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Yayoi Kusama – Love and pixel
Conferenza di approfondimento sull’artista a cura del prof. Fabriano Fabbri
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Lo stato di misto miopia ed entusiasmo che i lavori di Yayoi Kusama (1929) generano tra i
commentatori è qualcosa di allarmante, e tutto ciò nonostante gli applausi di ammirazione che
questa artista grandiosa è riuscita a strappare al mondo dell’arte e al pubblico degli appassionati
dopo anni di censura, di oblio inspiegabili. Inspiegabili? A dire la verità non più di tanto. Su di lei
aleggia un luogo comune ormai diventato un’inutile tiritera, un cliché insopportabile, non si capisce
bene se per pigrizia teorica o se per scarsa abilità nell’allargare l’orizzonte di indagine almeno un
poco al di là dei fenomeni esclusivamente artistici. In soldoni, l’intruglio di interpretazioni che risuona
negli ancora pochi studi dedicati alla Kusama si annacqua in parole come malattia, ossessione,
terapia, psicodramma e allucinazione. Per eccesso di sincerità l’artista ha sempre dichiarato di soffrire
tutt’ora di una intensa patologia psichica, dunque nulla di strano, “lo ha detto lei e io ci credo”, suona
grossomodo il ritornello costante sul suo lavoro. Ma è davvero così? Basta essere un po’ scentrati per
raggiungere traguardi degni del miglior talento?” (F. Fabbri, Lo zen e il manga. Arte contemporanea
giapponese, Bruno Mondadori, Milano 2009).
“Nei suoi giochi di specchi e nei riflessi del tempo si scrive la storia di Yayoi Kusama, una delle più
importanti artiste giapponesi dei nostri giorni che ha portato in America “una certa immagine” del
Giappone – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory -
Un’immagine segnata dalle battaglie dell’impegno civile, colorata dall’indagine sul ruolo della
donna, attraversata dalla malattia mentale. Yayoi Kusama pone se stessa all’interno delle opere, ma
afferma che in esse non vi sono un inizio, una fine o un centro precisi. Per di più, si cimenta
(inevitabilmente) con numerose discipline: disegno, pittura, scultura, installazioni, film, poesie e
racconti in cui la cifra stilistica della ripetizione si afferma con forza”.
FABRIANO FABBRI insegna Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bologna e il
Polo scientifico-didattico di Rimini. Tra le sue pubblicazioni: Alieni e Alienati (Aracne, Roma 2004);
Sesso arte rock’n’roll (Atlante, Bologna 2006); Lo zen e il manga (Bruno Mondadori, Milano 2009).
► INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
___________________________________________________________________________________________________
YAYOI KUSAMA. I WANT TO LIVE FOREVER
Fino al 14 febbraio 2010
Milano, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea | Via Palestro, 16
Il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura e 24 ORE Motta Cultura hanno il piacere di presentare al PAC
Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano la mostra YAYOI KUSAMA. I WANT TO LIVE FOREVER, a cura di Akira
Tatehata (Direttore del National Museum of Art di Osaka). Un evento unico, in esclusiva assoluta per l’Italia,
dedicato alla protagonista indiscussa dell’arte contemporanea giapponese. Oltre a dipinti figurativi e astratti di
recente realizzazione, sculture di grandi dimensioni e installazioni create nell’ultimo decennio, sarà esposta una
selezione di disegni formativi risalenti agli anni ’50 e ’60.
commentatori è qualcosa di allarmante, e tutto ciò nonostante gli applausi di ammirazione che
questa artista grandiosa è riuscita a strappare al mondo dell’arte e al pubblico degli appassionati
dopo anni di censura, di oblio inspiegabili. Inspiegabili? A dire la verità non più di tanto. Su di lei
aleggia un luogo comune ormai diventato un’inutile tiritera, un cliché insopportabile, non si capisce
bene se per pigrizia teorica o se per scarsa abilità nell’allargare l’orizzonte di indagine almeno un
poco al di là dei fenomeni esclusivamente artistici. In soldoni, l’intruglio di interpretazioni che risuona
negli ancora pochi studi dedicati alla Kusama si annacqua in parole come malattia, ossessione,
terapia, psicodramma e allucinazione. Per eccesso di sincerità l’artista ha sempre dichiarato di soffrire
tutt’ora di una intensa patologia psichica, dunque nulla di strano, “lo ha detto lei e io ci credo”, suona
grossomodo il ritornello costante sul suo lavoro. Ma è davvero così? Basta essere un po’ scentrati per
raggiungere traguardi degni del miglior talento?” (F. Fabbri, Lo zen e il manga. Arte contemporanea
giapponese, Bruno Mondadori, Milano 2009).
“Nei suoi giochi di specchi e nei riflessi del tempo si scrive la storia di Yayoi Kusama, una delle più
importanti artiste giapponesi dei nostri giorni che ha portato in America “una certa immagine” del
Giappone – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory -
Un’immagine segnata dalle battaglie dell’impegno civile, colorata dall’indagine sul ruolo della
donna, attraversata dalla malattia mentale. Yayoi Kusama pone se stessa all’interno delle opere, ma
afferma che in esse non vi sono un inizio, una fine o un centro precisi. Per di più, si cimenta
(inevitabilmente) con numerose discipline: disegno, pittura, scultura, installazioni, film, poesie e
racconti in cui la cifra stilistica della ripetizione si afferma con forza”.
FABRIANO FABBRI insegna Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bologna e il
Polo scientifico-didattico di Rimini. Tra le sue pubblicazioni: Alieni e Alienati (Aracne, Roma 2004);
Sesso arte rock’n’roll (Atlante, Bologna 2006); Lo zen e il manga (Bruno Mondadori, Milano 2009).
► INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
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YAYOI KUSAMA. I WANT TO LIVE FOREVER
Fino al 14 febbraio 2010
Milano, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea | Via Palestro, 16
Il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura e 24 ORE Motta Cultura hanno il piacere di presentare al PAC
Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano la mostra YAYOI KUSAMA. I WANT TO LIVE FOREVER, a cura di Akira
Tatehata (Direttore del National Museum of Art di Osaka). Un evento unico, in esclusiva assoluta per l’Italia,
dedicato alla protagonista indiscussa dell’arte contemporanea giapponese. Oltre a dipinti figurativi e astratti di
recente realizzazione, sculture di grandi dimensioni e installazioni create nell’ultimo decennio, sarà esposta una
selezione di disegni formativi risalenti agli anni ’50 e ’60.
26
gennaio 2010
Yayoi Kusama – Love and pixel
26 gennaio 2010
incontro - conferenza
Location
PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Biglietti
fino a esaurimento posti
Vernissage
26 Gennaio 2010, ore 18.30
Ufficio stampa
24 ORE CULTURA - GRUPPO 24 ORE
Autore
Curatore