Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Women | Matter
SPARC* – Spazio Arte Contemporanea presenta Women | Matter, una mostra con quattro voci femminili: Barbara Pelizzon, Naomi Eller, Renata Adela e Wendy Krochmal. Aperta fino al 26 novembre 2021.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
WOMEN | MATTER
Una mostra con quattro voci femminili. Non aspettatevi però siano soavi e melodiche. Assomigliano di più agli ululati selvatici di una lupa.
Lea Vergine, critica d’arte degli anni Settanta, scrisse: “È inutile che lo spettatore cerchi nella visione di un’opera d’arte qualcosa che lo consoli. Troverà solo qualcosa che lo dilanierà. Starà a lui decidere come adoperarlo”.
Certo direte voi, ma quelli erano anni di lotte sociali, politiche e ideali!
Forse che questi di oggi non lo sono altrettanto?
La voce di queste quattro artiste si erge all’unisono per farci sussultare. Frammenti aguzzi di porcellana sono lì per ferirci, ammassi informi di ceramica e budelli di lana si contorcono, striscianti sul pavimento. L’opera, anche quando si presenta in forma di piccoli idoli votivi, non è un balsamo lenitivo, ma un amplificatore di ombre. “L’arte”, spiegava Lea Vergine, “non è faccenda di persone perbene”.
La ricerca artistica di Barbara Pelizzon si riferisce al povero, al recupero di vecchi oggetti nei quali, secondo l’artista, si impregnano memorie, energie ed emozioni in attesa di ricevere una nuova possibilità di espressione. Gli oggetti che catturano l’attenzione dell’artista sono i più vari: dalle grate dei confessionali, testimoni del senso di colpa, alle fibre dei materassi, catalizzatrici dei sogni che si depositano durante il sonno. Barbara è inoltre sensibile ai temi dell’universo femminile, di cui propone attraverso ritagli di giornale e bambole, una cruda e violenta lettura in relazione alla società moderna.
Naomi Eller è un’artista di Melbourne, Australia. Le sue opere in ceramica richiamano forme in apparenza primordiali, che portano i residui della memoria e il peso del passare del tempo, ma anche un carisma quasi sciamanico. Con la carta invece realizza una sorta di talismani in due dimensioni, forse tre per quanto è facile perdersi nelle trame della pittura, mescolata con il collage. I suoi lavori su carta abitano lo spazio del foglio in modi alternativi. Sagome naturali e astratte, ma anche codici quasi pittografici, riescono a catturare gli itinerari dei pensieri nella mente.
Il lavoro artistico di Renata Adela si esprime attraverso una varietà di materiali: dalle sculture in cera, bronzo e ceramica alle illustrazioni con tecniche miste, incisioni e ricami. Il suo eclettismo è riflesso nel suo studio, una raccolta di idee, collezioni di ceramiche, reperti naturali, arazzi, tessuti e pile di disegni. Tutto è frutto del suo personale lavoro di ricerca e immedesimazione. I temi ricorrenti vanno dall’iconografia antica ai fenomi sociali, con una particolare attenzione per la guerra e gli istinti sessuali dell’uomo ad essa connessi.
Wendy Krochmal è un’artista di Anversa, Belgio. Attraverso le sue opere invita l’osservatore ad una riflessione sulla fragilità e vulnerabilità dell’essere umano, che sottolinea parossisticamente con soggetti evocanti la violenza della guerra. Anche l’amore, il corpo e la nostra prima corazza, la pelle, sono elementi ricorrenti nella sua ricerca, che prende forma essenzialmente la manipolazione della ceramica, direttamente lavorata da lei o anche sotto forma di oggetti quotidiani raccolti e ritrovati.
Una mostra con quattro voci femminili. Non aspettatevi però siano soavi e melodiche. Assomigliano di più agli ululati selvatici di una lupa.
Lea Vergine, critica d’arte degli anni Settanta, scrisse: “È inutile che lo spettatore cerchi nella visione di un’opera d’arte qualcosa che lo consoli. Troverà solo qualcosa che lo dilanierà. Starà a lui decidere come adoperarlo”.
Certo direte voi, ma quelli erano anni di lotte sociali, politiche e ideali!
Forse che questi di oggi non lo sono altrettanto?
La voce di queste quattro artiste si erge all’unisono per farci sussultare. Frammenti aguzzi di porcellana sono lì per ferirci, ammassi informi di ceramica e budelli di lana si contorcono, striscianti sul pavimento. L’opera, anche quando si presenta in forma di piccoli idoli votivi, non è un balsamo lenitivo, ma un amplificatore di ombre. “L’arte”, spiegava Lea Vergine, “non è faccenda di persone perbene”.
La ricerca artistica di Barbara Pelizzon si riferisce al povero, al recupero di vecchi oggetti nei quali, secondo l’artista, si impregnano memorie, energie ed emozioni in attesa di ricevere una nuova possibilità di espressione. Gli oggetti che catturano l’attenzione dell’artista sono i più vari: dalle grate dei confessionali, testimoni del senso di colpa, alle fibre dei materassi, catalizzatrici dei sogni che si depositano durante il sonno. Barbara è inoltre sensibile ai temi dell’universo femminile, di cui propone attraverso ritagli di giornale e bambole, una cruda e violenta lettura in relazione alla società moderna.
Naomi Eller è un’artista di Melbourne, Australia. Le sue opere in ceramica richiamano forme in apparenza primordiali, che portano i residui della memoria e il peso del passare del tempo, ma anche un carisma quasi sciamanico. Con la carta invece realizza una sorta di talismani in due dimensioni, forse tre per quanto è facile perdersi nelle trame della pittura, mescolata con il collage. I suoi lavori su carta abitano lo spazio del foglio in modi alternativi. Sagome naturali e astratte, ma anche codici quasi pittografici, riescono a catturare gli itinerari dei pensieri nella mente.
Il lavoro artistico di Renata Adela si esprime attraverso una varietà di materiali: dalle sculture in cera, bronzo e ceramica alle illustrazioni con tecniche miste, incisioni e ricami. Il suo eclettismo è riflesso nel suo studio, una raccolta di idee, collezioni di ceramiche, reperti naturali, arazzi, tessuti e pile di disegni. Tutto è frutto del suo personale lavoro di ricerca e immedesimazione. I temi ricorrenti vanno dall’iconografia antica ai fenomi sociali, con una particolare attenzione per la guerra e gli istinti sessuali dell’uomo ad essa connessi.
Wendy Krochmal è un’artista di Anversa, Belgio. Attraverso le sue opere invita l’osservatore ad una riflessione sulla fragilità e vulnerabilità dell’essere umano, che sottolinea parossisticamente con soggetti evocanti la violenza della guerra. Anche l’amore, il corpo e la nostra prima corazza, la pelle, sono elementi ricorrenti nella sua ricerca, che prende forma essenzialmente la manipolazione della ceramica, direttamente lavorata da lei o anche sotto forma di oggetti quotidiani raccolti e ritrovati.
03
settembre 2021
Women | Matter
Dal 03 settembre al 26 novembre 2021
arte contemporanea
Location
SPARC* – SPAZIO ARTE CONTEMPORANEA
Venezia, Campo Santo Stefano, 2828A, (Venezia)
Venezia, Campo Santo Stefano, 2828A, (Venezia)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-18
Autore
Curatore
Produzione organizzazione