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Yashima Mishto – Psychiatric Hospital Playground
Fotografie
Comunicato stampa
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Il sesso è l’ultimo tabù rimasto e Yashima tenta di far leva su questo elemento per gettare lo spettatore nel baratro del non detto, creando quella dimensione di incertezza, di destabilizzazione che, come Marina Abramovic insegna, è la condizione principe per aprire la mente, rendendoci sensibili al mondo circostante.
Esattamente in questo contesto deve essere collocata la mostra “Psychiatric Hospital Playground”, ove la fotografa, grazie alla collaborazione delle stesse modelle, tenta di rappresentare gli intrattenimenti in un fiabesco ospedale popolato da “pazzi”, creature libere dall’omologazione dell’intrattenimento. La libido, ovviamente, diviene il filo conduttore di giochi e recite che i soggetti mettono in mostra. Una sorta di fantasie infantili animate da corpi di adulti. Creando così una dimensione irreale, sospesa tra l’angoscia e l’innocente allegria. In quei meandri d’infanzia, in quei giochi tra sassi e cespugli, forse lo spettatore riesce a ritrovare un sapore scomparso, le loro madeleine di proustiana memoria.
Biografia
Yashima Mishto è nata a Chang Mai, Nord Thailandia nel 1975. Si trasferì in Italia ancora bambina; ha studiato a Reggio Emilia dove ha conseguito il diploma di Maturità nel 1994. Successivamente laureatasi nel 2000 all’Alma Mater di Bologna.
Ha iniziato nel 1996 ad sviluppare seriamente la propria esperienza artistica tramite la fotografia. Fin da subito si è concentrata sulla fotografia erotica, inframezzando la propria vita all’esperienza artistica e coinvolgendo in questo numerose persone trasformandole in sfrontate modelle amatoriali. Alternadosi tra gli studi di Bologna e Berlino, ha approfondito e ritratto, sia in Italia che in Germania, le scure luci del mondo Fetish underground, realizzando opere ed esponendo in alcuni degli storici luoghi di ritrovo (l’esposizione “Animal” al KitKat Club di Berlino nel 2003 ne è un valido esempio).
La sua fotografia tende ad afferrare l’intangibile consistenza delle fantasie erotiche. Proprio per questa ragione ha sempre lavorato esclusivamente con modelle amatoriali, per rapirne la fulgida estasi nei momenti di estremo abbandono: oggetti, costumi, scenografie, pupille, carne, tutti elementi che creano una complessa rete, emblemo del lato oscuro, nascosto, peccaminoso.
Il sesso è l’ultimo tabù rimasto e Yashima tenta di far leva su questo elemento per gettare lo spettatore nel baratro del non detto, creando quella dimensione di incertezza, di destabilizzazione che, come Marina Abramovic insegna, è la condizione principe per aprire la mente, rendendoci sensibili al mondo circostante.
Mostre selezionate
DKB (2002) Female Icons, Berlin, Germany
White Trash (2003) Golgotha and Magdalena Flowers, Berlin, Germany
KitKat club (2003) Animals, Berlin, Germany
MaMa gallery (2005) Moi, femmes?, Retrospective (1995-2005), Bologna, Italy.
Villa Serena (2005) La precarietà del Corpo, project "Percorso nella precarietà" sponsored by Alma Mater & Municipality of Bologna, Bologna, Italy
Mama gallery (2005) Immaginario Erotico, Bologna, Italy.
Spazio Godot (2005) Ritratti Intimi, Reggio Emilia, Italy.
Esattamente in questo contesto deve essere collocata la mostra “Psychiatric Hospital Playground”, ove la fotografa, grazie alla collaborazione delle stesse modelle, tenta di rappresentare gli intrattenimenti in un fiabesco ospedale popolato da “pazzi”, creature libere dall’omologazione dell’intrattenimento. La libido, ovviamente, diviene il filo conduttore di giochi e recite che i soggetti mettono in mostra. Una sorta di fantasie infantili animate da corpi di adulti. Creando così una dimensione irreale, sospesa tra l’angoscia e l’innocente allegria. In quei meandri d’infanzia, in quei giochi tra sassi e cespugli, forse lo spettatore riesce a ritrovare un sapore scomparso, le loro madeleine di proustiana memoria.
Biografia
Yashima Mishto è nata a Chang Mai, Nord Thailandia nel 1975. Si trasferì in Italia ancora bambina; ha studiato a Reggio Emilia dove ha conseguito il diploma di Maturità nel 1994. Successivamente laureatasi nel 2000 all’Alma Mater di Bologna.
Ha iniziato nel 1996 ad sviluppare seriamente la propria esperienza artistica tramite la fotografia. Fin da subito si è concentrata sulla fotografia erotica, inframezzando la propria vita all’esperienza artistica e coinvolgendo in questo numerose persone trasformandole in sfrontate modelle amatoriali. Alternadosi tra gli studi di Bologna e Berlino, ha approfondito e ritratto, sia in Italia che in Germania, le scure luci del mondo Fetish underground, realizzando opere ed esponendo in alcuni degli storici luoghi di ritrovo (l’esposizione “Animal” al KitKat Club di Berlino nel 2003 ne è un valido esempio).
La sua fotografia tende ad afferrare l’intangibile consistenza delle fantasie erotiche. Proprio per questa ragione ha sempre lavorato esclusivamente con modelle amatoriali, per rapirne la fulgida estasi nei momenti di estremo abbandono: oggetti, costumi, scenografie, pupille, carne, tutti elementi che creano una complessa rete, emblemo del lato oscuro, nascosto, peccaminoso.
Il sesso è l’ultimo tabù rimasto e Yashima tenta di far leva su questo elemento per gettare lo spettatore nel baratro del non detto, creando quella dimensione di incertezza, di destabilizzazione che, come Marina Abramovic insegna, è la condizione principe per aprire la mente, rendendoci sensibili al mondo circostante.
Mostre selezionate
DKB (2002) Female Icons, Berlin, Germany
White Trash (2003) Golgotha and Magdalena Flowers, Berlin, Germany
KitKat club (2003) Animals, Berlin, Germany
MaMa gallery (2005) Moi, femmes?, Retrospective (1995-2005), Bologna, Italy.
Villa Serena (2005) La precarietà del Corpo, project "Percorso nella precarietà" sponsored by Alma Mater & Municipality of Bologna, Bologna, Italy
Mama gallery (2005) Immaginario Erotico, Bologna, Italy.
Spazio Godot (2005) Ritratti Intimi, Reggio Emilia, Italy.
18
aprile 2006
Yashima Mishto – Psychiatric Hospital Playground
Dal 18 al 23 aprile 2006
fotografia
Location
MONDRIAN SUITE
Roma, Via Dei Piceni, 41/43, (Roma)
Roma, Via Dei Piceni, 41/43, (Roma)
Orario di apertura
dalle 18 alle 24 (chiuso domenica e lunedì)
Vernissage
18 Aprile 2006, ore 18
Autore