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XX.9.12 Archivio Vinile
Esposizione di XX.9.12 ARCHIVIO VINILE, work in progress che ad oggi raccoglie circa 450 Opere/Vinile. In serata video-performance con supporto musicale in vinile di Frankmod.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE, nato nel 2007 da un’idea di Maria Angela Brion, Adolfina De Stefani e Donatella Meropiali, è un progetto curato da XX.9.12 FABRIKArte.
L’idea alla base è quella di strutturare un progetto in progress che sia in grado di interpretare tutte le possibili espressioni artistiche.
La scelta di interagire su un supporto specifico, il vinile, è dettata dall’intento di promuovere un inter-scambio fra artisti appartenenti a diverse aree geografiche e culturali.
Il disco in vinile: perché?
VINILE come oggetto di “culto”, che porta inciso sulle sue tracce il vissuto di ognuno di noi.
VINILE ancora aggrappato alla memoria di tutti noi e di facile passione ereditaria per altri al di fuori di noi.
VINILE difficile da dimenticare, pur soppiantato da sempre più rinnovate e rinnovabili tecnologie.
Gli artisti, compiendo un personale intervento artistico su un disco in vinile, si esprimono seguendo la vena creativa che più sentono propria: pittura, fotografia, scultura, video e quanto altro concorra alla “creazione” di una vera e propria “Opera/Vinile”.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE raccoglie al momento circa 450 Opere/Vinile di artisti internazionali.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un work in progress mai definito e mutevole: si articola in una serie di happenings legati alla contemporaneità delle arti totali.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un progetto itinerante. Si muove in prestigiose locations in Italia e all’estero dove “raccoglie” altre contaminazioni artistiche: i nuovi artisti, possono infatti entrare a far parte dell’Archivio con la loro Opera/Vinile.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un progetto che si insinua, adattandosi, nelle più svariate tipologie di locations (gallerie, musei, locali, etc…) ed eventi (mostre d’arte, happenings, serate, concerti, performance, etc…)
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un progetto artistico: ogni Opera/Vinile è un pezzo unico e irripetibile.
"Negli ultimi anni, l’interesse per audio-installazioni, sculture sonore e le più diverse manifestazioni della cosiddetta “sound art” è cresciuto in maniera esponenziale, grazie ad un gran numero di festival, rassegne e pubblicazioni specifiche a livello internazionale, come attestano recenti ricognizioni quali Sound Art: Beyond Music, Between Categories di Alan Licht e Background Noise: Perspectives on Sound Art di Brandon Labelle. Ad essere oggetto di considerazione accademica ed esposizione museale sono però sempre più non solo le ricerche di confine tra musica contemporanea colta ed esperienze sonore d’artista, ma anche le situazioni in cui è la musica rock e popular ad interagire con l’ambito artistico.
... Feticcio onnipresente in questo tipo di rassegne è il disco in vinile, la cui produzione in ambito di avanguardie artistiche già veniva catalogata da Maurizio Nannucci nel 1989 per l’esposizione francese D.i.s.c.o.t.h.è.q.u.e. (Zona Archives), includendo decine di album a 33 giri e singoli a 45 giri realizzati da autori come Yves Klein, Jean Dubuffet, Allan Kaprow o Joseph Beuys. Lungi dall’essere relegato solo sui banchi dei mercatini di modernariato, il disco in vinile, assieme ad altre forme di fruizione musicale ormai desuete come l’audiocassetta e la cassetta stereo 8, ha acquisito ai nostri occhi (e orecchi) un plusvalore dovuto alla rarità del prodotto, alle suggestioni visive delle copertine in grande formato, alla storia stessa del mezzo nonché alle sue ottime prestazioni Hi-Fi, che ancora rendono preferibile il vinile, per molti appassionati, al più “freddo” suono del cd o alla bassa fedeltà dell’Mp3.
Tra i molti modi in cui gli artisti si sono confrontati col supporto vinilico, rientra anche la produzione di “dischi da vedere”, che si tratti dei picture disc prodotti industrialmente con immagini stampate nel vinile (o anche impresse a bassorilievo) oppure di dischi-opere in copia unica, in cui l’autore è intervenuto manualmente sulla nera superficie. Un approccio, quest’ultimo, di cui possiamo rintracciare esempi celebri, a partire dai “dischi preparati” di vari protagonisti Fluxus, ma che non ha mai visto prima del progetto XX.9.12 Archivio Vinile un numero tanto consistente di autori confrontarsi e indagare il piccolo, rotondo oggetto di “culto”
Vittore Baroni
L’idea alla base è quella di strutturare un progetto in progress che sia in grado di interpretare tutte le possibili espressioni artistiche.
La scelta di interagire su un supporto specifico, il vinile, è dettata dall’intento di promuovere un inter-scambio fra artisti appartenenti a diverse aree geografiche e culturali.
Il disco in vinile: perché?
VINILE come oggetto di “culto”, che porta inciso sulle sue tracce il vissuto di ognuno di noi.
VINILE ancora aggrappato alla memoria di tutti noi e di facile passione ereditaria per altri al di fuori di noi.
VINILE difficile da dimenticare, pur soppiantato da sempre più rinnovate e rinnovabili tecnologie.
Gli artisti, compiendo un personale intervento artistico su un disco in vinile, si esprimono seguendo la vena creativa che più sentono propria: pittura, fotografia, scultura, video e quanto altro concorra alla “creazione” di una vera e propria “Opera/Vinile”.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE raccoglie al momento circa 450 Opere/Vinile di artisti internazionali.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un work in progress mai definito e mutevole: si articola in una serie di happenings legati alla contemporaneità delle arti totali.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un progetto itinerante. Si muove in prestigiose locations in Italia e all’estero dove “raccoglie” altre contaminazioni artistiche: i nuovi artisti, possono infatti entrare a far parte dell’Archivio con la loro Opera/Vinile.
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un progetto che si insinua, adattandosi, nelle più svariate tipologie di locations (gallerie, musei, locali, etc…) ed eventi (mostre d’arte, happenings, serate, concerti, performance, etc…)
XX.9.12 ARCHIVIO VINILE è un progetto artistico: ogni Opera/Vinile è un pezzo unico e irripetibile.
"Negli ultimi anni, l’interesse per audio-installazioni, sculture sonore e le più diverse manifestazioni della cosiddetta “sound art” è cresciuto in maniera esponenziale, grazie ad un gran numero di festival, rassegne e pubblicazioni specifiche a livello internazionale, come attestano recenti ricognizioni quali Sound Art: Beyond Music, Between Categories di Alan Licht e Background Noise: Perspectives on Sound Art di Brandon Labelle. Ad essere oggetto di considerazione accademica ed esposizione museale sono però sempre più non solo le ricerche di confine tra musica contemporanea colta ed esperienze sonore d’artista, ma anche le situazioni in cui è la musica rock e popular ad interagire con l’ambito artistico.
... Feticcio onnipresente in questo tipo di rassegne è il disco in vinile, la cui produzione in ambito di avanguardie artistiche già veniva catalogata da Maurizio Nannucci nel 1989 per l’esposizione francese D.i.s.c.o.t.h.è.q.u.e. (Zona Archives), includendo decine di album a 33 giri e singoli a 45 giri realizzati da autori come Yves Klein, Jean Dubuffet, Allan Kaprow o Joseph Beuys. Lungi dall’essere relegato solo sui banchi dei mercatini di modernariato, il disco in vinile, assieme ad altre forme di fruizione musicale ormai desuete come l’audiocassetta e la cassetta stereo 8, ha acquisito ai nostri occhi (e orecchi) un plusvalore dovuto alla rarità del prodotto, alle suggestioni visive delle copertine in grande formato, alla storia stessa del mezzo nonché alle sue ottime prestazioni Hi-Fi, che ancora rendono preferibile il vinile, per molti appassionati, al più “freddo” suono del cd o alla bassa fedeltà dell’Mp3.
Tra i molti modi in cui gli artisti si sono confrontati col supporto vinilico, rientra anche la produzione di “dischi da vedere”, che si tratti dei picture disc prodotti industrialmente con immagini stampate nel vinile (o anche impresse a bassorilievo) oppure di dischi-opere in copia unica, in cui l’autore è intervenuto manualmente sulla nera superficie. Un approccio, quest’ultimo, di cui possiamo rintracciare esempi celebri, a partire dai “dischi preparati” di vari protagonisti Fluxus, ma che non ha mai visto prima del progetto XX.9.12 Archivio Vinile un numero tanto consistente di autori confrontarsi e indagare il piccolo, rotondo oggetto di “culto”
Vittore Baroni
20
novembre 2010
XX.9.12 Archivio Vinile
Dal 20 novembre all'otto dicembre 2010
performance - happening
Location
IL MOLO
Ferrara, Via Vignatagliata, 1, (Ferrara)
Ferrara, Via Vignatagliata, 1, (Ferrara)
Orario di apertura
ore 17.00-24.00
martedì chiuso
Vernissage
20 Novembre 2010, ore 19.00
Autore
Curatore