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XX Berliner Mauer
Erigere un “muro contro l’involuzione” condivisibile, attraverso l’offerta di “pezzi” di cultura tramite i messaggi di uomini che hanno fatto e cambiato la Storia, è forse una operazione semplice nella sua staticità, ma una “pericolosa” svolta quando esercita la sua funzione divulgativa condivisa.
Comunicato stampa
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Da: XX Berliner Mauer di Fabio Marchese.
…Il visibile processo di involuzione culturale dei nostri tempi, voluto certamente dalla moderna classe politica che, di fatto, utilizza l'antica ed efficace metodologia di controllo delle masse - il mantenimento dello stato di ignoranza - pone molte perplessità su come sviluppare un progetto comune di crescita. Progetto di crescita che risulta riservato, per sua stessa natura, ai soli intellettuali a cui non rimane altro che constatare l'impossibilità di intervenire nel processo involutivo per la presenza del principale e colpevole motivo: la volontaria staticità della propria condizione culturale. Difficile, addirittura impossibile, ad esempio, convertire o anche semplicemente integrare, moderni colossei come gli Stadi, i cui costi sociali annuali superano abbondantemente quello di un nuovo o riattrezzato ospedale di zona o biblioteca di quartiere. …E' quindi facile essere d'accordo su un Muro posto a difesa della Cultura.
Più complicato risulta erigere un Muro a contrasto della popolare e condivisa "voglia di involuzione", lo "stato di grazia della non conoscenza", volontario desiderio di subire tutto perché estremamente comodo e "servito" (inoculato, in realtà). …In questa desolante realtà l'attività artistica ancora viva, ovvero quella che - mantenendo piacevolmente il gusto della rappresentatività, dell'allegoria, della satira, della provocazione casta ma anticonformista e controtendente - ha ancora una speranza operativa nei confronti del nostro ipotetico "Muro". Se analizziamo la metodologia involutiva inoculata attraverso i conosciuti mezzi infettanti, possiamo osservare come il peggior nemico della risultante apatia sia la condivisione delle esperienze culturali. La condivisione, appunto, delle idee, della letteratura, della scienza, della natura, delle opinioni, delle relazioni, della poesia, dell'arte, dell'umana bellezza e dell'umana debolezza è attualmente l'unico vero vaccino impiegabile contro "l'altro" muro.
Il 9 novembre 1989, quando il Muro di Berlino venne sbriciolato, gli astanti ne presero un pezzo come souvenir a ricordo dello storico evento; ma quanti di loro, del proprio pezzetto, ne fecero altri più piccoli, per condividerne la memoria con chi non era presente? …
Erigere un "muro contro l'involuzione" condivisibile, attraverso l'offerta di "pezzi" di cultura tramite i messaggi di uomini che hanno fatto e cambiato la Storia, è forse una operazione semplice nella sua staticità, ma una "pericolosa" svolta quando esercita la sua funzione divulgativa condivisa.
Prendete, quindi, il vostro pezzo di muro. E condividetelo. Sempre che lo vogliate….
…Il visibile processo di involuzione culturale dei nostri tempi, voluto certamente dalla moderna classe politica che, di fatto, utilizza l'antica ed efficace metodologia di controllo delle masse - il mantenimento dello stato di ignoranza - pone molte perplessità su come sviluppare un progetto comune di crescita. Progetto di crescita che risulta riservato, per sua stessa natura, ai soli intellettuali a cui non rimane altro che constatare l'impossibilità di intervenire nel processo involutivo per la presenza del principale e colpevole motivo: la volontaria staticità della propria condizione culturale. Difficile, addirittura impossibile, ad esempio, convertire o anche semplicemente integrare, moderni colossei come gli Stadi, i cui costi sociali annuali superano abbondantemente quello di un nuovo o riattrezzato ospedale di zona o biblioteca di quartiere. …E' quindi facile essere d'accordo su un Muro posto a difesa della Cultura.
Più complicato risulta erigere un Muro a contrasto della popolare e condivisa "voglia di involuzione", lo "stato di grazia della non conoscenza", volontario desiderio di subire tutto perché estremamente comodo e "servito" (inoculato, in realtà). …In questa desolante realtà l'attività artistica ancora viva, ovvero quella che - mantenendo piacevolmente il gusto della rappresentatività, dell'allegoria, della satira, della provocazione casta ma anticonformista e controtendente - ha ancora una speranza operativa nei confronti del nostro ipotetico "Muro". Se analizziamo la metodologia involutiva inoculata attraverso i conosciuti mezzi infettanti, possiamo osservare come il peggior nemico della risultante apatia sia la condivisione delle esperienze culturali. La condivisione, appunto, delle idee, della letteratura, della scienza, della natura, delle opinioni, delle relazioni, della poesia, dell'arte, dell'umana bellezza e dell'umana debolezza è attualmente l'unico vero vaccino impiegabile contro "l'altro" muro.
Il 9 novembre 1989, quando il Muro di Berlino venne sbriciolato, gli astanti ne presero un pezzo come souvenir a ricordo dello storico evento; ma quanti di loro, del proprio pezzetto, ne fecero altri più piccoli, per condividerne la memoria con chi non era presente? …
Erigere un "muro contro l'involuzione" condivisibile, attraverso l'offerta di "pezzi" di cultura tramite i messaggi di uomini che hanno fatto e cambiato la Storia, è forse una operazione semplice nella sua staticità, ma una "pericolosa" svolta quando esercita la sua funzione divulgativa condivisa.
Prendete, quindi, il vostro pezzo di muro. E condividetelo. Sempre che lo vogliate….
09
novembre 2009
XX Berliner Mauer
Dal 09 al 20 novembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA LA CUBA D’ORO
Roma, Via Della Pelliccia, 10, (Roma)
Roma, Via Della Pelliccia, 10, (Roma)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 17 - 20
Vernissage
9 Novembre 2009, ore 18
Autore