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WorkUp – Guendalina Salini
Si tratta di un lavoro realizzato accostando video e fotografie – queste ultime realizzate da Solveig Cherey
Comunicato stampa
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Martedì 1 marzo 2005 alle ore 19.00 si inaugura il terzo appuntamento di WorkUp, rassegna di arti contemporanee, con “Intervallo perduto” di Guendalina Salini. Si tratta di un lavoro realizzato accostando video e fotografie - queste ultime realizzate da Solveig Cherey. Il video, che dà il titolo all’intero intervento, ci porta in una dimensione di sospensione e estraniamento, nella quale le persone appaiono costrette a lasciarsi fluttuare, morti a galla in una piscina naturale dalla quale non riescono a uscire. La sigla della Rai, che negli anni Settanta accompagnava l’intervallo della programmazione, fa da sottofondo continuo alle immagini, sottolineandone la ripetitività e l’incapacità di rompere con l’appiattimento e la banalizzazione della cultura contemporanea.
A questo video si lega ironicamente il secondo – Come un Pesce fuor d’acqua - che ci porta questa volta a vivere le peregrinazioni di un pesce rosso, il più comune e domestico dei pesci, che liberandosi dalla sua condizione compie un viaggio fantastico, fluttuando con una placida mobilità per i parchi e i quartieri di Roma.
Nei locali di Parablò, insieme ai video, saranno esposte alcune fotografie di Solveig Cherey ulteriore riflessione sull’idea di mobilità, di pensiero e di azione.
Guendalina Salini (Roma, 1972) porta avanti la sua ricerca artistica prediligendo il video e l’istallazione. Dopo aver frequentato, all’Università La Sapienza di Roma, il corso di studi in Storia dell’Arte, nel 1995 si trasferisce a Londra dove espone in numerose mostre personali e collettive e consegue il B.A. Degree in Fine Art presso la Byam Shaw School of art e il Master in Fine Art presso la Middlesex University. In Italia partecipa alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo all’ex Mattatoio di Roma (1999), alla Fiera dell’arte di Milano rappresentata dalla galleria Sprovieri (2001) e realizza una installazione in situ presso La Manifattura, residenza per l’arte a S. Cassiano (2003). Tra le mostre del 2004 si ricordano la personale presso lo studio Lipoli&Lopez di Roma all’interno della rassegna “49. Sette artisti per sette settimane”, e la presentazione del suo lavoro al Rialto Sant’Ambrogio di Roma ospite della Red Bull Music Academy.
WorkUp
nove interventi da febbraio a giugno 2005
è un progetto basica_arte
a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro, Carlotta Sylos Calò
Suscitare, eccitare, stimolare, scatenare… questo è Work Up! Non lavorare su ma lavorare con qualcosa (suono, foto, video, immagini, luci, musica ecc.) per re-inventare uno spazio, per avvolgere e coinvolgere lo spettatore (anche occasionale) in un’atmosfera, per calarlo in una storia, per stimolare il suo immaginario e confondersi nel suo quotidiano.
WorkUp, rassegna di arti contemporanee, a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro e Carlotta Sylos Calò, si svolgerà dal 1 febbraio al 18 giugno 2005 presso lo spazio Parablò, multisensorial risto pub, in via del Portonaccio 33c. Nove interventi si svolgono con scadenza bimestrale, ogni primo e terzo martedì del mese, attraverso i quali giovani artisti, fotografi, musicisti e filmmaker intervergono all’interno degli spazi del locale.
La rassegna ha l’intento di stimolare gli artisti ad intervenire con un approccio dinamico all’interno degli spazi di Parablò senza però stravolgerne le consuete dinamiche. Vogliamo proporre una modalità di intervento che parta dalla specificità del luogo: un ambiente multisensoriale in cui gli artisti racconteranno e costruiranno storie utilizzando più media tessuti unitariamente. Lo sviluppo della virtualità implicita in ogni linguaggio farà “esplodere” un racconto spazializzandolo: l’intervento invaderà gli ambienti moltiplicando le possibilità di comunicazione.
Saremo coinvolti di volta in volta in un’atmosfera diversa, stimolati ad attivare una lettura multimediale, una percezione multisensoriale.
L’intrusione dell’arte in un luogo del quotidiano crea un incontro inatteso con l’opera: in un contenitore di storie, dove anche diverse storie si intrecciano, si incontrano, si modificano, l’intervento artistico si insinuerà per raccontare la sua, aprendosi allo spazio e alle persone che quotidianamente lo vivono, diventando una storia tra le altre.
A questo video si lega ironicamente il secondo – Come un Pesce fuor d’acqua - che ci porta questa volta a vivere le peregrinazioni di un pesce rosso, il più comune e domestico dei pesci, che liberandosi dalla sua condizione compie un viaggio fantastico, fluttuando con una placida mobilità per i parchi e i quartieri di Roma.
Nei locali di Parablò, insieme ai video, saranno esposte alcune fotografie di Solveig Cherey ulteriore riflessione sull’idea di mobilità, di pensiero e di azione.
Guendalina Salini (Roma, 1972) porta avanti la sua ricerca artistica prediligendo il video e l’istallazione. Dopo aver frequentato, all’Università La Sapienza di Roma, il corso di studi in Storia dell’Arte, nel 1995 si trasferisce a Londra dove espone in numerose mostre personali e collettive e consegue il B.A. Degree in Fine Art presso la Byam Shaw School of art e il Master in Fine Art presso la Middlesex University. In Italia partecipa alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo all’ex Mattatoio di Roma (1999), alla Fiera dell’arte di Milano rappresentata dalla galleria Sprovieri (2001) e realizza una installazione in situ presso La Manifattura, residenza per l’arte a S. Cassiano (2003). Tra le mostre del 2004 si ricordano la personale presso lo studio Lipoli&Lopez di Roma all’interno della rassegna “49. Sette artisti per sette settimane”, e la presentazione del suo lavoro al Rialto Sant’Ambrogio di Roma ospite della Red Bull Music Academy.
WorkUp
nove interventi da febbraio a giugno 2005
è un progetto basica_arte
a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro, Carlotta Sylos Calò
Suscitare, eccitare, stimolare, scatenare… questo è Work Up! Non lavorare su ma lavorare con qualcosa (suono, foto, video, immagini, luci, musica ecc.) per re-inventare uno spazio, per avvolgere e coinvolgere lo spettatore (anche occasionale) in un’atmosfera, per calarlo in una storia, per stimolare il suo immaginario e confondersi nel suo quotidiano.
WorkUp, rassegna di arti contemporanee, a cura di Barbara D’Ambrosio, Silvano Manganaro e Carlotta Sylos Calò, si svolgerà dal 1 febbraio al 18 giugno 2005 presso lo spazio Parablò, multisensorial risto pub, in via del Portonaccio 33c. Nove interventi si svolgono con scadenza bimestrale, ogni primo e terzo martedì del mese, attraverso i quali giovani artisti, fotografi, musicisti e filmmaker intervergono all’interno degli spazi del locale.
La rassegna ha l’intento di stimolare gli artisti ad intervenire con un approccio dinamico all’interno degli spazi di Parablò senza però stravolgerne le consuete dinamiche. Vogliamo proporre una modalità di intervento che parta dalla specificità del luogo: un ambiente multisensoriale in cui gli artisti racconteranno e costruiranno storie utilizzando più media tessuti unitariamente. Lo sviluppo della virtualità implicita in ogni linguaggio farà “esplodere” un racconto spazializzandolo: l’intervento invaderà gli ambienti moltiplicando le possibilità di comunicazione.
Saremo coinvolti di volta in volta in un’atmosfera diversa, stimolati ad attivare una lettura multimediale, una percezione multisensoriale.
L’intrusione dell’arte in un luogo del quotidiano crea un incontro inatteso con l’opera: in un contenitore di storie, dove anche diverse storie si intrecciano, si incontrano, si modificano, l’intervento artistico si insinuerà per raccontare la sua, aprendosi allo spazio e alle persone che quotidianamente lo vivono, diventando una storia tra le altre.
01
marzo 2005
WorkUp – Guendalina Salini
Dal primo al 12 marzo 2005
arte contemporanea
Location
PARABLO’
Roma, Via Di Portonaccio, 33C, (Roma)
Roma, Via Di Portonaccio, 33C, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 8.30-15.30 e 18.30-02
Vernissage
1 Marzo 2005, ore 19
Autore
Curatore