Lugano e una serie di
scatti inediti realizzati nell’atelier dell’artista.
La mediazione culturale
Oltre alle consuete visite guidate gratuite che si svolgono ogni domenica alle 15:00, sono
previste per tutta la durata della mostra attività di mediazione culturale volte a favorire la fruizione
da parte del pubblico e a trasformare la visita in un’esperienza arricchente ed emozionante.
Il programma è disponibile sul sito www.edu.luganolac.ch.
Programma espositivo
Oltre all’opera di Wolfgang Laib, dal 24 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 il MASI presenta
“Sulle vie dell’illuminazione. Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017”, una grande
mostra dedicata all’India e all’influenza da essa esercitata sulla cultura e l’arte occidentale nelle
sue diverse espressioni. La mostra si inserisce nel progetto Focus India pensato per abbracciare
in maniera interdisciplinare l’arte visiva, la musica, la danza e il cinema, oltre alle altre numerose
sfaccettature della cultura indiana (LAC Lugano, dal 24 settembre 2017 al 21 gennaio 2018).
Dal 26 novembre 2017 al 14 gennaio 2018, spazio alla giovane arte svizzera con l’esposizione
legata al prestigioso Premio Kiefer Hablitzel, assegnato annualmente dall’omonima fondazione
culturale a dieci giovani artisti svizzeri con meno di trent’anni. La mostra è ospitata negli spazi
dell’ex Macello Pubblico (Lugano).
3/7
MASI Lugano
Il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano rappresenta il punto di arrivo di una profonda
revisione delle politiche culturali che ha portato all’unificazione del Museo Cantonale d’Arte e del
Museo d’Arte di Lugano in una sola istituzione. Il museo ha due sedi: al LAC sono proposti diversi
allestimenti volti ad approfondire l’arte del Novecento e contemporanea e le sue collezioni, a
Palazzo Reali l’attività si concentra sulla storia dell’arte del territorio e sulla valorizzazione di nuclei
specifici delle collezioni. Partner principale del MASI Lugano è Credit Suisse, che conferma il suo
storico impegno in favore
dell’arte a Lugano.
Prossime esposizioni
Sulle vie dell’illuminazione
Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808–2017
LAC, dal 24.09.2017 al 20.01.2018
Under 30
Premio Giovane arte svizzera. Premio Kiefer Hablitzel
Ex Macello pubblico, dal 26.11.2017 al 14.01.2018
02
settembre 2017
Wolfgang Laib
Dal 02 settembre 2017 al 07 gennaio 2018
arte contemporanea
Location
MASI LUGANO
Lugano, Piazza Bernardino Luini, 6, (Lugano)
Lugano, Piazza Bernardino Luini, 6, (Lugano)
Biglietti
Intero: chf 15.-
Ridotto: chf 10.- (AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni)
Gratuito: <16 anni e ogni prima domenica del mese
Orario di apertura
Martedì - domenica: 10:00 – 18:00
Giovedì aperto fino alle 20:00
Lunedì chiuso
Vernissage
2 Settembre 2017, h 17
Autore
Curatore