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WorkUp – Elena Bellantoni
inapnea: installazione video – sonora accompagnata da 4 opere su tela di diverse dimensioni
Comunicato stampa
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Martedì 17 maggio 2005 dalle h 19:30, la rassegna di arti contemporanee WorkUp presenta, presso Parablò in via di Portonaccio 33c a Roma, il lavoro di Elena Bellantoni dal titolo inapnea: installazione video - sonora accompagnata da 4 opere su tela di diverse dimensioni.
L’idea del lavoro nasce dall’esigenza dell’artista di confrontarsi sia con il proprio corpo, con i propri ricordi, con la propria interiorità sia con il mondo esterno e la realtà urbana in particolare. A una relazione interna-verticale si affianca quindi una relazione esterna-orizzontale.
Nel video un corpo immerso nell’acqua, in apnea appunto, rivive attraverso un percorso associativo dei ricordi, delle sensazioni, uno sguardo sul presente. Le immagini scelte sottolineano questo rapporto tra interiore ed esteriore, la necessità di immergersi completamente in un mondo a volte saturo di immagini. Un percorso fisico all’interno del proprio corpo diventa un viaggio nell’intimo, un’immersione nella profondità più nascosta del proprio io. Toccare la nostra essenza per poi fuggire, richiamati in superficie dalla caoticità del quotidiano.
I quadri, ennesimo corpo aperto, sono allo stesso tempo le tracce di un’interiorità, della presenza soggettiva di un corpo che ha sporcato la tela con un gesto, e le tracce di un’esteriorità oggettiva (la realtà urbana raffigurata). La pittura quindi intesa come estrinsecazione di un modo di sentire, frutto di uno scambio continuo tra esterno e interno. L’invito è quello di immergersi totalmente, senza respiro quasi, e di lasciarsi cullare da un “liquido amniotico” carico di immagini per essere poi pronti a risalire in superficie.
Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975) vive e lavora a Roma. Ai suoi studi in Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma ha sempre affiancato la ricerca artistica concentrandosi soprattutto sul mezzo pittorico. Diplomata in pittura presso la Scuola di Arti Ornamentali San Giacomo di Roma nel 1999, ha seguito numerosi corsi in Italia e all’estero (al College of Art di Edimburgo nel 2002, alla Saint Martin School of Art di Londra nel 1999 e all’Ecole Nazionale Supérièure des Beaux Arts di Parigi nel 1997). La sua ricerca pittorica si concentra soprattutto sulla figurazione e sul gesto, quest’ultimo inteso anche in senso performativo viste le sue esperienze di teatro-danza e danza Buto. Nell’ultimo anno ha ampliato il suo ambito di azione confrontandosi con lo spazio e con il mezzo video. Tre le sue esperienze espositive ricordiamo le mostre personali G.i.u.l.i.a. e Works on paper rispettivamente al Linux Club e allo ZoeSpazioArte (Roma, 2004), l’estemporanea durante il mArte-live all’Alpheus di Roma (2004) e la mostra collettiva Il Rosso e la Piuma al Palazzo Baronale di Torrita Tiberina (RI), maggio – giugno 2003.
WorkUp
nove interventi da febbraio a giugno 2005
è un progetto basica_arte
a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro, Carlotta Sylos Calò
Suscitare, eccitare, stimolare, scatenare… questo è Work Up! Non lavorare su ma lavorare con qualcosa (suono, foto, video, immagini, luci, musica ecc.) per re-inventare uno spazio, per avvolgere e coinvolgere lo spettatore (anche occasionale) in un’atmosfera, per calarlo in una storia, per stimolare il suo immaginario e confondersi nel suo quotidiano.
WorkUp, rassegna di arti contemporanee, a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro e Carlotta Sylos Calò, si svolge dal 1 febbraio al 18 giugno 2005 presso lo spazio Parablò, multisensorial risto pub, in via del Portonaccio 33c. Nove interventi si susseguono con scadenza bimestrale, ogni primo e terzo martedì del mese, attraverso i quali giovani artisti, fotografi, musicisti e filmmaker interverranno all’interno degli spazi del locale.
La rassegna ha l’intento di stimolare gli artisti ad intervenire con un approccio dinamico all’interno degli spazi di Parablò senza però stravolgerne le consuete dinamiche. Vogliamo proporre una modalità di intervento che parta dalla specificità del luogo: un ambiente multisensoriale in cui gli artisti racconteranno e costruiranno storie utilizzando più media tessuti unitariamente. Lo sviluppo della virtualità implicita in ogni linguaggio farà “esplodere” un racconto spazializzandolo: l’intervento invaderà gli ambienti moltiplicando le possibilità di comunicazione.
Saremo coinvolti di volta in volta in un’atmosfera diversa, stimolati ad attivare una lettura multimediale, una percezione multisensoriale.
L’intrusione dell’arte in un luogo del quotidiano crea un incontro inatteso con l’opera: in un contenitore di storie, dove anche diverse storie si intrecciano, si incontrano, si modificano, l’intervento artistico si insinuerà per raccontare la sua, aprendosi allo spazio e alle persone che quotidianamente lo vivono, diventando una storia tra le altre.
L’idea del lavoro nasce dall’esigenza dell’artista di confrontarsi sia con il proprio corpo, con i propri ricordi, con la propria interiorità sia con il mondo esterno e la realtà urbana in particolare. A una relazione interna-verticale si affianca quindi una relazione esterna-orizzontale.
Nel video un corpo immerso nell’acqua, in apnea appunto, rivive attraverso un percorso associativo dei ricordi, delle sensazioni, uno sguardo sul presente. Le immagini scelte sottolineano questo rapporto tra interiore ed esteriore, la necessità di immergersi completamente in un mondo a volte saturo di immagini. Un percorso fisico all’interno del proprio corpo diventa un viaggio nell’intimo, un’immersione nella profondità più nascosta del proprio io. Toccare la nostra essenza per poi fuggire, richiamati in superficie dalla caoticità del quotidiano.
I quadri, ennesimo corpo aperto, sono allo stesso tempo le tracce di un’interiorità, della presenza soggettiva di un corpo che ha sporcato la tela con un gesto, e le tracce di un’esteriorità oggettiva (la realtà urbana raffigurata). La pittura quindi intesa come estrinsecazione di un modo di sentire, frutto di uno scambio continuo tra esterno e interno. L’invito è quello di immergersi totalmente, senza respiro quasi, e di lasciarsi cullare da un “liquido amniotico” carico di immagini per essere poi pronti a risalire in superficie.
Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975) vive e lavora a Roma. Ai suoi studi in Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma ha sempre affiancato la ricerca artistica concentrandosi soprattutto sul mezzo pittorico. Diplomata in pittura presso la Scuola di Arti Ornamentali San Giacomo di Roma nel 1999, ha seguito numerosi corsi in Italia e all’estero (al College of Art di Edimburgo nel 2002, alla Saint Martin School of Art di Londra nel 1999 e all’Ecole Nazionale Supérièure des Beaux Arts di Parigi nel 1997). La sua ricerca pittorica si concentra soprattutto sulla figurazione e sul gesto, quest’ultimo inteso anche in senso performativo viste le sue esperienze di teatro-danza e danza Buto. Nell’ultimo anno ha ampliato il suo ambito di azione confrontandosi con lo spazio e con il mezzo video. Tre le sue esperienze espositive ricordiamo le mostre personali G.i.u.l.i.a. e Works on paper rispettivamente al Linux Club e allo ZoeSpazioArte (Roma, 2004), l’estemporanea durante il mArte-live all’Alpheus di Roma (2004) e la mostra collettiva Il Rosso e la Piuma al Palazzo Baronale di Torrita Tiberina (RI), maggio – giugno 2003.
WorkUp
nove interventi da febbraio a giugno 2005
è un progetto basica_arte
a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro, Carlotta Sylos Calò
Suscitare, eccitare, stimolare, scatenare… questo è Work Up! Non lavorare su ma lavorare con qualcosa (suono, foto, video, immagini, luci, musica ecc.) per re-inventare uno spazio, per avvolgere e coinvolgere lo spettatore (anche occasionale) in un’atmosfera, per calarlo in una storia, per stimolare il suo immaginario e confondersi nel suo quotidiano.
WorkUp, rassegna di arti contemporanee, a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro e Carlotta Sylos Calò, si svolge dal 1 febbraio al 18 giugno 2005 presso lo spazio Parablò, multisensorial risto pub, in via del Portonaccio 33c. Nove interventi si susseguono con scadenza bimestrale, ogni primo e terzo martedì del mese, attraverso i quali giovani artisti, fotografi, musicisti e filmmaker interverranno all’interno degli spazi del locale.
La rassegna ha l’intento di stimolare gli artisti ad intervenire con un approccio dinamico all’interno degli spazi di Parablò senza però stravolgerne le consuete dinamiche. Vogliamo proporre una modalità di intervento che parta dalla specificità del luogo: un ambiente multisensoriale in cui gli artisti racconteranno e costruiranno storie utilizzando più media tessuti unitariamente. Lo sviluppo della virtualità implicita in ogni linguaggio farà “esplodere” un racconto spazializzandolo: l’intervento invaderà gli ambienti moltiplicando le possibilità di comunicazione.
Saremo coinvolti di volta in volta in un’atmosfera diversa, stimolati ad attivare una lettura multimediale, una percezione multisensoriale.
L’intrusione dell’arte in un luogo del quotidiano crea un incontro inatteso con l’opera: in un contenitore di storie, dove anche diverse storie si intrecciano, si incontrano, si modificano, l’intervento artistico si insinuerà per raccontare la sua, aprendosi allo spazio e alle persone che quotidianamente lo vivono, diventando una storia tra le altre.
17
maggio 2005
WorkUp – Elena Bellantoni
Dal 17 al 28 maggio 2005
arte contemporanea
Location
PARABLO’
Roma, Via Di Portonaccio, 33C, (Roma)
Roma, Via Di Portonaccio, 33C, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 8.30-15.30 e 18.30-02
Vernissage
17 Maggio 2005, ore 19,30
Autore
Curatore