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Wunderkammer 2
“Wunderkammer 2” è la seconda tappa del progetto itinerante 1st Class Artery ideato dall’artista Mya Lurgo. La mostra racconta il significato più profondo del viaggio e del movimento quale sinonimo stesso di vita.
Comunicato stampa
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Nellimya Arthouse è lieta di annunciare #Wunderkammer02 seconda tappa del viaggio di 1st Class Artery che per l'occasione coinvolge una ricca rosa di artisti: Fabrizio Bonvicini, Gabriela Butti, Federica Gonnelli, Luca Serasini ed Elena Vijoli. 1st Class artery è probabilmente la galleria d’arte itinerante più piccola del mondo, nasce da un’idea dell’artista Mya Lurgo e si sviluppa per conto di Nellimya Arthouse.
Il contenitore è di fatto un baule da viaggio di inizio ‘900 appartenuto a un capitano di sommergibili residente in Liguria (Italia). Il recente restauro l’ha reso ideale per progetti espositivi site-specific itineranti a “misura di baule”: aperto cm 105x31x105,5 e chiuso 62x52,5x105,5.
Naturalia, Mirabilia e Artificialia, ovvero rarità, preziosità e bizzarrie della natura, o artefatte dall’uomo, componevano le ricche collezioni di eruditi, scienziati e principi che a partire dal ‘500, in Italia ed in area germanica, iniziarono a raccogliere pezzi di varia origine e provenienza, da collocare in vere e proprie stanze delle meraviglie. Le Wunderkammer, appunto, raccolte enciclopediche che
mettevano insieme scienze, natura e arte.
#Wunderkammer è il titolo prescelto per tutte le esposizioni allestite e ospitate, tappa dopo tappa, in prestigiosi hotel in giro per il mondo, in fiere d’arte e luoghi urbani ad alta visibilità.
Ogni mostra staziona per circa 45 giorni prima di riprendere il proprio viaggio, con rinnovati artisti e opere. Nessuna sede fissa è prevista perché il movimento è vita.
Gli artisti Fabrizio Bonvicini, Gabriela Butti, Federica Gonnelli, Luca Serasini ed Elena Vijoli, selezionati, sono stati invitati a creare opere prêt-à-porter ideate per il viandante e ispirate allo spirito errante: quel fervore che sprona verso inesplorate mete interiori ed esteriori e conduce al senso di impermanenza e transitorietà dell’esistenza.
GLI ARTISTI
Fabrizio Bonvicini
Nasce a Modena classe 1973 ha frequentato l’istituto A. Venturi in sezione ceramica. Tra le altre ecco alcune selezionate tappe espositive: Museo del gioiello di Vicenza, Galleria Pille 73 a Mantova, Galleria Creativity a Torino, Galleria Myday byday a Roma, Galleria Annovi Sassuolo a Modena, Galleria Mies a Modena, Autor Bucarest in Bulgaria, Aboutvolumes Contemporary ART Jewellery a Venezia, Artery per Nellimya in Svizzera.
Gabriela Butti
Classe 1985, ha conseguito la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2009. Studi liceali scientifici e linguistici associati all’estrema curiosità per tutto ciò che ancora non conosce la spingono a sostenere i tutto e per tutto l’ideale leon battistiano dell’artista studioso ed artigiano, che teoria e pratica lungo il suo cammino evolutivo. La tecnica utilizzata unisce antica tradizione artigianale alle più avanzate tecnologie: tempera all’uovo, preparazione e traforazione manuale della carta, produzione artigianale di pellicole plastiche frutto di reazioni fra agenti chimici ed assemblaggio di circuiti elettrici di ultima generazione. Numerose esperienze e viaggi all’estero, cominciate nel 2012 con la Vittoria del Premio Ghiggini ArteGiovani di Varese e proseguite con residenze d’artista, mostre personali e/o collettive presso la galleria Ghiggini in Italia, Nellimya in Svizzera, Grey Projects Gallery e Chan Hampe Gallery a Singapore, stringendo inoltre collaborazioni sia con enti privati che con istituzioni pubbliche.
Federica Gonnelli
Nata a Firenze, dove frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 ha aperto il suo studio InCUBOAzione. Situazione di confine che ha caratterizzato il suo percorso nei materiali e nei temi, attuando una ricerca al limite tra le discipline delle arti visive. Il confine è un protagonista costante mediante l’utilizzo del velo d’organza, non un mero supporto, ma un determinante mezzo espressivo che concorre nel significato dell’opera. Il velo d’organza è una membrana osmotica che mette in comunicazione le varie parti; donando al tempo stesso un’identità sempre diversa, attraverso le immagini che su di esso sono realizzate. Un velo che impone uno slancio agli osservatori che vogliono scoprire cosa vi si cela dietro. Dal 2001 partecipa a mostre personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laureanel 2013 la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi.
Luca Serasini
Nasce nel 1971 a Pisa, in Italia. Inizia il suo percorso artistico negli anni ‘90: le sue pratiche interdisciplinari includono disegni, pitture, corto e mediometraggi, collage fotografici seriali e installazioni di videoarte. Nel suo lavoro, il mito classico ricopre un consistente ruolo, così come la sua formazione in elettronica. Dopo la personale Prevalentemente rosso al Castello di Querceto nel 2009, nello stesso anno presenta la mostra In dettaglio presso la galleria Irena Kos Arte Contemporanea di Pietrasanta, e nel 2011 partecipa alla collettiva Contaminazioni a Pontedera. Nel marzo 2012 realizza le personali La dinamica dietro l’idea a Pisa, presso lo Spazio Espositivo Sopra Le Logge, e nel 2013 Mi-no-Tauro? alla sede IED di Firenze. Nell’estate 2016 inaugura la stagione di Querceto Contemporanea, presso l’Accademia Libera Natura e Cultura, con la personale E se il vicolo fosse cieco? Per la rassegna ArtInsolite 2017, collegata al Teatro del Silenzio a Lajatico, presenta il progetto multidisciplinare e site-specific Alfa-Tauri.
Elena Vijoli
Nata a Fagaras (Romania) nel 1979, vive e lavora a Milano. Ha studiato pittura e disegno a Brasov e Iasi, città dove si è anche laureata in Pittura, presso l’Accademia delle Belle Arti George Enescu nel 2003. Le sue opere sono presenti in collezioni private in Austria, Svizzera, Belgio, Francia, Germania, Italia, Repubblica Ceca e Stati Uniti d’America.
Il contenitore è di fatto un baule da viaggio di inizio ‘900 appartenuto a un capitano di sommergibili residente in Liguria (Italia). Il recente restauro l’ha reso ideale per progetti espositivi site-specific itineranti a “misura di baule”: aperto cm 105x31x105,5 e chiuso 62x52,5x105,5.
Naturalia, Mirabilia e Artificialia, ovvero rarità, preziosità e bizzarrie della natura, o artefatte dall’uomo, componevano le ricche collezioni di eruditi, scienziati e principi che a partire dal ‘500, in Italia ed in area germanica, iniziarono a raccogliere pezzi di varia origine e provenienza, da collocare in vere e proprie stanze delle meraviglie. Le Wunderkammer, appunto, raccolte enciclopediche che
mettevano insieme scienze, natura e arte.
#Wunderkammer è il titolo prescelto per tutte le esposizioni allestite e ospitate, tappa dopo tappa, in prestigiosi hotel in giro per il mondo, in fiere d’arte e luoghi urbani ad alta visibilità.
Ogni mostra staziona per circa 45 giorni prima di riprendere il proprio viaggio, con rinnovati artisti e opere. Nessuna sede fissa è prevista perché il movimento è vita.
Gli artisti Fabrizio Bonvicini, Gabriela Butti, Federica Gonnelli, Luca Serasini ed Elena Vijoli, selezionati, sono stati invitati a creare opere prêt-à-porter ideate per il viandante e ispirate allo spirito errante: quel fervore che sprona verso inesplorate mete interiori ed esteriori e conduce al senso di impermanenza e transitorietà dell’esistenza.
GLI ARTISTI
Fabrizio Bonvicini
Nasce a Modena classe 1973 ha frequentato l’istituto A. Venturi in sezione ceramica. Tra le altre ecco alcune selezionate tappe espositive: Museo del gioiello di Vicenza, Galleria Pille 73 a Mantova, Galleria Creativity a Torino, Galleria Myday byday a Roma, Galleria Annovi Sassuolo a Modena, Galleria Mies a Modena, Autor Bucarest in Bulgaria, Aboutvolumes Contemporary ART Jewellery a Venezia, Artery per Nellimya in Svizzera.
Gabriela Butti
Classe 1985, ha conseguito la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2009. Studi liceali scientifici e linguistici associati all’estrema curiosità per tutto ciò che ancora non conosce la spingono a sostenere i tutto e per tutto l’ideale leon battistiano dell’artista studioso ed artigiano, che teoria e pratica lungo il suo cammino evolutivo. La tecnica utilizzata unisce antica tradizione artigianale alle più avanzate tecnologie: tempera all’uovo, preparazione e traforazione manuale della carta, produzione artigianale di pellicole plastiche frutto di reazioni fra agenti chimici ed assemblaggio di circuiti elettrici di ultima generazione. Numerose esperienze e viaggi all’estero, cominciate nel 2012 con la Vittoria del Premio Ghiggini ArteGiovani di Varese e proseguite con residenze d’artista, mostre personali e/o collettive presso la galleria Ghiggini in Italia, Nellimya in Svizzera, Grey Projects Gallery e Chan Hampe Gallery a Singapore, stringendo inoltre collaborazioni sia con enti privati che con istituzioni pubbliche.
Federica Gonnelli
Nata a Firenze, dove frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 ha aperto il suo studio InCUBOAzione. Situazione di confine che ha caratterizzato il suo percorso nei materiali e nei temi, attuando una ricerca al limite tra le discipline delle arti visive. Il confine è un protagonista costante mediante l’utilizzo del velo d’organza, non un mero supporto, ma un determinante mezzo espressivo che concorre nel significato dell’opera. Il velo d’organza è una membrana osmotica che mette in comunicazione le varie parti; donando al tempo stesso un’identità sempre diversa, attraverso le immagini che su di esso sono realizzate. Un velo che impone uno slancio agli osservatori che vogliono scoprire cosa vi si cela dietro. Dal 2001 partecipa a mostre personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laureanel 2013 la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi.
Luca Serasini
Nasce nel 1971 a Pisa, in Italia. Inizia il suo percorso artistico negli anni ‘90: le sue pratiche interdisciplinari includono disegni, pitture, corto e mediometraggi, collage fotografici seriali e installazioni di videoarte. Nel suo lavoro, il mito classico ricopre un consistente ruolo, così come la sua formazione in elettronica. Dopo la personale Prevalentemente rosso al Castello di Querceto nel 2009, nello stesso anno presenta la mostra In dettaglio presso la galleria Irena Kos Arte Contemporanea di Pietrasanta, e nel 2011 partecipa alla collettiva Contaminazioni a Pontedera. Nel marzo 2012 realizza le personali La dinamica dietro l’idea a Pisa, presso lo Spazio Espositivo Sopra Le Logge, e nel 2013 Mi-no-Tauro? alla sede IED di Firenze. Nell’estate 2016 inaugura la stagione di Querceto Contemporanea, presso l’Accademia Libera Natura e Cultura, con la personale E se il vicolo fosse cieco? Per la rassegna ArtInsolite 2017, collegata al Teatro del Silenzio a Lajatico, presenta il progetto multidisciplinare e site-specific Alfa-Tauri.
Elena Vijoli
Nata a Fagaras (Romania) nel 1979, vive e lavora a Milano. Ha studiato pittura e disegno a Brasov e Iasi, città dove si è anche laureata in Pittura, presso l’Accademia delle Belle Arti George Enescu nel 2003. Le sue opere sono presenti in collezioni private in Austria, Svizzera, Belgio, Francia, Germania, Italia, Repubblica Ceca e Stati Uniti d’America.
12
maggio 2018
Wunderkammer 2
Dal 12 maggio al 30 giugno 2018
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
NELLIMYA: LIGHT ART EXHIBITION
Cademario, Via Ur Strdón, 11, (Lugano)
Cademario, Via Ur Strdón, 11, (Lugano)
Orario di apertura
da lunedi a domenica: 10.00 – 19.00
Vernissage
12 Maggio 2018, ore 18.00
Autore
Curatore