Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Wonderful Alice
Una delle fiabe più amate e famose al mondo riletta nell’interpretazione di diciotto artisti che ne mettono in luce tanto gli aspetti fantastici quanto quelli più sottilmente inquietanti…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Wonderful Alice": Alice...nessun nome è altrettanto evocativo per scatenare l'immaginario!
Dopo il capolavoro narrativo di Lewis Carroll - alias Charles Lutwidge Dodgson - “Alice nel paese delle meraviglie” (“Alice's Adventures in Wonderland”, 1865) dire “Alice” equivale a percorrere un viaggio nella dimensione fantastica, ricca, visionaria e dai tratti inquietanti piuttosto che fiabeschi. Il romanzo di Carroll è difatti molto più cupo ed angosciante di quanto può apparire ad una lettura superficiale e l’intera avventura di Alice può essere facilmente paragonata ad un “bad trip”... !
Non a caso nel contemporaneo, anche senza riferimenti al testo narrativo,ogni volta che la musica o il cinema ha scelto il suo nome per il titolo, il tema appare essere quello di un soggetto femminile o di una storia dai tratti “trasversali”: fuori dalle regole, fuori dalla norma. Qualche esempio: "Alice'Restaurant Massacree" (1967), album musicale di esordio di Arlo Guthrie, figlio del più noto folksinger Woody Guthrie, al quale si ispira anche il film di Arthur Penn “Alice's Restaurant” (1969) in pieno clima “hippie”; “White Rabbit” (1967) dei Jefferson Airplane, dalle atmosfere folli e psichedeliche; Francesco De Gregori con "Alice non lo sa" (1973), uno dei suoi brani cult, a proposito di una ragazza che osserva tutti quelli che le ruotano intorno ma in realtà rimane sempre estranea ai piccoli grandi drammi che accadono loro; “Alice non abita più qui” (1974) di Martin Scorsese che narra le disavventure di una donna rimasta vedova con un figlio alla ricerca di un lavoro e nel frattempo si imbatte in una serie di personaggi e di amori complessi. Naturalmente non dimenticando i più recenti, “Alice in Wonderland” (2010). di Tim Burton e “Le meraviglie”, film di Alice Rohrwacher presentato a Cannes 2014.
Dopo il capolavoro narrativo di Lewis Carroll - alias Charles Lutwidge Dodgson - “Alice nel paese delle meraviglie” (“Alice's Adventures in Wonderland”, 1865) dire “Alice” equivale a percorrere un viaggio nella dimensione fantastica, ricca, visionaria e dai tratti inquietanti piuttosto che fiabeschi. Il romanzo di Carroll è difatti molto più cupo ed angosciante di quanto può apparire ad una lettura superficiale e l’intera avventura di Alice può essere facilmente paragonata ad un “bad trip”... !
Non a caso nel contemporaneo, anche senza riferimenti al testo narrativo,ogni volta che la musica o il cinema ha scelto il suo nome per il titolo, il tema appare essere quello di un soggetto femminile o di una storia dai tratti “trasversali”: fuori dalle regole, fuori dalla norma. Qualche esempio: "Alice'Restaurant Massacree" (1967), album musicale di esordio di Arlo Guthrie, figlio del più noto folksinger Woody Guthrie, al quale si ispira anche il film di Arthur Penn “Alice's Restaurant” (1969) in pieno clima “hippie”; “White Rabbit” (1967) dei Jefferson Airplane, dalle atmosfere folli e psichedeliche; Francesco De Gregori con "Alice non lo sa" (1973), uno dei suoi brani cult, a proposito di una ragazza che osserva tutti quelli che le ruotano intorno ma in realtà rimane sempre estranea ai piccoli grandi drammi che accadono loro; “Alice non abita più qui” (1974) di Martin Scorsese che narra le disavventure di una donna rimasta vedova con un figlio alla ricerca di un lavoro e nel frattempo si imbatte in una serie di personaggi e di amori complessi. Naturalmente non dimenticando i più recenti, “Alice in Wonderland” (2010). di Tim Burton e “Le meraviglie”, film di Alice Rohrwacher presentato a Cannes 2014.
13
giugno 2014
Wonderful Alice
Dal 13 al 30 giugno 2014
arte contemporanea
Location
SIMULTANEA SPAZI D’ARTE
Firenze, Via San Zanobi, 45r, (Firenze)
Firenze, Via San Zanobi, 45r, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 16.00 - 19.00
Vernissage
13 Giugno 2014, 17.30
Autore