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Yael Bartana
seconda mostra personale dell’artista Yael Bartana, conosciuta a livello internazionale per la trilogia video And Europe will be Stunned, presentata all’interno del Padiglione polacco durante la 54a biennale di Venezia. In mostra il video inedito PARDES.
Comunicato stampa
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Raffaella Cortese è lieta di presentare la seconda mostra personale dell'artista Yael Bartana, conosciuta a livello internazionale per la trilogia video And Europe will be Stunned, presentata all’interno del Padiglione polacco durante la 54a biennale di Venezia.
Nel lavoro di Bartana sono fondamentali i significati impliciti in termini come "Patria", "Ritorno" e "Appartenenza". Tali significati sono studiati attraverso cerimonie, rituali pubblici e movimenti sociali che intendono riaffermare l'identità collettiva di una nazione. Nei suoi progetti precedenti, Bartana ha affrontato temi quali l'impatto della guerra, i riti militari e una sensazione di minaccia nella vita di tutti i giorni.
Per la mostra in galleria Bartana presenta il video Pardes (Orchard), 2014, in cui dà uno sguardo molto personale a come gli Occidentali tentino di raggiungere una sorta di illuminazione spirituale attraverso l’appropriazione di rituali tradizionali. In Pardes (Orchard) Bartana documenta il viaggio del suo caro amico Michael – artista israeliano – che, da un lato, rifiuta scetticamente qualsiasi religione strutturata, dall’altro è sempre alla ricerca di una comprensione più profonda dell’inconoscibile, studiando la Kabbalah così come i culti dell’Amazzonia. Sotto la guida della Sciamana brasiliana Dona Francisca (Francisquinha) della tribù Xawandawa, Michael si sottopone al rituale dell’Ayahuasca, assumendo la bevanda psichedelica che si dice porti a profonde rivelazioni spirituali sull'universo e la propria personalità, una sensazione descritta come un'esperienza di rinascita, ispirazione o – nel peggiore dei casi – come uno dei peggiori viaggi possibili.
Ciò che un tempo accadeva lontano dal mondo, oggi è diventato accessibile o persino un’attività turistica, sia essa motivata da pura curiosità, o dal desiderio di esperienze spirituali forti o addirittura di “guarigione”. Ma anche la stessa Sciamana incarna un insieme di influssi culturali: Dona Francisca, 52 anni, che recita l’"Ave Maria" così come alcune canzoni tribali tradizionali, è una delle abuelas (Nonne) della terra e un membro del Santo Daime, una pratica spirituale sincretica fondata negli anni ‘30, che mescola gli elementi di diverse tradizioni spirituali, tra cui il Cattolicesimo popolare, lo spiritismo Kardecista, l’animismo e le pratiche sciamaniche indigene. Il rituale, un tempo molto legato al luogo alla tradizione, diventa una performance inclusiva, aperto a esigenze e background culturali molto diversi.
La parola ebraica "Pardes" significa letteralmente "frutteto". La sua etimologia è comune alla parola utilizzata per indicare il paradiso sia nella lingua persiana che in quella inglese. La corretta interpretazione delle Scritture Ebraiche nel loro giusto contesto, incluso il libro del "Nuovo Testamento", coinvolge vari "livelli" che è necessario prendere in considerazione. Questo era il metodo che gli stessi autori e i lettori del tempo usavano per scrivere e interpretare le Scritture. I quattro livelli di lettura sono: Parshat, Remez, D’rash e Sod ("letterale", "allegorico", "omiletico" e "esoterico"). Le iniziali di ogni parola P-R-D-S, unite alle vocali da pronunciare, danno la parola PARDES (che significa "giardino" o "frutteto"). Ogni livello è più profondo e più intenso di quello precedente.
Il lavoro segna anche un allontanamento dallo stile delle sue opere video precedenti. Questo è evidente soprattutto nello sguardo intimo delle riprese, realizzate personalmente da Bartana, che conferisce all'opera una particolare intensità.
Yael Bartana (1970, Kfar-Yehezkel, Israele) ha studiato presso la Bezalel Academy of Arts and Design, Gerusalemme; la School of Visual Arts di New York; e la Rijksakademie, Amsterdam. Le sue mostre personali includono: Moderna Museet, Malmö; PS1/MoMA, New York; Center for Contemporary Art, Tel Aviv; Kunstverein Hamburg; e Secession, Vienna, tra gli altri. Più di recente, il lavoro di Bartana è stato esposto presso il Pérez Art Museum Miami; lo Stedelijk Museum, Amsterdam; 2014 Biennale di Sydney; Carnegie International; e Biennale di San Paolo. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art di New York; il Guggenheim Museum, New York; il Walker Art Center, Minneapolis; il Philadelphia Museum of Art, Philadelphia; la National Gallery of Canada, Ontario; il Centre Pompidou, Parigi; la Tate Modern, Londra; e la GAM - Galleria civica d'Arte Moderna e contemporanea, Torino.
Per ulteriori informazioni contattare Erica Colombo +39 02 2043555, info@galleriaraffaellacortese.com.
Nel lavoro di Bartana sono fondamentali i significati impliciti in termini come "Patria", "Ritorno" e "Appartenenza". Tali significati sono studiati attraverso cerimonie, rituali pubblici e movimenti sociali che intendono riaffermare l'identità collettiva di una nazione. Nei suoi progetti precedenti, Bartana ha affrontato temi quali l'impatto della guerra, i riti militari e una sensazione di minaccia nella vita di tutti i giorni.
Per la mostra in galleria Bartana presenta il video Pardes (Orchard), 2014, in cui dà uno sguardo molto personale a come gli Occidentali tentino di raggiungere una sorta di illuminazione spirituale attraverso l’appropriazione di rituali tradizionali. In Pardes (Orchard) Bartana documenta il viaggio del suo caro amico Michael – artista israeliano – che, da un lato, rifiuta scetticamente qualsiasi religione strutturata, dall’altro è sempre alla ricerca di una comprensione più profonda dell’inconoscibile, studiando la Kabbalah così come i culti dell’Amazzonia. Sotto la guida della Sciamana brasiliana Dona Francisca (Francisquinha) della tribù Xawandawa, Michael si sottopone al rituale dell’Ayahuasca, assumendo la bevanda psichedelica che si dice porti a profonde rivelazioni spirituali sull'universo e la propria personalità, una sensazione descritta come un'esperienza di rinascita, ispirazione o – nel peggiore dei casi – come uno dei peggiori viaggi possibili.
Ciò che un tempo accadeva lontano dal mondo, oggi è diventato accessibile o persino un’attività turistica, sia essa motivata da pura curiosità, o dal desiderio di esperienze spirituali forti o addirittura di “guarigione”. Ma anche la stessa Sciamana incarna un insieme di influssi culturali: Dona Francisca, 52 anni, che recita l’"Ave Maria" così come alcune canzoni tribali tradizionali, è una delle abuelas (Nonne) della terra e un membro del Santo Daime, una pratica spirituale sincretica fondata negli anni ‘30, che mescola gli elementi di diverse tradizioni spirituali, tra cui il Cattolicesimo popolare, lo spiritismo Kardecista, l’animismo e le pratiche sciamaniche indigene. Il rituale, un tempo molto legato al luogo alla tradizione, diventa una performance inclusiva, aperto a esigenze e background culturali molto diversi.
La parola ebraica "Pardes" significa letteralmente "frutteto". La sua etimologia è comune alla parola utilizzata per indicare il paradiso sia nella lingua persiana che in quella inglese. La corretta interpretazione delle Scritture Ebraiche nel loro giusto contesto, incluso il libro del "Nuovo Testamento", coinvolge vari "livelli" che è necessario prendere in considerazione. Questo era il metodo che gli stessi autori e i lettori del tempo usavano per scrivere e interpretare le Scritture. I quattro livelli di lettura sono: Parshat, Remez, D’rash e Sod ("letterale", "allegorico", "omiletico" e "esoterico"). Le iniziali di ogni parola P-R-D-S, unite alle vocali da pronunciare, danno la parola PARDES (che significa "giardino" o "frutteto"). Ogni livello è più profondo e più intenso di quello precedente.
Il lavoro segna anche un allontanamento dallo stile delle sue opere video precedenti. Questo è evidente soprattutto nello sguardo intimo delle riprese, realizzate personalmente da Bartana, che conferisce all'opera una particolare intensità.
Yael Bartana (1970, Kfar-Yehezkel, Israele) ha studiato presso la Bezalel Academy of Arts and Design, Gerusalemme; la School of Visual Arts di New York; e la Rijksakademie, Amsterdam. Le sue mostre personali includono: Moderna Museet, Malmö; PS1/MoMA, New York; Center for Contemporary Art, Tel Aviv; Kunstverein Hamburg; e Secession, Vienna, tra gli altri. Più di recente, il lavoro di Bartana è stato esposto presso il Pérez Art Museum Miami; lo Stedelijk Museum, Amsterdam; 2014 Biennale di Sydney; Carnegie International; e Biennale di San Paolo. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art di New York; il Guggenheim Museum, New York; il Walker Art Center, Minneapolis; il Philadelphia Museum of Art, Philadelphia; la National Gallery of Canada, Ontario; il Centre Pompidou, Parigi; la Tate Modern, Londra; e la GAM - Galleria civica d'Arte Moderna e contemporanea, Torino.
Per ulteriori informazioni contattare Erica Colombo +39 02 2043555, info@galleriaraffaellacortese.com.
19
febbraio 2015
Yael Bartana
Dal 19 febbraio al 03 aprile 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Orario di apertura
martedì - sabato h. 10.00-13.00 | 15.00-19.30
Vernissage
19 Febbraio 2015, h. 19.00 | 21.00
Autore