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XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara – Postmonument
Filo rosso di quest’edizione è infatti il tema del monumento, o meglio quel radicale processo di de-monumentalizzazione che nell’ultimo secolo ha svincolato la scultura dalle finalità celebrative ed encomiastiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
XIV BIENNALE INTERNAZIONALE DI SCULTURA di carrara POSTMONUMENT
a cura di Fabio Cavallucci
Carrara, sedi varie
26 giugno – 31 ottobre 2010
inaugurazione 26 giugno 2010
preview per la stampa 25 giugno 2010
Dal 26 giugno al 31 ottobre 2010 si svolge la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, curata da Fabio Cavallucci, dal titolo Postmonument.
Filo rosso di quest’edizione è infatti il tema del monumento, o meglio quel radicale processo di de-monumentalizzazione che nell’ultimo secolo ha svincolato la scultura dalle finalità celebrative ed encomiastiche.
Emblema del potere forte, strumento di controllo e omologazione delle masse, ma anche catalizzatore dei valori dei popoli e tassello insostituibile nella costruzione della memoria collettiva, il monumento diviene bersaglio principale di rivolte e rivoluzioni, per poi essere spazzato via dall’imporsi degli ideali di democrazia e libertà del nostro tempo. Tuttavia, in uno scenario mobile e mutevole come quello attuale, in un clima di fine d’epoca e di riscrittura della storia, accanto alla predominante iconoclastia contemporanea si registra il progressivo riemergere di codici e valori dal passato. Torneremo a riconoscerci in nuovi monumenti?
È Carrara a fornire spunti e suggestioni per lavori specifici. Carrara è infatti una città autentica, dai tratti forti e chiaramente riconoscibili: dalle tracce del duro lavoro dei cavatori sedimentate nel territorio, all'inconfondibile tradizione anarchica, dall'antichità del centro storico al fervente e vivace microcosmo dell'Accademia di Belle Arti. Il territorio della città, da sempre legato all’estrazione e alla lavorazione del marmo, dove Michelangelo e Canova hanno soggiornato per trovare il materiale che ha dato corpo alle loro opere, ha sofferto più di altri la decadenza della scultura tradizionale seguita alla caduta dei simboli e delle ideologie del Novecento. Il contesto locale si offre dunque come specchio di quei segni di incrinatura del sistema simbolico e produttivo di tutto il mondo occidentale, e dal confronto con questa situazione reale gli artisti ospiti della manifestazione traggono ispirazione. La scelta di coinvolgere tutta la città attraverso un moltiplicarsi di sedi espositive - vecchi laboratori di scultura e altri edifici dismessi del centro, dove i segni del tempo e dell’abbandono sono evidenti - contribuisce a dare corpo a quella dimensione di passaggio che costituisce il leitmotiv di tutta l'esposizione: dove il disorientamento è più evidente, lì è forse più facile trovare terreno fertile per il cambiamento. In mostra, il tema sarà introdotto da un’ampia sezione storica con esempi di produzione monumentale a cavallo dei due secoli, affiancati da modelli della statuaria del Ventennio e del realismo socialista sovietico e cinese. Ma la parte centrale dell’esposizione è costituita dalle opere di più di trenta artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, tra i quali spiccano, per citarne solo alcuni, importanti nomi internazionali del calibro di Paul McCarthy, Antony Gormley, Yona Friedman, Santiago Serra e Monica Bonvicini, affiancati da giovanissime promesse come Kristina Norman, presente al Padiglione Estone della Biennale di Venezia 2009, Cyprien Gaillard, candidato tra i finalisti del Premio Marcel Duchamp 2010, o Rossella Biscotti, vincitrice del Premio Fico ad Artissima 16.
Ben 26 degli artisti invitati presentano per l’occasione nuove produzioni, concepite dopo sopralluoghi e una più approfondita conoscenza della realtà del territorio carrarese e nella maggior parte dei casi realizzate nei laboratori della città. Questi progetti, oltre a declinare in modo a volte inaspettato il tema portante della Biennale, hanno in comune un approccio assolutamente sperimentale e interdisciplinare alla pratica della scultura. Il percorso della mostra presenta quindi interventi più tradizionali, come la lapide commemorativa ai caduti delle cave del giovanissimo Giorgio Andreotta Calò, che estrae personalmente un blocco di marmo da una cava senza l’ausilio dei macchinari; accanto a opere dal carattere più concettuale, come quella di Cai Guo-Qiang, che riporta a Carrara ciò che da qui é partito con una videoinstallazione su migliaia di studenti dell’Accademia di Pechino che disegnano il David di Michelangelo. Operazioni performative, come quella concepita da Sam Durant - che fa recitare l’opera Il Primo Maggio di Pietro Gori ad attori diretti da Gianmarco Montesano - si alternano a percorsi della memoria, come la serie di foto di famiglia della coppia kazaka Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris, che evidenzia come il tessuto urbano e i monumenti del loro Paese, punti di riferimento storico-culturale imprescindibili, siano cambiati negli ultimi decenni dopo lo sgretolamento dell’U.R.S.S.. Ci sono poi omaggi alla tradizione anarchica locale, come l’installazione sonora di Deimantas Narkevicius, che diffonde l’audio del canto anarchico Addio mio bel Carrara, per voce di anziani reduci della resistenza; e monumenti al quotidiano, come l’operazione di Gillian Wearing, che fotografa su un piedistallo di marmo gruppi di abitanti del luogo. Infine, non mancano operazioni apparentemente dissacranti, come quella concepita da Maurizio Cattelan, che ha annunciato di voler sostituire per il periodo della Biennale lo storico monumento a Mazzini, collocato nella piazza centrale di Carrara, con un monumento a Bettino Craxi.
Parallelamente al percorso espositivo la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara propone quest’anno un intenso programma di eventi collaterali, con conferenze, cicli di performance e workshop che, per tutto il periodo di apertura, arricchiscono la kermesse.
La XIV Biennale Internazionale di Scultura è organizzata dal Comune di Carrara, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e dalla Cassa di Risparmio di Carrara, col sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Massa e Carrara ed in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti, l'Apt di Massa-Carrara, il gruppo Internazionale Marmi Macchine e l’associazione Amici dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Catalogo edito da Silvana Editoriale
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La collaborazione continua con...
Touring Club, Exibart.TV, NERO Magazine, CANON, Conad, Silvana
Editoriale, Tui Easy Market, Unicoop Tirreno, Apuafarma, British
Council, FBKVB The Netherlands Foundation for Visual Arts Design and
Architecture, SEAT, Euromotorservice, BRIEL, Istituto Romeno di
Ricerca e Cultura Umanistica di Venezia, Istituto Polacco di Roma,
EduMusei Regione Toscana, Festival di Arte Contemporanea di Faenza,
Carlo Telara S.r.l., Cooperativa Cavatori Canalgrande, Studi Carlo
Nicoli, Studi d'Arte Cave Michelangelo, Cooperativa Cavatori Lorano,
Laboratorio TorArt, Pedrini Scultori di Carrara, S.M.C., Cultural
Endowment of Estonia, Center for Contemporary Arts Estonia, Ministero
della Cultura Croato, Città di Rijeka... ed altri ancora.
Artisti
Carl Andre
(Quincy, U.S.A, 1935; vive a New York)
Giorgio Andreotta Calò
(Venezia, Italia, 1979; vive tra Venezia e Amsterdam)
Huma Bhabha (Karachi, Pakistan, 1962; vive a New York )
Rossella Biscotti
(Molfetta, Italia, 1978; vive a Amsterdam)
Monica Bonvicini
(Venezia, Italia, 1965; vive a Berlino)
Carlos Bunga
(Oporto, Portogallo, 1976; vive a Barcellona)
Cai Guo-Qiang
(Quanzhou City, Fujian, Cina, 1957; vive a New York)
Valentin Carron
(Martigny, Svizzera, 1977; vive a Ginevra)
Maurizio Cattelan
(Padova, Italia, 1960; vive a New York)
Marcelo Cidade
(San Paolo, Brasile, 1979; vive a San Paolo)
Nemanja Cvijanović
(Rijeka, Croazia, 1972; vive tra Rijeka e Venezia)
Sam Durant
(Seattle, USA, 1961; vive a Los Angeles)
Urs Fischer
(Zurigo, 1973, vive a Zurigo)
Yona Friedman
(Budapest, Ungheria, 1923; vive a Parigi)
Cyprien Gaillard
(Parigi, Francia, 1980; vive a Berlino)
Antony Gormley
(Londra, Inghilterra, 1950; vive a Londra)
Thomas Houseago
(Leeds, Inghilterra, 1972; vive a Los Angeles)
Daniel Knorr
(Bucharest, Romania, 1968; vive a Berlino)
Terence Koh
(Pechino, Cina, 1977; vive a New York)
Liu Jianhua
(Ji'an, Cina, 1962; vive a Shanghai)
Paul McCarthy
(Salt Lake City, USA; 1945 vive a Los Angeles)
Yerbossyn Meldibekov and Nurbossyn Oris
(Tulkubas, Kazakistan, 1964; Schumkent, Kazakhstan, 1971; vivono ad Alma Ata)
Ohad Meromi
(Kibbutz Mizra, Israele, 1967; vive a New York)
Gustav Metzger
(Norimberga, Germania, 1926; vive a Londra)
Deimantas Narkevicius
(Utena, Lituania, 1964; vive a Vilnius)
Kristina Norman
(Tallin, Estonia, 1979; vive a Tallin)
Damián Ortega
(Città del Messico, 1967; vive a Berlino)
Santiago Sierra
(Madrid, Spagna, 1966; vive a Madrid)
Rirkrit Tiravanija
(Buenos Aires, Argentina, 1961; vive a Chiang Mai)
Kevin van Braak
(Warnseveld, Olanda, 1975; vive a Amsterdam)
Yelena Vorobyeva e Viktor Vorobyev
(Nebit-Dag, Kazakistan, 1959; Pavlodar, Kazakistan, 1959, vivono ad Alma Ata)
Gillian Wearing
(Birmingham, Inghilterra, 1963; vive a Londra)
Artur Żmijewski
(Varsavia, Polonia, 1966; vive a Varsavia)
Parte storica
Libero Andreotti
(Pescia, 1875 – Firenze, 1933)
Aldo Buttini
(Monti di Licciana, 1898 – Carrara, 1952)
Leonardo Bistolfi
(Casale Monferrato, 1859 – 3 settembre 1933)
Arturo Dazzi
(Carrara 1881 – Pisa, 1966)
Lucio Fontana
(Rosario, 1899 – 7 settembre 1968)
Liu Kaiqu
(1904-1993)
Arturo Martini
(Treviso, 1889 – Milano, 1947)
Fausto Melotti
(Rovereto, Trento, 1901 - Milano 1986)
Dymitr Szwarc
Adolfo Wildt
(Milano, 1868 – Milano, 1931)
FABIO CAVALLUCCI
Fabio Cavallucci (Santa Sofia di Romagna, 1961), ha diretto dal 1990 al 1997 la Galleria Comunale di Arte Contemporanea "Vero Stoppioni" di Santa Sofia, dove ha contribuito alla realizzazione di un Parco di Sculture all'aperto e all'edizione di varie edizioni del Premio Campigna.
Ha insegnato dal 1995 al 2005 presso il Dipartimento di Arti Visive dell'Università di Bologna, assistente del corso di Fenomenologia degli Stili del Prof. Renato Barilli.
Dal 1996 al 2000 ha ideato e curato le prime tre edizioni di Tuscia Electa. Arte Contemporanea nel Chianti, chiamando a realizzare interventi ambientali, nelle pievi, nei castelli e nelle piazze nell'area compresa tra Firenze e Siena, artisti internazionali quali Mario Merz, Joseph Kosuth, Christian Boltansky, Bill Viola, Jannis Kounellis, Karel Appel, Arnaldo Pomodoro, Michelangelo Pistoletto ed altri.
Nel 2001 ha curato insieme a Pier Luigi Tazzi il progetto specifico per la Biennale di Venezia refreshing_, con gli artisti Cai Guo-Qiang, Rirkrit Tiravanija, Olafur Eliasson, Tobias Rehberger e Massimo Bartolini.
Dal 2001 al 2008 ha diretto la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, dove ha curato mostre e progetti speciali di artisti quali Cai Guo-Qiang, Katarzyna Kozyra, Maurizio Cattelan, Santiago Sierra, Aernout Mik, Gillian Wearing. Ha ideato il Premio Internazionale della Performance, che ha visto partecipare nella giuria performer internazionali come Marina Abramovic, Valie Export, Jimmie Duhram.
È stato coordinatore di Manifesta 7 in Trentino Alto Adige e dal dicembre 2006 è membro del board della Fondazione internazionale di Manifesta.
Nel 2009 ha curato l'apertura dello spazio Alt – Arte contemporanea di Bergamo.
Ha scritto saggi e articoli per numerosi cataloghi e riviste quali: "Rivista di Estetica", "Arte", "New York Arts", "Flash Art". Dal 2002 al 2008 ha diretto "Work. Art in progress", la rivista della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento.
Biennale Educational: l’arte contemporanea entra nelle scuole
Più di 2000 allievi già prenotati, oltre 100 laboratori per scuole di infanzia, primarie e secondarie: tutto questo, a due mesi dall'apertura della Biennale, è Biennale Educational, l’innovativo programma di educazione al contemporaneo promosso e organizzato dalla XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara. L’iniziativa, che è partita alla fine di marzo e durerà fino all’autunno prossimo inoltrato, porta l'arte contemporanea nelle scuole, coinvolgendo tutto il territorio del Comune di Carrara, senza tralasciare le aree più periferiche.
Cuore pulsante di un'articolata ragnatela di strategie divulgative, il ciclo didattico trova la sua originalità nel fatto che gli studenti non imparano una tecnica espressiva, ma sono anzi aiutati a comprendere alcuni passaggi concettuali che stanno alla base dell’arte attuale. Le attività, per le quali vengono utilizzati materiali semplici come carta e creta, vecchie cartoline e immagini digitali, prendono spunto dal tema principale della manifestazione, il monumento tra tradizione e modernità, e dalle opere di alcuni degli artisti ospiti. Seguendo il loro lavoro i ragazzi possono comprendere come il linguaggio artistico fornisca spesso una risposta a problematiche attuali. Per esempio, attraverso lo studio del No Global Tour di Santiago Sierra, gli studenti si confrontano con i problemi della globalizzazione: come l’artista mostra luoghi che hanno smarrito la propria identità, così i ragazzi percorrono un tour negli spazi del loro vissuto alla ricerca di tracce di omologazione. Oppure, avvicinandosi ad alcune delle opere pirotecniche di Cai Guo-Qiang, i famosi Gunpowder drawings, apprendono il ruolo del caso e dell’improvvisazione nell’estetica contemporanea.
Tutte le proposte di Biennale Educational sono state concepite tenendo conto delle diverse esigenze formative degli studenti in base alle specifiche fasce di età. Ecco perché il programma si articola in quattro direttrici principali, a loro volta suddivise in un ventaglio di attività diverse, a seconda della classe di appartenenza dei ragazzi, arrivando a toccare il totale di ben 21 laboratori specifici. Si comincia con Start, che raccoglie quattro piani formativi per i più piccini, e in cui la parte ludica è dunque prevalente; si passa poi all’operatività manuale di Small, che prevede ben sei diversi progetti pensati per i bambini delle scuole elementari; si continua con la riflessione storica e concettuale di Medium, mirata alle scuole secondarie di primo grado; e si termina con i cinque progetti elaborati per Large, il programma per i giovani studenti degli istituti superiori, in cui il confronto appare più maturo e consapevole.
Grande soddisfazione per il progetto è stata espressa dagli organizzatori e dagli insegnanti. Hanno aderito con entusiasmo al progetto anche insegnanti di materie apparentemente più lontane dal linguaggio artistico, quali la fisica e la geografia, a testimonianza di come l’arte contemporanea, grazie alla sua complessità e interdisciplinarità, possa essere vissuta come momento di approccio al mondo che ci circonda e alle tematiche di più stretta attualità. Con questo progetto la Biennale Internazionale di Scultura di Carrara intende dunque essere molto di più di una kermesse in grado di catalizzare la presenza migliaia di visitatori nella stagione estiva, e, iniziativa unica nel suo genere, vuole rappresentare un’occasione di avvicinamento al Contemporaneo per il grande pubblico: a cominciare dai ragazzi.
Biennale Educational continuerà nel corso dell'apertura della mostra con visite guidate per gruppi di adulti e ragazzi, laboratori creativi e ludici.
Biennale Educational è un’iniziativa organizzata dal Comune di Carrara grazie al sostegno di UniCoop Tirreno, Camera di Commercio della Provincia di Massa e Carrara, Progetto eduMusei della Regione Toscana. Il progetto rientra nel più ampio piano strutturale messo a punto, già a partire dallo scorso ottobre, dai principali interlocutori dal territorio per rendere la manifestazione estiva non soltanto un evento imperdibile per i suoi visitatori, quanto piuttosto un punto di riferimento permanente e imprescindibile per la crescita culturale ed economica della città.
Eventi paralleli
Domenica 28 febbraio si è chiuso il bando per gli Eventi Paralleli della XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara. Una chiamata all’ideazione di progetti corollari alla mostra principale, realizzati in totale autonomia dai soggetti proponenti. Hanno partecipato al concorso più di 30 realtà attive su tutto il territorio nazionale, tra associazioni, enti pubblici e privati - ma anche singoli artisti - con proposte che vanno dalla classica esposizione monografica, a performance ed eventi estemporanei.
La commissione giudicatrice - formata da Luisa Passeggia, ricercatrice presso la Facoltà di Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Pisa e autrice del volume Carrara e il Mercato della Scultura per la Fondazione Cassa di Risparmio, Antonio Grulli, giovane critico e curatore che recentemente ha partecipato al progetto Monument to transformation (una piattaforma di osservazione e riflessione sulla società negli ultimi trent’anni), Michele Manfroni per i laboratori di Scultura, e la giovane Elena Marchini come esponente degli ambiti giovanili - ha stilato una graduatoria di 13 progetti, di cui ora si sta verificando il grado di realizzabilità, e quindi per questo non ancora resa pubblica.
L’attenzione riscossa dal concorso non fa che confermare l’importanza della XIV Biennale Internazionale di Scultura che si sta posizionando tra gli appuntamenti principali del panorama contemporaneo del 2010.
Una premessa storica. Il monumento tra totalitarismi e modernismi
Il focus sul monumento che attraversa la quattordicesima edizione della Biennale Internazionale di Scultura di Carrara è introdotto da una sezione storica che racconta per suggestioni le trasformazioni della scultura monumentale dalla fine dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento.
In seguito alla straordinaria fortuna conosciuta alla fine del XIX secolo nell’ambito della poetica sepolcrale e simbolista, il monumento assurge ad emblema dei valori identitari degli Stati appena costituiti per trasformarsi poi in formidabile strumento di propaganda e di livellamento dei popoli nei regimi dittatoriali.
In mostra, una selezione di esempi significativi mette in scena una fenomenologia complessa che restituisce una fase storica ricca di rivolgimenti e racconta di un rinnovato interesse per il materiale marmo e il suo valore simbolico, ad uso di una committenza diffusa sia pubblica che privata.
Dopo i capolavori di Leonardo Bistolfi e Adolfo Wildt, protagonisti della scultura funeraria e simbolista nel passaggio tra i due secoli, la retorica fascista rivive nei bozzetti in gesso per gli atleti del carrarese Aldo Buttini, chiamato a realizzare insieme a molti altri connazionali e al coinvolgimento dei maggiori laboratori locali, i sessantatre colossi offerti dalle province italiane a coronamento dello Stadio dei Marmi a Roma, parte integrante del Foro Mussolini inaugurato nel 1932 a firma dall’architetto Enrico Del Debbio. Attraverso il film originale dell'Istituto Luce che documenta l'eroica impresa di escavazione e trasporto del monolite di marmo più grande del mondo, anch'esso concepito per il vasto complesso sportivo, è possibile rivivere il clima di un'epoca.
È grazie al nuovo impulso della committenza pubblica fascista che la scultura monumentale vive negli anni Trenta e Quaranta una stagione di eccellenza, grazie al contributo di artisti, come Arturo Martini e Fausto Melotti, che sono coinvolti nella realizzazione di monumenti – spesso rimasti inediti a causa delle vicende belliche, o dell'esito di concorsi pubblici, ma rappresentati attraverso i bozzetti – di impronta celebrativa per il regime nascente, senza per questo perdere la spinta di ricerca modernista che li ha resi celebri. A completamento di questa serie di esempi di scultura di propaganda sarà possibile, grazie alla collaborazione del laboratorio PERCRO della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa la ricostruzione virtuale di un documento d'eccezione, il colossale gruppo plastico della Vittoria concepito in gesso da Lucio Fontana, per l'omonima sala nella Triennale di Milano del 1936, e poi andato distrutto.
L’evidenza del legame a filo doppio tra monumento e regimi totalitari trova conferma nella raccolta di esemplari originali di realismo socialista sovietico e cinese. Ecco dunque una teoria di Lenin, gli Stalin e i Mao Zedong, tra cui anche i ritratti realizzati dallo scultore ufficiale cinese Liu Kaiqu e dalla polacca Alina Szapocznikow, oggi invece sempre più riconosciuta a livello internazionale per i suoi lavori di rottura.
La Vittoria perduta di Lucio Fontana ricostruita virtualmente in esclusiva dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara
Una scultura di Lucio Fontana, oggi non più esistente, torna a vivere grazie alla XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara e al laboratorio PERCRO della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
La Vittoria, enorme scultura in gesso bianco, venne realizzata dall’artista per la Sala della Vittoria del Salone d’Onore della VI Triennale di Milano nel 1936. L’enorme gruppo scultoreo fu costruito in poco più di un mese dopo le conquiste italiane in Etiopia e l’ingresso trionfale di Mussolini a Milano. La figura femminile, chiaramente ispirata alla Nike di Samotracia, ma di dimensioni ben più imponenti, era accompagnata da una coppia di cavalli rampanti e poggiava su un piedistallo che riportava le parole del celebre discorso di Mussolini sul successo in Africa.
L’opera si inseriva nella scenografia monumentale di Edoardo Persico, a cui era stata affidata la concezione generale della Sala, e si integrava con i fotomosaici dei grandi condottieri romani del pittore Marcello Nizzoli e con gli interventi dell’architetto Giancarlo Palanti. Lo spazio era reso surreale dall’esasperazione del bianco: non solo l’allestimento era bianco, ma era illuminato da 144 lampadine che rendevano il candore accecante.
Come molti degli interventi monumentali dell’epoca, il complesso era concepito per colpire lo spettatore ma non per durare: il gruppo di Fontana è quindi andato distrutto dopo quell’occasione.
Il laboratorio PERCRO effettuerà in 35 giorni la ricostruzione tridimensionale del modello digitale della scultura, partendo da alcune riproduzioni fotografiche conservate allo Csac di Parma, che costituiscono le uniche testimonianze visive disponibili. Il risultato sarà un vero ambiente digitale, in grado di far vivere allo spettatore l’esperienza unica di un’interazione visiva e tattile con l’opera oggi distrutta.
PERCRO è un laboratorio del Centro di Eccellenza per l'Ingegneria dell'Informazione, della Comunicazione e della Percezione (CEIICP) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ha un’esperienza pluriennale nel campo dell’ideazione e realizzazione di sistemi virtuali immersivi, in particolare nel campo dei Beni Culturali, ma anche della medicina e dell’industria. Negli ultimi anni PERCRO ha curato, tra le altre cose, la realizzazione di interi musei virtuali, tra cui il Museo Virtuale della Scultura di Pietrasanta.
L’opera di Lucio Fontana, costituisce, insieme alla produzione monumentale di Libero Andreotti, Aldo Buttini, Leonardo Bistolfi, Arturo Dazzi, Liu Kaiqu, Arturo Martini, Fausto Melotti, Alina Szapoczinkow, Dymitr Szwarc, Adolfo Wildt ed altri, l’anima storica della mostra. Le opere di questi autori, oltre a rappresentare un significativo esempio della statuaria retorica e simbolistica del Novecento, faranno pertanto da premessa ai progetti più concettuali e sperimentali della contemporaneità.
A cura di/curated by Fabio Cavallucci
Angelo Zubbani, Sindaco di Carrara
Giovanna Bernardini, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di
Carrara
Alberto Pincione, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara
Ciro Gaspari, Presidente della Cassa di Risparmio di Carrara
Fabio Cavallucci, Direttore artistico della XIV Biennale
Internazionale di Scultura di Carrara
invitano all’inaugurazione della/invite you to the opening of
XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara
Sabato 26 giugno/June 2010, h 11.00
Ex Segheria Adolfo Corsi, via Covetta 38, Avenza (Carrara)
Saranno presenti gli artisti/artists will be present
Visita alle sedi espositive/exhibition tour:
h 12.00 - Avenza
Ex Segheria Adolfo Corsi
h 14.00 - Marina di Carrara
Spiaggia Molo di Ponente
h 15.00 - Carrara
Ex Laboratorio Ugo Corsi
Ex Laboratorio Corsi-Nicolai
Piazza Gramsci (ex Piazza d’Armi)
Seminterrato Scuole Saffi
Piazza Brucellaria (ex Montecatini)
Chiesa di Santa Maria delle Lacrime
Cimitero Monumentale di Marcognano
h 17.00 – 20.00 - Visita alle sedi espositivedegli/exhibition tour
of Eventi Paralleli
e Centro Arti Plastiche
dalle h 20.00 - Piazza Alberica
Installazione di Rirkrit Tiravanija
Cocktail party
dalle h21.30 - Navetta per/shuttle to Cave Michelangelo,
Videoperformance di Cai Guo-Qiang
Prenotazione obbligatoria/booking requested
Gli spazi espositivi sono aperti dalle/exhibitions are open from 11.00
alle/to 22.30
Saranno presenti bus navetta di collegamento tra gli spazi/shuttle
buses will be available
Sedi espositive/Exhibition spaces:
Indoors:
Ex Segheria Adolfo Corsi
Via Covetta 38, Avenza (Carrara)
Ex Laboratorio Ugo Corsi
Via Apuana 7, Carrara
Ex Laboratorio Corsi-Nicolai
Viale Potrignano 22/d, Carrara
Seminterrato Scuole Saffi
Piazza Gramsci (ex Piazza d’Armi), Carrara
Chiesa di Santa Maria delle Lacrime
Via Carriona 33, Carrara
Outdoors:
Piazza Alberica, Carrara
Piazza Gramsci (ex Piazza d’Armi), Carrara
Spiaggia Molo di Ponente,
Porto di Marina di Carrara (Carrara)
Piazza Brucellaria (ex Montecatini), Carrara
Cimitero Monumentale di Marcognano
Viale Potrignano 2, Carrara
Artisti/Artists:
History
Libero Andreotti, Aldo Buttini, Leonardo Bistolfi, Arturo Dazzi,
Lucio Fontana, Arturo Martini, Fausto Melotti, Alina Szapocznikow,
Dymitr Szwarc, Adolfo Wildt, Wu Maoquan & Wu Huibao
Present
Carl Andre, Giorgio Andreotta Calò, Huma Bhabha,
Rossella Biscotti, Monica Bonvicini, Carlos Bunga,
Cai Guo-Qiang, Valentin Carron, Maurizio Cattelan,
Marcelo Cidade, Nemanja Cvijanovi , Sam Durant,
Urs Fischer, Yona Friedman, Cyprien Gaillard,
Antony Gormley, Thomas Houseago, Daniel Knorr,
Terence Koh, Liu Jianhua, Paul McCarthy, Ohad
Meromi, Gustav Metzger, Deimantas Narkevicius,
Kristina Norman, Damián Ortega, Santiago Sierra,
Rirkrit Tiravanija, Kevin van Braak, Yelena Vorobyeva &
Viktor Vorobyev, Gillian Wearing, Yerbossyn Meldibekov
& Nurbossyn Oris, Artur {mijewski
Architecture
Asymptote, Norman Foster, Massimiliano Fuksas,
Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Daniel Libeskind, MVRDV,
Jean Nouvel
Workshop and Performance
Nevin Aladag, Vanessa Beecroft, Grzegorz Kowalski,
Zorka Wollny
Eventi Paralleli/Collateral Events:
Arthur Duff/Paolo Ulian: F65, viale Domenico Zaccagna 49, Marina di
Carrara (Carrara) • Compagnia Teatrale La Tartaruga/ Cristian
Biasci/Itto Kuetani: Studio d’Arte Corsanini, viale Zaccagna 6,
Avenza (Carrara) • Differenze di stile: people: Studicentoquindici,
via Provinciale 115, Nazzano (Carrara) • Mario Sasso: Fondi di
Piazza Alberica 1, Carrara • Czech point - Transfer of location: Gum
Studio, via Apuana 3, Carrara • Dare arte al luogo – Dare arte
alla città: Battistero del Duomo di Sant’Andrea Apostolo, piazza
Duomo, Carrara • Focus Arte Povera: Accademia di Belle Arti, via
Roma 1, Carrara • Niente da vedere tutto da vivere: Istituto del
Marmo Pietro Tacca, via Pietro Tacca 36, Carrara • Frank
Breidenbruch: Centro di Arti Plastiche, via Canal del Rio, Carrara •
Luigi Mainolfi: Centro di Arti Plastiche, via Canal del Rio, Carrara
a cura di Fabio Cavallucci
Carrara, sedi varie
26 giugno – 31 ottobre 2010
inaugurazione 26 giugno 2010
preview per la stampa 25 giugno 2010
Dal 26 giugno al 31 ottobre 2010 si svolge la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, curata da Fabio Cavallucci, dal titolo Postmonument.
Filo rosso di quest’edizione è infatti il tema del monumento, o meglio quel radicale processo di de-monumentalizzazione che nell’ultimo secolo ha svincolato la scultura dalle finalità celebrative ed encomiastiche.
Emblema del potere forte, strumento di controllo e omologazione delle masse, ma anche catalizzatore dei valori dei popoli e tassello insostituibile nella costruzione della memoria collettiva, il monumento diviene bersaglio principale di rivolte e rivoluzioni, per poi essere spazzato via dall’imporsi degli ideali di democrazia e libertà del nostro tempo. Tuttavia, in uno scenario mobile e mutevole come quello attuale, in un clima di fine d’epoca e di riscrittura della storia, accanto alla predominante iconoclastia contemporanea si registra il progressivo riemergere di codici e valori dal passato. Torneremo a riconoscerci in nuovi monumenti?
È Carrara a fornire spunti e suggestioni per lavori specifici. Carrara è infatti una città autentica, dai tratti forti e chiaramente riconoscibili: dalle tracce del duro lavoro dei cavatori sedimentate nel territorio, all'inconfondibile tradizione anarchica, dall'antichità del centro storico al fervente e vivace microcosmo dell'Accademia di Belle Arti. Il territorio della città, da sempre legato all’estrazione e alla lavorazione del marmo, dove Michelangelo e Canova hanno soggiornato per trovare il materiale che ha dato corpo alle loro opere, ha sofferto più di altri la decadenza della scultura tradizionale seguita alla caduta dei simboli e delle ideologie del Novecento. Il contesto locale si offre dunque come specchio di quei segni di incrinatura del sistema simbolico e produttivo di tutto il mondo occidentale, e dal confronto con questa situazione reale gli artisti ospiti della manifestazione traggono ispirazione. La scelta di coinvolgere tutta la città attraverso un moltiplicarsi di sedi espositive - vecchi laboratori di scultura e altri edifici dismessi del centro, dove i segni del tempo e dell’abbandono sono evidenti - contribuisce a dare corpo a quella dimensione di passaggio che costituisce il leitmotiv di tutta l'esposizione: dove il disorientamento è più evidente, lì è forse più facile trovare terreno fertile per il cambiamento. In mostra, il tema sarà introdotto da un’ampia sezione storica con esempi di produzione monumentale a cavallo dei due secoli, affiancati da modelli della statuaria del Ventennio e del realismo socialista sovietico e cinese. Ma la parte centrale dell’esposizione è costituita dalle opere di più di trenta artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, tra i quali spiccano, per citarne solo alcuni, importanti nomi internazionali del calibro di Paul McCarthy, Antony Gormley, Yona Friedman, Santiago Serra e Monica Bonvicini, affiancati da giovanissime promesse come Kristina Norman, presente al Padiglione Estone della Biennale di Venezia 2009, Cyprien Gaillard, candidato tra i finalisti del Premio Marcel Duchamp 2010, o Rossella Biscotti, vincitrice del Premio Fico ad Artissima 16.
Ben 26 degli artisti invitati presentano per l’occasione nuove produzioni, concepite dopo sopralluoghi e una più approfondita conoscenza della realtà del territorio carrarese e nella maggior parte dei casi realizzate nei laboratori della città. Questi progetti, oltre a declinare in modo a volte inaspettato il tema portante della Biennale, hanno in comune un approccio assolutamente sperimentale e interdisciplinare alla pratica della scultura. Il percorso della mostra presenta quindi interventi più tradizionali, come la lapide commemorativa ai caduti delle cave del giovanissimo Giorgio Andreotta Calò, che estrae personalmente un blocco di marmo da una cava senza l’ausilio dei macchinari; accanto a opere dal carattere più concettuale, come quella di Cai Guo-Qiang, che riporta a Carrara ciò che da qui é partito con una videoinstallazione su migliaia di studenti dell’Accademia di Pechino che disegnano il David di Michelangelo. Operazioni performative, come quella concepita da Sam Durant - che fa recitare l’opera Il Primo Maggio di Pietro Gori ad attori diretti da Gianmarco Montesano - si alternano a percorsi della memoria, come la serie di foto di famiglia della coppia kazaka Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris, che evidenzia come il tessuto urbano e i monumenti del loro Paese, punti di riferimento storico-culturale imprescindibili, siano cambiati negli ultimi decenni dopo lo sgretolamento dell’U.R.S.S.. Ci sono poi omaggi alla tradizione anarchica locale, come l’installazione sonora di Deimantas Narkevicius, che diffonde l’audio del canto anarchico Addio mio bel Carrara, per voce di anziani reduci della resistenza; e monumenti al quotidiano, come l’operazione di Gillian Wearing, che fotografa su un piedistallo di marmo gruppi di abitanti del luogo. Infine, non mancano operazioni apparentemente dissacranti, come quella concepita da Maurizio Cattelan, che ha annunciato di voler sostituire per il periodo della Biennale lo storico monumento a Mazzini, collocato nella piazza centrale di Carrara, con un monumento a Bettino Craxi.
Parallelamente al percorso espositivo la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara propone quest’anno un intenso programma di eventi collaterali, con conferenze, cicli di performance e workshop che, per tutto il periodo di apertura, arricchiscono la kermesse.
La XIV Biennale Internazionale di Scultura è organizzata dal Comune di Carrara, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e dalla Cassa di Risparmio di Carrara, col sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Massa e Carrara ed in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti, l'Apt di Massa-Carrara, il gruppo Internazionale Marmi Macchine e l’associazione Amici dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Catalogo edito da Silvana Editoriale
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La collaborazione continua con...
Touring Club, Exibart.TV, NERO Magazine, CANON, Conad, Silvana
Editoriale, Tui Easy Market, Unicoop Tirreno, Apuafarma, British
Council, FBKVB The Netherlands Foundation for Visual Arts Design and
Architecture, SEAT, Euromotorservice, BRIEL, Istituto Romeno di
Ricerca e Cultura Umanistica di Venezia, Istituto Polacco di Roma,
EduMusei Regione Toscana, Festival di Arte Contemporanea di Faenza,
Carlo Telara S.r.l., Cooperativa Cavatori Canalgrande, Studi Carlo
Nicoli, Studi d'Arte Cave Michelangelo, Cooperativa Cavatori Lorano,
Laboratorio TorArt, Pedrini Scultori di Carrara, S.M.C., Cultural
Endowment of Estonia, Center for Contemporary Arts Estonia, Ministero
della Cultura Croato, Città di Rijeka... ed altri ancora.
Artisti
Carl Andre
(Quincy, U.S.A, 1935; vive a New York)
Giorgio Andreotta Calò
(Venezia, Italia, 1979; vive tra Venezia e Amsterdam)
Huma Bhabha (Karachi, Pakistan, 1962; vive a New York )
Rossella Biscotti
(Molfetta, Italia, 1978; vive a Amsterdam)
Monica Bonvicini
(Venezia, Italia, 1965; vive a Berlino)
Carlos Bunga
(Oporto, Portogallo, 1976; vive a Barcellona)
Cai Guo-Qiang
(Quanzhou City, Fujian, Cina, 1957; vive a New York)
Valentin Carron
(Martigny, Svizzera, 1977; vive a Ginevra)
Maurizio Cattelan
(Padova, Italia, 1960; vive a New York)
Marcelo Cidade
(San Paolo, Brasile, 1979; vive a San Paolo)
Nemanja Cvijanović
(Rijeka, Croazia, 1972; vive tra Rijeka e Venezia)
Sam Durant
(Seattle, USA, 1961; vive a Los Angeles)
Urs Fischer
(Zurigo, 1973, vive a Zurigo)
Yona Friedman
(Budapest, Ungheria, 1923; vive a Parigi)
Cyprien Gaillard
(Parigi, Francia, 1980; vive a Berlino)
Antony Gormley
(Londra, Inghilterra, 1950; vive a Londra)
Thomas Houseago
(Leeds, Inghilterra, 1972; vive a Los Angeles)
Daniel Knorr
(Bucharest, Romania, 1968; vive a Berlino)
Terence Koh
(Pechino, Cina, 1977; vive a New York)
Liu Jianhua
(Ji'an, Cina, 1962; vive a Shanghai)
Paul McCarthy
(Salt Lake City, USA; 1945 vive a Los Angeles)
Yerbossyn Meldibekov and Nurbossyn Oris
(Tulkubas, Kazakistan, 1964; Schumkent, Kazakhstan, 1971; vivono ad Alma Ata)
Ohad Meromi
(Kibbutz Mizra, Israele, 1967; vive a New York)
Gustav Metzger
(Norimberga, Germania, 1926; vive a Londra)
Deimantas Narkevicius
(Utena, Lituania, 1964; vive a Vilnius)
Kristina Norman
(Tallin, Estonia, 1979; vive a Tallin)
Damián Ortega
(Città del Messico, 1967; vive a Berlino)
Santiago Sierra
(Madrid, Spagna, 1966; vive a Madrid)
Rirkrit Tiravanija
(Buenos Aires, Argentina, 1961; vive a Chiang Mai)
Kevin van Braak
(Warnseveld, Olanda, 1975; vive a Amsterdam)
Yelena Vorobyeva e Viktor Vorobyev
(Nebit-Dag, Kazakistan, 1959; Pavlodar, Kazakistan, 1959, vivono ad Alma Ata)
Gillian Wearing
(Birmingham, Inghilterra, 1963; vive a Londra)
Artur Żmijewski
(Varsavia, Polonia, 1966; vive a Varsavia)
Parte storica
Libero Andreotti
(Pescia, 1875 – Firenze, 1933)
Aldo Buttini
(Monti di Licciana, 1898 – Carrara, 1952)
Leonardo Bistolfi
(Casale Monferrato, 1859 – 3 settembre 1933)
Arturo Dazzi
(Carrara 1881 – Pisa, 1966)
Lucio Fontana
(Rosario, 1899 – 7 settembre 1968)
Liu Kaiqu
(1904-1993)
Arturo Martini
(Treviso, 1889 – Milano, 1947)
Fausto Melotti
(Rovereto, Trento, 1901 - Milano 1986)
Dymitr Szwarc
Adolfo Wildt
(Milano, 1868 – Milano, 1931)
FABIO CAVALLUCCI
Fabio Cavallucci (Santa Sofia di Romagna, 1961), ha diretto dal 1990 al 1997 la Galleria Comunale di Arte Contemporanea "Vero Stoppioni" di Santa Sofia, dove ha contribuito alla realizzazione di un Parco di Sculture all'aperto e all'edizione di varie edizioni del Premio Campigna.
Ha insegnato dal 1995 al 2005 presso il Dipartimento di Arti Visive dell'Università di Bologna, assistente del corso di Fenomenologia degli Stili del Prof. Renato Barilli.
Dal 1996 al 2000 ha ideato e curato le prime tre edizioni di Tuscia Electa. Arte Contemporanea nel Chianti, chiamando a realizzare interventi ambientali, nelle pievi, nei castelli e nelle piazze nell'area compresa tra Firenze e Siena, artisti internazionali quali Mario Merz, Joseph Kosuth, Christian Boltansky, Bill Viola, Jannis Kounellis, Karel Appel, Arnaldo Pomodoro, Michelangelo Pistoletto ed altri.
Nel 2001 ha curato insieme a Pier Luigi Tazzi il progetto specifico per la Biennale di Venezia refreshing_, con gli artisti Cai Guo-Qiang, Rirkrit Tiravanija, Olafur Eliasson, Tobias Rehberger e Massimo Bartolini.
Dal 2001 al 2008 ha diretto la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, dove ha curato mostre e progetti speciali di artisti quali Cai Guo-Qiang, Katarzyna Kozyra, Maurizio Cattelan, Santiago Sierra, Aernout Mik, Gillian Wearing. Ha ideato il Premio Internazionale della Performance, che ha visto partecipare nella giuria performer internazionali come Marina Abramovic, Valie Export, Jimmie Duhram.
È stato coordinatore di Manifesta 7 in Trentino Alto Adige e dal dicembre 2006 è membro del board della Fondazione internazionale di Manifesta.
Nel 2009 ha curato l'apertura dello spazio Alt – Arte contemporanea di Bergamo.
Ha scritto saggi e articoli per numerosi cataloghi e riviste quali: "Rivista di Estetica", "Arte", "New York Arts", "Flash Art". Dal 2002 al 2008 ha diretto "Work. Art in progress", la rivista della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento.
Biennale Educational: l’arte contemporanea entra nelle scuole
Più di 2000 allievi già prenotati, oltre 100 laboratori per scuole di infanzia, primarie e secondarie: tutto questo, a due mesi dall'apertura della Biennale, è Biennale Educational, l’innovativo programma di educazione al contemporaneo promosso e organizzato dalla XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara. L’iniziativa, che è partita alla fine di marzo e durerà fino all’autunno prossimo inoltrato, porta l'arte contemporanea nelle scuole, coinvolgendo tutto il territorio del Comune di Carrara, senza tralasciare le aree più periferiche.
Cuore pulsante di un'articolata ragnatela di strategie divulgative, il ciclo didattico trova la sua originalità nel fatto che gli studenti non imparano una tecnica espressiva, ma sono anzi aiutati a comprendere alcuni passaggi concettuali che stanno alla base dell’arte attuale. Le attività, per le quali vengono utilizzati materiali semplici come carta e creta, vecchie cartoline e immagini digitali, prendono spunto dal tema principale della manifestazione, il monumento tra tradizione e modernità, e dalle opere di alcuni degli artisti ospiti. Seguendo il loro lavoro i ragazzi possono comprendere come il linguaggio artistico fornisca spesso una risposta a problematiche attuali. Per esempio, attraverso lo studio del No Global Tour di Santiago Sierra, gli studenti si confrontano con i problemi della globalizzazione: come l’artista mostra luoghi che hanno smarrito la propria identità, così i ragazzi percorrono un tour negli spazi del loro vissuto alla ricerca di tracce di omologazione. Oppure, avvicinandosi ad alcune delle opere pirotecniche di Cai Guo-Qiang, i famosi Gunpowder drawings, apprendono il ruolo del caso e dell’improvvisazione nell’estetica contemporanea.
Tutte le proposte di Biennale Educational sono state concepite tenendo conto delle diverse esigenze formative degli studenti in base alle specifiche fasce di età. Ecco perché il programma si articola in quattro direttrici principali, a loro volta suddivise in un ventaglio di attività diverse, a seconda della classe di appartenenza dei ragazzi, arrivando a toccare il totale di ben 21 laboratori specifici. Si comincia con Start, che raccoglie quattro piani formativi per i più piccini, e in cui la parte ludica è dunque prevalente; si passa poi all’operatività manuale di Small, che prevede ben sei diversi progetti pensati per i bambini delle scuole elementari; si continua con la riflessione storica e concettuale di Medium, mirata alle scuole secondarie di primo grado; e si termina con i cinque progetti elaborati per Large, il programma per i giovani studenti degli istituti superiori, in cui il confronto appare più maturo e consapevole.
Grande soddisfazione per il progetto è stata espressa dagli organizzatori e dagli insegnanti. Hanno aderito con entusiasmo al progetto anche insegnanti di materie apparentemente più lontane dal linguaggio artistico, quali la fisica e la geografia, a testimonianza di come l’arte contemporanea, grazie alla sua complessità e interdisciplinarità, possa essere vissuta come momento di approccio al mondo che ci circonda e alle tematiche di più stretta attualità. Con questo progetto la Biennale Internazionale di Scultura di Carrara intende dunque essere molto di più di una kermesse in grado di catalizzare la presenza migliaia di visitatori nella stagione estiva, e, iniziativa unica nel suo genere, vuole rappresentare un’occasione di avvicinamento al Contemporaneo per il grande pubblico: a cominciare dai ragazzi.
Biennale Educational continuerà nel corso dell'apertura della mostra con visite guidate per gruppi di adulti e ragazzi, laboratori creativi e ludici.
Biennale Educational è un’iniziativa organizzata dal Comune di Carrara grazie al sostegno di UniCoop Tirreno, Camera di Commercio della Provincia di Massa e Carrara, Progetto eduMusei della Regione Toscana. Il progetto rientra nel più ampio piano strutturale messo a punto, già a partire dallo scorso ottobre, dai principali interlocutori dal territorio per rendere la manifestazione estiva non soltanto un evento imperdibile per i suoi visitatori, quanto piuttosto un punto di riferimento permanente e imprescindibile per la crescita culturale ed economica della città.
Eventi paralleli
Domenica 28 febbraio si è chiuso il bando per gli Eventi Paralleli della XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara. Una chiamata all’ideazione di progetti corollari alla mostra principale, realizzati in totale autonomia dai soggetti proponenti. Hanno partecipato al concorso più di 30 realtà attive su tutto il territorio nazionale, tra associazioni, enti pubblici e privati - ma anche singoli artisti - con proposte che vanno dalla classica esposizione monografica, a performance ed eventi estemporanei.
La commissione giudicatrice - formata da Luisa Passeggia, ricercatrice presso la Facoltà di Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Pisa e autrice del volume Carrara e il Mercato della Scultura per la Fondazione Cassa di Risparmio, Antonio Grulli, giovane critico e curatore che recentemente ha partecipato al progetto Monument to transformation (una piattaforma di osservazione e riflessione sulla società negli ultimi trent’anni), Michele Manfroni per i laboratori di Scultura, e la giovane Elena Marchini come esponente degli ambiti giovanili - ha stilato una graduatoria di 13 progetti, di cui ora si sta verificando il grado di realizzabilità, e quindi per questo non ancora resa pubblica.
L’attenzione riscossa dal concorso non fa che confermare l’importanza della XIV Biennale Internazionale di Scultura che si sta posizionando tra gli appuntamenti principali del panorama contemporaneo del 2010.
Una premessa storica. Il monumento tra totalitarismi e modernismi
Il focus sul monumento che attraversa la quattordicesima edizione della Biennale Internazionale di Scultura di Carrara è introdotto da una sezione storica che racconta per suggestioni le trasformazioni della scultura monumentale dalla fine dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento.
In seguito alla straordinaria fortuna conosciuta alla fine del XIX secolo nell’ambito della poetica sepolcrale e simbolista, il monumento assurge ad emblema dei valori identitari degli Stati appena costituiti per trasformarsi poi in formidabile strumento di propaganda e di livellamento dei popoli nei regimi dittatoriali.
In mostra, una selezione di esempi significativi mette in scena una fenomenologia complessa che restituisce una fase storica ricca di rivolgimenti e racconta di un rinnovato interesse per il materiale marmo e il suo valore simbolico, ad uso di una committenza diffusa sia pubblica che privata.
Dopo i capolavori di Leonardo Bistolfi e Adolfo Wildt, protagonisti della scultura funeraria e simbolista nel passaggio tra i due secoli, la retorica fascista rivive nei bozzetti in gesso per gli atleti del carrarese Aldo Buttini, chiamato a realizzare insieme a molti altri connazionali e al coinvolgimento dei maggiori laboratori locali, i sessantatre colossi offerti dalle province italiane a coronamento dello Stadio dei Marmi a Roma, parte integrante del Foro Mussolini inaugurato nel 1932 a firma dall’architetto Enrico Del Debbio. Attraverso il film originale dell'Istituto Luce che documenta l'eroica impresa di escavazione e trasporto del monolite di marmo più grande del mondo, anch'esso concepito per il vasto complesso sportivo, è possibile rivivere il clima di un'epoca.
È grazie al nuovo impulso della committenza pubblica fascista che la scultura monumentale vive negli anni Trenta e Quaranta una stagione di eccellenza, grazie al contributo di artisti, come Arturo Martini e Fausto Melotti, che sono coinvolti nella realizzazione di monumenti – spesso rimasti inediti a causa delle vicende belliche, o dell'esito di concorsi pubblici, ma rappresentati attraverso i bozzetti – di impronta celebrativa per il regime nascente, senza per questo perdere la spinta di ricerca modernista che li ha resi celebri. A completamento di questa serie di esempi di scultura di propaganda sarà possibile, grazie alla collaborazione del laboratorio PERCRO della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa la ricostruzione virtuale di un documento d'eccezione, il colossale gruppo plastico della Vittoria concepito in gesso da Lucio Fontana, per l'omonima sala nella Triennale di Milano del 1936, e poi andato distrutto.
L’evidenza del legame a filo doppio tra monumento e regimi totalitari trova conferma nella raccolta di esemplari originali di realismo socialista sovietico e cinese. Ecco dunque una teoria di Lenin, gli Stalin e i Mao Zedong, tra cui anche i ritratti realizzati dallo scultore ufficiale cinese Liu Kaiqu e dalla polacca Alina Szapocznikow, oggi invece sempre più riconosciuta a livello internazionale per i suoi lavori di rottura.
La Vittoria perduta di Lucio Fontana ricostruita virtualmente in esclusiva dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara
Una scultura di Lucio Fontana, oggi non più esistente, torna a vivere grazie alla XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara e al laboratorio PERCRO della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
La Vittoria, enorme scultura in gesso bianco, venne realizzata dall’artista per la Sala della Vittoria del Salone d’Onore della VI Triennale di Milano nel 1936. L’enorme gruppo scultoreo fu costruito in poco più di un mese dopo le conquiste italiane in Etiopia e l’ingresso trionfale di Mussolini a Milano. La figura femminile, chiaramente ispirata alla Nike di Samotracia, ma di dimensioni ben più imponenti, era accompagnata da una coppia di cavalli rampanti e poggiava su un piedistallo che riportava le parole del celebre discorso di Mussolini sul successo in Africa.
L’opera si inseriva nella scenografia monumentale di Edoardo Persico, a cui era stata affidata la concezione generale della Sala, e si integrava con i fotomosaici dei grandi condottieri romani del pittore Marcello Nizzoli e con gli interventi dell’architetto Giancarlo Palanti. Lo spazio era reso surreale dall’esasperazione del bianco: non solo l’allestimento era bianco, ma era illuminato da 144 lampadine che rendevano il candore accecante.
Come molti degli interventi monumentali dell’epoca, il complesso era concepito per colpire lo spettatore ma non per durare: il gruppo di Fontana è quindi andato distrutto dopo quell’occasione.
Il laboratorio PERCRO effettuerà in 35 giorni la ricostruzione tridimensionale del modello digitale della scultura, partendo da alcune riproduzioni fotografiche conservate allo Csac di Parma, che costituiscono le uniche testimonianze visive disponibili. Il risultato sarà un vero ambiente digitale, in grado di far vivere allo spettatore l’esperienza unica di un’interazione visiva e tattile con l’opera oggi distrutta.
PERCRO è un laboratorio del Centro di Eccellenza per l'Ingegneria dell'Informazione, della Comunicazione e della Percezione (CEIICP) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ha un’esperienza pluriennale nel campo dell’ideazione e realizzazione di sistemi virtuali immersivi, in particolare nel campo dei Beni Culturali, ma anche della medicina e dell’industria. Negli ultimi anni PERCRO ha curato, tra le altre cose, la realizzazione di interi musei virtuali, tra cui il Museo Virtuale della Scultura di Pietrasanta.
L’opera di Lucio Fontana, costituisce, insieme alla produzione monumentale di Libero Andreotti, Aldo Buttini, Leonardo Bistolfi, Arturo Dazzi, Liu Kaiqu, Arturo Martini, Fausto Melotti, Alina Szapoczinkow, Dymitr Szwarc, Adolfo Wildt ed altri, l’anima storica della mostra. Le opere di questi autori, oltre a rappresentare un significativo esempio della statuaria retorica e simbolistica del Novecento, faranno pertanto da premessa ai progetti più concettuali e sperimentali della contemporaneità.
A cura di/curated by Fabio Cavallucci
Angelo Zubbani, Sindaco di Carrara
Giovanna Bernardini, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di
Carrara
Alberto Pincione, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara
Ciro Gaspari, Presidente della Cassa di Risparmio di Carrara
Fabio Cavallucci, Direttore artistico della XIV Biennale
Internazionale di Scultura di Carrara
invitano all’inaugurazione della/invite you to the opening of
XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara
Sabato 26 giugno/June 2010, h 11.00
Ex Segheria Adolfo Corsi, via Covetta 38, Avenza (Carrara)
Saranno presenti gli artisti/artists will be present
Visita alle sedi espositive/exhibition tour:
h 12.00 - Avenza
Ex Segheria Adolfo Corsi
h 14.00 - Marina di Carrara
Spiaggia Molo di Ponente
h 15.00 - Carrara
Ex Laboratorio Ugo Corsi
Ex Laboratorio Corsi-Nicolai
Piazza Gramsci (ex Piazza d’Armi)
Seminterrato Scuole Saffi
Piazza Brucellaria (ex Montecatini)
Chiesa di Santa Maria delle Lacrime
Cimitero Monumentale di Marcognano
h 17.00 – 20.00 - Visita alle sedi espositivedegli/exhibition tour
of Eventi Paralleli
e Centro Arti Plastiche
dalle h 20.00 - Piazza Alberica
Installazione di Rirkrit Tiravanija
Cocktail party
dalle h21.30 - Navetta per/shuttle to Cave Michelangelo,
Videoperformance di Cai Guo-Qiang
Prenotazione obbligatoria/booking requested
Gli spazi espositivi sono aperti dalle/exhibitions are open from 11.00
alle/to 22.30
Saranno presenti bus navetta di collegamento tra gli spazi/shuttle
buses will be available
Sedi espositive/Exhibition spaces:
Indoors:
Ex Segheria Adolfo Corsi
Via Covetta 38, Avenza (Carrara)
Ex Laboratorio Ugo Corsi
Via Apuana 7, Carrara
Ex Laboratorio Corsi-Nicolai
Viale Potrignano 22/d, Carrara
Seminterrato Scuole Saffi
Piazza Gramsci (ex Piazza d’Armi), Carrara
Chiesa di Santa Maria delle Lacrime
Via Carriona 33, Carrara
Outdoors:
Piazza Alberica, Carrara
Piazza Gramsci (ex Piazza d’Armi), Carrara
Spiaggia Molo di Ponente,
Porto di Marina di Carrara (Carrara)
Piazza Brucellaria (ex Montecatini), Carrara
Cimitero Monumentale di Marcognano
Viale Potrignano 2, Carrara
Artisti/Artists:
History
Libero Andreotti, Aldo Buttini, Leonardo Bistolfi, Arturo Dazzi,
Lucio Fontana, Arturo Martini, Fausto Melotti, Alina Szapocznikow,
Dymitr Szwarc, Adolfo Wildt, Wu Maoquan & Wu Huibao
Present
Carl Andre, Giorgio Andreotta Calò, Huma Bhabha,
Rossella Biscotti, Monica Bonvicini, Carlos Bunga,
Cai Guo-Qiang, Valentin Carron, Maurizio Cattelan,
Marcelo Cidade, Nemanja Cvijanovi , Sam Durant,
Urs Fischer, Yona Friedman, Cyprien Gaillard,
Antony Gormley, Thomas Houseago, Daniel Knorr,
Terence Koh, Liu Jianhua, Paul McCarthy, Ohad
Meromi, Gustav Metzger, Deimantas Narkevicius,
Kristina Norman, Damián Ortega, Santiago Sierra,
Rirkrit Tiravanija, Kevin van Braak, Yelena Vorobyeva &
Viktor Vorobyev, Gillian Wearing, Yerbossyn Meldibekov
& Nurbossyn Oris, Artur {mijewski
Architecture
Asymptote, Norman Foster, Massimiliano Fuksas,
Frank O. Gehry, Zaha Hadid, Daniel Libeskind, MVRDV,
Jean Nouvel
Workshop and Performance
Nevin Aladag, Vanessa Beecroft, Grzegorz Kowalski,
Zorka Wollny
Eventi Paralleli/Collateral Events:
Arthur Duff/Paolo Ulian: F65, viale Domenico Zaccagna 49, Marina di
Carrara (Carrara) • Compagnia Teatrale La Tartaruga/ Cristian
Biasci/Itto Kuetani: Studio d’Arte Corsanini, viale Zaccagna 6,
Avenza (Carrara) • Differenze di stile: people: Studicentoquindici,
via Provinciale 115, Nazzano (Carrara) • Mario Sasso: Fondi di
Piazza Alberica 1, Carrara • Czech point - Transfer of location: Gum
Studio, via Apuana 3, Carrara • Dare arte al luogo – Dare arte
alla città: Battistero del Duomo di Sant’Andrea Apostolo, piazza
Duomo, Carrara • Focus Arte Povera: Accademia di Belle Arti, via
Roma 1, Carrara • Niente da vedere tutto da vivere: Istituto del
Marmo Pietro Tacca, via Pietro Tacca 36, Carrara • Frank
Breidenbruch: Centro di Arti Plastiche, via Canal del Rio, Carrara •
Luigi Mainolfi: Centro di Arti Plastiche, via Canal del Rio, Carrara
26
giugno 2010
XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara – Postmonument
Dal 26 giugno al 31 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
EX SEGHERIA ADOLFO CORSI
Avenza, Via Covetta, 38, (Massa-carrara)
Avenza, Via Covetta, 38, (Massa-carrara)
Vernissage
26 Giugno 2010, ore 11
Sito web
www.labiennaledicarrara.it
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore