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Wunderkammer Due: Carla Rigato / Giorgio Trinciarelli – Allotropi
Pur nella differenza semantica di espressione e di segno si scorge, nelle opere di Carla Rigato e di Giorgio Trinciarelli, una potenza espressiva che rimanda ai primordi energetici della creazione del mondo. Agli ALLOTROPI, dal greco Allos (altro ) e Tropos ( modo ), i primi atomi rintracciati agli albori della vita e formati dallo stesso elemento chimico. Così come in linguistica, gli allotropi vengono detti etimologici, perché riferiti a vocaboli di significato diverso o affine, che risalgono per vie differenti alla stessa forma originaria
Comunicato stampa
Segnala l'evento
cittadellarte
San Marco, 1958 Calle De La Fenice, VENEZIA
WUNDERKAMMER – DUE
COMUNICATO STAMPA
Carla Rigato e Giorgio Trinciarelli
ALLOTROPI
a cura di Adolfina De Stefani
presentazione critica a cura di Barbara Codogno
“ Pur nella differenza semantica di espressione e di segno si scorge, nelle opere di
Carla Rigato e di Giorgio Trinciarelli, una potenza espressiva che rimanda ai
primordi energetici della creazione del mondo. Agli ALLOTROPI, dal greco Allos (
altro ) e Tropos ( modo ), i primi atomi rintracciati agli albori della vita e formati
dallo stesso elemento chimico. Così come in linguistica, gli allotropi vengono detti
etimologici, perché riferiti a vocaboli di significato diverso o affine, che risalgono
per vie differenti alla stessa forma originaria.
Carla Rigato, con peculiarità femminile, rintraccia l'origine. Il cominciamento del
mondo appare grazie all'esplosione vitale degli elementi naturali. Mediante la
potenza del colore intravediamo forme energetiche e figure in embrione uscire
dalla placenta dell'incerto, eppur potente amalgama. La vita è in nuce.
L' “astrattismo” dell'autrice ci dirige verso un figurativo appena percepito, astratto.
Percepiamo chiaramente come dall'energia cosmica si faccia strada la vita. Rigato
dipinge il momento decisivo: gli elementi, le particelle elementari, tutte le forze
naturali si stanno concretamente avviluppando. Per dare origine al mondo.
Giorgio Trinciarelli, nel suo procedere - che è analitico, e quindi più rigoroso e
razionale – ci parla anch'egli alla nascita del cosmo, con passo matematico e
cerebrale. Le sue sculture, così come le sue chine, sono matrici modulari, codici
genetici, figure tridimensionali che racchiudono il segreto chimico del cosmo.
Le opere di Trinciarelli possono definirsi al contempo “naturali” e “artificiali”,
ricordano gli algoritmi matematici alla base della vita. Alcuni suoi lavori sembrano
partire dalle forme dell'acido nucleico per approdare a geometrie celesti,
metafisiche ”.
Barbara Codogno
Carla Rigato
Nata a Padova, vive e lavora a Montegrotto Terme. Vanta un'intensa attività
nazionale e internazionale, testimoniate dalla sua presenza in importanti mostre
collettive e personali. L’arte di Carla Rigato è espressione del nostro tempo. Con
passione, forza visionaria e linguaggio personale ha affrontato le principali fonti
della pittura del Novecento, dall’Espressionismo all’Astrattismo, per coglierne gli
aspetti che meglio traducono il senso di contemporaneità. La sua ricerca pittorica
parte da queste basi alla conquista di un linguaggio nuovo, moderno, musicale,
flessibile, contrassegnato da note coloristiche inconfondibili che ne stimolano una
lettura unica. La ricerca stilistica di Carla Rigato si esprime attraverso la forza e
l’energia, fermate per un istante sulla tela dal gesto pittorico per poi tornare a
vibrare nello spazio dipinto. Il risultato sono opere senza spazio e senza tempo in
totale libertà compositiva, pennellate dense e materiche: una memoria pregna di
sensazioni, di emozioni, di suggestioni catturate e rimandate direttamente sulla tela
dalla materia del colore.
Un colore a volte violento, drammatico, corrosivo, a volte morbido, lirico, melodico.
Anche quando il linguaggio figurativo riappare è pur sempre trasfigurato dal colore,
dalla libertà della pennellata, dall’intensità dell’emozione, dalla poetica
dell’interiorità. La pittura di Carla Rigato è carne e respiro, è spirito e sangue, è
fuoco aria terra e acqua: ogni tela mette a nudo la sua anima per donarci spazi di
meditazione che invitano alla scoperta delle profondità dell’essere.
Giorgio Trinciarelli
Nato a Volterra (PI) nel 1958, dal 1959 vive a Mestre dove lavora come medico
psichiatra. Inizia a praticare la scultura all’età di 17 anni.
Il segno e la materia sono il filo conduttore da sempre presente nelle sue opere. Le
sue opere si dividono in due grandi gruppi: Segni e Suture. I “Segni” rappresentano
il corpo delle opere, l’essenza, l’aspetto più intimo, il filo conduttore. Sono segni che
nascono nella massima libertà e si sviluppano per logiche formali. Le “Suture”
risentono del dramma sociale e psicologico che intercetto nel mio lavoro come
psichiatra, delle lacerazioni del connettivo sociale. Nelle suture il segno si fa più
violento, più drammatico e il polistirolo e la ceramica raku sono il luogo più adatto
ad accogliere questa energia. Le suture trovano poi nelle acqueforti, nelle chine e
negli acrilici un loro naturale luogo di maturazione e di sviluppo.
L'autore predilige, nell'ambito di questa esposizione, alcuni precisi materiali a
partire dall'alabastro che è, insieme al ferro, uno dei primi materiali che ha
utilizzato per le sculture. Rappresenta il legame con la terra di origine. L’alabastro,
per la sua morbidezza, si presta particolarmente ad una lavorazione duttile e varia,
di cui all'artista piace esaltare l’essenza, data dalle venature, trasparenze e opacità
naturali. L'autore lavora inoltre il bronzo, brunito, satinato, lucido od ossidato: un
materiale che, a seconda del punto di osservazione, dialoga sempre con la luce. Il
polistirolo, in particolare quello nero, è una scoperta relativamente recente
dell'artista. Poco utilizzato in scultura, è per l'artista fonte di continue scoperte. Pur
considerandosi sostanzialmente uno scultore, Trinciarelli ha sempre dipinto,
soprattutto chine, acrilici e acquerelli. La china con il suo nero profondo e luminoso
permette all'autore l’invenzione e la sperimentazione di segni grafici.
Da anni attiva nella compagine dell'arte contemporanea sia come artista che come
curatrice, Adolfina De Stefani, coadiuvata dall'Associazione Culturale
“cittadellarte” ha intrapreso una nuova importante avventura che direziona il
raggio del suo intervento organizzativo e creativo nel cuore di Venezia, occupando
gli spazi espositivi della Galleria L'Oleandro Rosa in San Marco 1958, Calle de la
Fenice. Nasce cittadellarte che, da aprile a novembre, proporrà al pubblico una
serie di ricognizioni artistiche riunite sotto l'egida della mirabilia delle
Wunderkammer.
In Galleria anche opere di:
Adolfina De Stefani, Franz Chi, Manu Brunello, Nelli Cordioli e Andrea Tagliapietra
Wunderkammer DUE
A cura di Adolfina De Stefani
14 MAGGIO | 4 giugno 2017
Inaugurazione Sabato 13 Maggio 2017 ore 20,00
Presentazione critica a cura di Barbara Codogno
Orari apertura galleria:
Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | Domenica ore 15.30 | 20.00
Lunedì e Martedì chiuso.
Associazione Culturale cittadellarte
San Marco 1958 Calle de la Fenice VENEZIA | ITALY
www.cittadellarte.org | adolfinadestefani@gmail.com | +39
San Marco, 1958 Calle De La Fenice, VENEZIA
WUNDERKAMMER – DUE
COMUNICATO STAMPA
Carla Rigato e Giorgio Trinciarelli
ALLOTROPI
a cura di Adolfina De Stefani
presentazione critica a cura di Barbara Codogno
“ Pur nella differenza semantica di espressione e di segno si scorge, nelle opere di
Carla Rigato e di Giorgio Trinciarelli, una potenza espressiva che rimanda ai
primordi energetici della creazione del mondo. Agli ALLOTROPI, dal greco Allos (
altro ) e Tropos ( modo ), i primi atomi rintracciati agli albori della vita e formati
dallo stesso elemento chimico. Così come in linguistica, gli allotropi vengono detti
etimologici, perché riferiti a vocaboli di significato diverso o affine, che risalgono
per vie differenti alla stessa forma originaria.
Carla Rigato, con peculiarità femminile, rintraccia l'origine. Il cominciamento del
mondo appare grazie all'esplosione vitale degli elementi naturali. Mediante la
potenza del colore intravediamo forme energetiche e figure in embrione uscire
dalla placenta dell'incerto, eppur potente amalgama. La vita è in nuce.
L' “astrattismo” dell'autrice ci dirige verso un figurativo appena percepito, astratto.
Percepiamo chiaramente come dall'energia cosmica si faccia strada la vita. Rigato
dipinge il momento decisivo: gli elementi, le particelle elementari, tutte le forze
naturali si stanno concretamente avviluppando. Per dare origine al mondo.
Giorgio Trinciarelli, nel suo procedere - che è analitico, e quindi più rigoroso e
razionale – ci parla anch'egli alla nascita del cosmo, con passo matematico e
cerebrale. Le sue sculture, così come le sue chine, sono matrici modulari, codici
genetici, figure tridimensionali che racchiudono il segreto chimico del cosmo.
Le opere di Trinciarelli possono definirsi al contempo “naturali” e “artificiali”,
ricordano gli algoritmi matematici alla base della vita. Alcuni suoi lavori sembrano
partire dalle forme dell'acido nucleico per approdare a geometrie celesti,
metafisiche ”.
Barbara Codogno
Carla Rigato
Nata a Padova, vive e lavora a Montegrotto Terme. Vanta un'intensa attività
nazionale e internazionale, testimoniate dalla sua presenza in importanti mostre
collettive e personali. L’arte di Carla Rigato è espressione del nostro tempo. Con
passione, forza visionaria e linguaggio personale ha affrontato le principali fonti
della pittura del Novecento, dall’Espressionismo all’Astrattismo, per coglierne gli
aspetti che meglio traducono il senso di contemporaneità. La sua ricerca pittorica
parte da queste basi alla conquista di un linguaggio nuovo, moderno, musicale,
flessibile, contrassegnato da note coloristiche inconfondibili che ne stimolano una
lettura unica. La ricerca stilistica di Carla Rigato si esprime attraverso la forza e
l’energia, fermate per un istante sulla tela dal gesto pittorico per poi tornare a
vibrare nello spazio dipinto. Il risultato sono opere senza spazio e senza tempo in
totale libertà compositiva, pennellate dense e materiche: una memoria pregna di
sensazioni, di emozioni, di suggestioni catturate e rimandate direttamente sulla tela
dalla materia del colore.
Un colore a volte violento, drammatico, corrosivo, a volte morbido, lirico, melodico.
Anche quando il linguaggio figurativo riappare è pur sempre trasfigurato dal colore,
dalla libertà della pennellata, dall’intensità dell’emozione, dalla poetica
dell’interiorità. La pittura di Carla Rigato è carne e respiro, è spirito e sangue, è
fuoco aria terra e acqua: ogni tela mette a nudo la sua anima per donarci spazi di
meditazione che invitano alla scoperta delle profondità dell’essere.
Giorgio Trinciarelli
Nato a Volterra (PI) nel 1958, dal 1959 vive a Mestre dove lavora come medico
psichiatra. Inizia a praticare la scultura all’età di 17 anni.
Il segno e la materia sono il filo conduttore da sempre presente nelle sue opere. Le
sue opere si dividono in due grandi gruppi: Segni e Suture. I “Segni” rappresentano
il corpo delle opere, l’essenza, l’aspetto più intimo, il filo conduttore. Sono segni che
nascono nella massima libertà e si sviluppano per logiche formali. Le “Suture”
risentono del dramma sociale e psicologico che intercetto nel mio lavoro come
psichiatra, delle lacerazioni del connettivo sociale. Nelle suture il segno si fa più
violento, più drammatico e il polistirolo e la ceramica raku sono il luogo più adatto
ad accogliere questa energia. Le suture trovano poi nelle acqueforti, nelle chine e
negli acrilici un loro naturale luogo di maturazione e di sviluppo.
L'autore predilige, nell'ambito di questa esposizione, alcuni precisi materiali a
partire dall'alabastro che è, insieme al ferro, uno dei primi materiali che ha
utilizzato per le sculture. Rappresenta il legame con la terra di origine. L’alabastro,
per la sua morbidezza, si presta particolarmente ad una lavorazione duttile e varia,
di cui all'artista piace esaltare l’essenza, data dalle venature, trasparenze e opacità
naturali. L'autore lavora inoltre il bronzo, brunito, satinato, lucido od ossidato: un
materiale che, a seconda del punto di osservazione, dialoga sempre con la luce. Il
polistirolo, in particolare quello nero, è una scoperta relativamente recente
dell'artista. Poco utilizzato in scultura, è per l'artista fonte di continue scoperte. Pur
considerandosi sostanzialmente uno scultore, Trinciarelli ha sempre dipinto,
soprattutto chine, acrilici e acquerelli. La china con il suo nero profondo e luminoso
permette all'autore l’invenzione e la sperimentazione di segni grafici.
Da anni attiva nella compagine dell'arte contemporanea sia come artista che come
curatrice, Adolfina De Stefani, coadiuvata dall'Associazione Culturale
“cittadellarte” ha intrapreso una nuova importante avventura che direziona il
raggio del suo intervento organizzativo e creativo nel cuore di Venezia, occupando
gli spazi espositivi della Galleria L'Oleandro Rosa in San Marco 1958, Calle de la
Fenice. Nasce cittadellarte che, da aprile a novembre, proporrà al pubblico una
serie di ricognizioni artistiche riunite sotto l'egida della mirabilia delle
Wunderkammer.
In Galleria anche opere di:
Adolfina De Stefani, Franz Chi, Manu Brunello, Nelli Cordioli e Andrea Tagliapietra
Wunderkammer DUE
A cura di Adolfina De Stefani
14 MAGGIO | 4 giugno 2017
Inaugurazione Sabato 13 Maggio 2017 ore 20,00
Presentazione critica a cura di Barbara Codogno
Orari apertura galleria:
Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | Domenica ore 15.30 | 20.00
Lunedì e Martedì chiuso.
Associazione Culturale cittadellarte
San Marco 1958 Calle de la Fenice VENEZIA | ITALY
www.cittadellarte.org | adolfinadestefani@gmail.com | +39
13
maggio 2017
Wunderkammer Due: Carla Rigato / Giorgio Trinciarelli – Allotropi
Dal 13 maggio al 04 giugno 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA CITTADELLARTE
Venezia, San Marco, 1958, (Venezia)
Venezia, San Marco, 1958, (Venezia)
Orario di apertura
Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | Domenica ore 15.30 | 20.00
Lunedì e Martedì chiuso.
Vernissage
13 Maggio 2017, ore 20
Autore
Curatore