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Yael Kanarek
In anteprima a Roma, l’artista presenterà il progetto interdisciplinare che sta sviluppando dal 1995, World of Awe, realizzando per l’occasione un’installazione/proiezione video con coreografia e musica contemporanea, una postazione interattiva e una serie di paesaggi desertici digitali.
Comunicato stampa
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YAEL KANAREK vincitrice del concorso internazionale di net_art Netizens_webprize 2003, sarà protagonista dal 25 novembre al 20 dicembre 2003 di una mostra personale negli spazi della Galleria Sala 1 a Roma.
In anteprima a Roma, l’artista presenterà il progetto interdisciplinare che sta sviluppando dal 1995, World of Awe (www.worldofawe.net), realizzando per l’occasione un’installazione/proiezione video con coreografia e musica contemporanea, una postazione interattiva e una serie di paesaggi desertici digitali.
Lettere d’amore nella cassetta della posta, un cimitero per computer usati, la voce di un soprano che canta un’ode digitale all’amante assente. Yael Kanarek costruisce con World of Awe un universo unico dove il rapporto con la tecnologia si fa intimo e complesso. Al centro del World of Awe c’è il Giornale, una narrazione che utilizza l’antico genere del diario di viaggio per esplorare le connessioni fra racconto, viaggio, memoria e tecnologia.
Attraverso un portale situato al numero 419 della 6ª strada a Manhattan, un viaggiatore entra all’interno di un deserto terrestre, sigillato dentro in mindframe fra la notte e il giorno – alla ricerca del tesoro perduto. Il viaggio è documentato in un diario trovato nella memoria di un computer portatile evidentemente costruito dal viaggiatore perdutosi a Silicon Canyon, “un cimitero per i vecchi componenti di computer”.
Seguendo una mappa double-face hi-tech-low-tech (Eep & Moo), il viaggiatore racconta la ricerca di un tesoro che cambia continuamente di posto. Le sole tracce trovate sono briciole cadute dal tesoro che sorprendentemente somigliano a caramelline di zucchero.
Per Yael Kanarek, World of Awe è progressivamente diventato il suo terreno d’esplorazione, dove le differenti espressioni artistiche si incontrano. “ All’inizio – racconta - ero una pittrice, ma mettere dei colori su una tela a poco a poco ha perduto la sua magia. Ho cominciato a scrivere queste lettere d’amore, a fantasticare un deserto immaginario. Avevo tutto questo materiale, ma non sapevo cosa farci. Dopo che internet è divenuto un mezzo possibile per tutti gli artisti, allora mi sono appropriata della tecnica e sono evoluta con essa”.
In anteprima a Roma, l’artista presenterà il progetto interdisciplinare che sta sviluppando dal 1995, World of Awe (www.worldofawe.net), realizzando per l’occasione un’installazione/proiezione video con coreografia e musica contemporanea, una postazione interattiva e una serie di paesaggi desertici digitali.
Lettere d’amore nella cassetta della posta, un cimitero per computer usati, la voce di un soprano che canta un’ode digitale all’amante assente. Yael Kanarek costruisce con World of Awe un universo unico dove il rapporto con la tecnologia si fa intimo e complesso. Al centro del World of Awe c’è il Giornale, una narrazione che utilizza l’antico genere del diario di viaggio per esplorare le connessioni fra racconto, viaggio, memoria e tecnologia.
Attraverso un portale situato al numero 419 della 6ª strada a Manhattan, un viaggiatore entra all’interno di un deserto terrestre, sigillato dentro in mindframe fra la notte e il giorno – alla ricerca del tesoro perduto. Il viaggio è documentato in un diario trovato nella memoria di un computer portatile evidentemente costruito dal viaggiatore perdutosi a Silicon Canyon, “un cimitero per i vecchi componenti di computer”.
Seguendo una mappa double-face hi-tech-low-tech (Eep & Moo), il viaggiatore racconta la ricerca di un tesoro che cambia continuamente di posto. Le sole tracce trovate sono briciole cadute dal tesoro che sorprendentemente somigliano a caramelline di zucchero.
Per Yael Kanarek, World of Awe è progressivamente diventato il suo terreno d’esplorazione, dove le differenti espressioni artistiche si incontrano. “ All’inizio – racconta - ero una pittrice, ma mettere dei colori su una tela a poco a poco ha perduto la sua magia. Ho cominciato a scrivere queste lettere d’amore, a fantasticare un deserto immaginario. Avevo tutto questo materiale, ma non sapevo cosa farci. Dopo che internet è divenuto un mezzo possibile per tutti gli artisti, allora mi sono appropriata della tecnica e sono evoluta con essa”.
25
novembre 2003
Yael Kanarek
Dal 25 novembre al 10 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
SALA 1
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (Roma)
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (Roma)
Orario di apertura
mart_sab 16.30_19.00
Vernissage
25 Novembre 2003, ore 18.30
Sito web
www.netizensonline.it