Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Work art tv n. 4 – pubblico=privato
L’ultimo appuntamento di Work art tv, la serie di eventi che attraversa i luoghi più rappresentativi della vita cittadina con serate all’insegna della mescolanza tra discipline artistiche differenti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’ultimo appuntamento di Work art tv, la serie di eventi che attraversa i luoghi più rappresentativi della vita cittadina con serate all’insegna della mescolanza tra discipline artistiche differenti, non poteva che trovare ospitalità nel Boscolo Grand Hotel Trento, da alcuni anni main sponsor della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento. La serata di sabato 18 dicembre 2004, dalle ore 21.30, è organizzata grazie alla collaborazione di Promart, la Libera Associazione per la Promozione delle Arti di Trento.
Il tema di questo Work art tv n. 4 deriva come di consueto dal luogo: un filo rosso da seguire negli spazi dell’hotel, alla scoperta di video, installazioni, ambienti sonori, musica, performance di danza e teatro, realizzati dagli artisti invitati a riflettere sul rapporto tra pubblico e privato.
102, 103, 114… Se tutto ciò che ci identifica al nostro arrivo in un hotel è il nostro numero della stanza, quella stanza diventa allo stesso tempo ricettacolo di storie vissute, di microstorie cariche di intimità, di memoria e - perché no - di un pizzico di perversione, nella possibilità di slacciarsi momentaneamente dal proprio sé quotidiano. L’Hotel quindi come ambiente esemplare in cui sperimentare lo scambio tra una dimensione pubblica e una privata, ormai diffuso attraverso trasmissioni televisive come i talk show o il Grande Fratello, radicato nella vita quotidiana dal moltiplicarsi dei sistemi di sicurezza, ma soprattutto normalizzato dalla comunicazione attraverso il World Wide Web.
Special guest della serata è Sara Armentano, coprotagonista di Vivere, la seguitissima telenovela italiana. L’azione teatrale dell’Armentano, in collaborazione con gli attori Roberto Turchetta e Francesco Blasi, consiste in una riflessione sulle strategie di fidelizzazione degli spettatori televisivi, per svelare i meccanismi che permettono a un genere come la soap opera di raggiungere un pubblico tanto esteso con temi di interesse privato.
In diversi ambienti dell’hotel gli interventi degli artisti instaurano un dialogo fecondo. L’installazione di Robert Vincent coinvolge il pubblico dal primo istante in cui entra nell’hotel: subito la percezione degli spazi si mescola con la memoria di un’esperienza vissuta altrove, terrorizzati dal film Shining di Stanley Kubrick. Con il video Campo sportivo e Mandala, piccoli visori costruiti per diventare regali di Natale per gli amici più stretti, Sabrina Mezzaqui ci accoglie con lavori che tradiscono attraverso un carattere lento e meditativo la cifra caratteristica di tutto il suo lavoro. Il telefono di una stanza da letto squilla e ci invita al alzare la cornetta… nasconde una delle sperimentazioni sonore dell’artista viennese Ulrich Troyer, che ci catapulta nel flusso in internet di informazioni private, dalle chat line, ai newsgroup, ai forum di discussione. L’incontro/scontro di luoghi banali, quotidiani, con la sensibilità tutta soggettiva dei protagonisti su cui si costruiscono i video di Nicola Pellegrini si amplifica in una stanza da letto, in un bagno, su una parete esterna all’hotel.
Gamescape #7 è la proposta dalla compagnia Sistemi Dinamici Altamente Instabili di Roma, rappresentato da Alessandra e Antonella Sini, in cui il pubblico viene costretto a un atteggiamento quasi voyeristico rispetto a gesti carichi di intimismo, misurati da uno spazio ristretto, visibili solo da pochi spettatori per volta.
Nei panni di Gabriele Picco, artista e solo recentemente noto come autore letterario, è l’attrice Jennifer Betto a leggere un brano dal suo ultimo libro Aureole in cerca di santi: d’obbligo un tema sfacciatamente maschile, la masturbazione.
La serata si conclude al dj set con un ospite sorprendente: a svelare il suo lato notturno interviene il Direttore della Ripartizione di Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, Antonio Lampis. Animato da una passione per la hard electronic e la minimal techno, mescola un repertorio già noto con compilation esclusive, giocando sistematicamente sulla contrapposizione di titoli e autori tra pubblico e privato, come l’album The Private Press di dj Shadow, o The Private Psychedelic Reel di The Chemical Brothers.
La troup della casa di produzione Filmwork si occupa di registrare l’evento nell’incontro tra il luogo e un pubblico di avventori sicuramente eterogeneo, per poi restituirne attraverso il montaggio la struttura frammentata e poter aggiungere una nuova puntata a quello che diventerà un vero e proprio format televisivo: la serie Work art tv troverà spazio il prossimo anno nelle trasmissioni della tv locale Rttr e di una tv satellitare.
Il tema di questo Work art tv n. 4 deriva come di consueto dal luogo: un filo rosso da seguire negli spazi dell’hotel, alla scoperta di video, installazioni, ambienti sonori, musica, performance di danza e teatro, realizzati dagli artisti invitati a riflettere sul rapporto tra pubblico e privato.
102, 103, 114… Se tutto ciò che ci identifica al nostro arrivo in un hotel è il nostro numero della stanza, quella stanza diventa allo stesso tempo ricettacolo di storie vissute, di microstorie cariche di intimità, di memoria e - perché no - di un pizzico di perversione, nella possibilità di slacciarsi momentaneamente dal proprio sé quotidiano. L’Hotel quindi come ambiente esemplare in cui sperimentare lo scambio tra una dimensione pubblica e una privata, ormai diffuso attraverso trasmissioni televisive come i talk show o il Grande Fratello, radicato nella vita quotidiana dal moltiplicarsi dei sistemi di sicurezza, ma soprattutto normalizzato dalla comunicazione attraverso il World Wide Web.
Special guest della serata è Sara Armentano, coprotagonista di Vivere, la seguitissima telenovela italiana. L’azione teatrale dell’Armentano, in collaborazione con gli attori Roberto Turchetta e Francesco Blasi, consiste in una riflessione sulle strategie di fidelizzazione degli spettatori televisivi, per svelare i meccanismi che permettono a un genere come la soap opera di raggiungere un pubblico tanto esteso con temi di interesse privato.
In diversi ambienti dell’hotel gli interventi degli artisti instaurano un dialogo fecondo. L’installazione di Robert Vincent coinvolge il pubblico dal primo istante in cui entra nell’hotel: subito la percezione degli spazi si mescola con la memoria di un’esperienza vissuta altrove, terrorizzati dal film Shining di Stanley Kubrick. Con il video Campo sportivo e Mandala, piccoli visori costruiti per diventare regali di Natale per gli amici più stretti, Sabrina Mezzaqui ci accoglie con lavori che tradiscono attraverso un carattere lento e meditativo la cifra caratteristica di tutto il suo lavoro. Il telefono di una stanza da letto squilla e ci invita al alzare la cornetta… nasconde una delle sperimentazioni sonore dell’artista viennese Ulrich Troyer, che ci catapulta nel flusso in internet di informazioni private, dalle chat line, ai newsgroup, ai forum di discussione. L’incontro/scontro di luoghi banali, quotidiani, con la sensibilità tutta soggettiva dei protagonisti su cui si costruiscono i video di Nicola Pellegrini si amplifica in una stanza da letto, in un bagno, su una parete esterna all’hotel.
Gamescape #7 è la proposta dalla compagnia Sistemi Dinamici Altamente Instabili di Roma, rappresentato da Alessandra e Antonella Sini, in cui il pubblico viene costretto a un atteggiamento quasi voyeristico rispetto a gesti carichi di intimismo, misurati da uno spazio ristretto, visibili solo da pochi spettatori per volta.
Nei panni di Gabriele Picco, artista e solo recentemente noto come autore letterario, è l’attrice Jennifer Betto a leggere un brano dal suo ultimo libro Aureole in cerca di santi: d’obbligo un tema sfacciatamente maschile, la masturbazione.
La serata si conclude al dj set con un ospite sorprendente: a svelare il suo lato notturno interviene il Direttore della Ripartizione di Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, Antonio Lampis. Animato da una passione per la hard electronic e la minimal techno, mescola un repertorio già noto con compilation esclusive, giocando sistematicamente sulla contrapposizione di titoli e autori tra pubblico e privato, come l’album The Private Press di dj Shadow, o The Private Psychedelic Reel di The Chemical Brothers.
La troup della casa di produzione Filmwork si occupa di registrare l’evento nell’incontro tra il luogo e un pubblico di avventori sicuramente eterogeneo, per poi restituirne attraverso il montaggio la struttura frammentata e poter aggiungere una nuova puntata a quello che diventerà un vero e proprio format televisivo: la serie Work art tv troverà spazio il prossimo anno nelle trasmissioni della tv locale Rttr e di una tv satellitare.
18
dicembre 2004
Work art tv n. 4 – pubblico=privato
18 dicembre 2004
serata - evento
Location
GRAND HOTEL TRENTO
Trento, piazza dante, 20, (Trento)
Trento, piazza dante, 20, (Trento)
Vernissage
18 Dicembre 2004, h. 21,30
Sito web
www.workartonline.net