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Yerbossyn Meldibekov / Nurbossyn Oris – Allutsinatsiya. Allucinazione
I due artisti affascinati dai capolavori dell’arte occidentale li osservano da una prospettiva asiatica e ne interpretano la tradizione in una sorta di linguaggio barbarico
Comunicato stampa
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Allutsinatsiya - Allucinazione
Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris
L'11 dicembre 2008 la Galleria Nina Lumer inaugura Allutsinatsiya - Allucinazione di Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris (Kazachstan). La mostra fa parte del percorso esplorativo proposto dalla Galleria Nina Lumer che opera un'indagine sulla scena artistica russa e centroasiatica contemporanea nel tentativo di individuare le diverse tendenze di ricerca espressiva e le manifestazioni dell'evoluzione intrapresa dall'arte dopo il crollo dell'Unione Sovietica. La nuova Asia centrale, la terra di Gengis Khan, una terra alla ricerca della propria identità nazionale, del proprio alfabeto, del proprio modo di vivere l'islam, del proprio linguaggio artistico, una terra scossa da conflitti che viene rappresentata nella sua nudità dall'opera di Meldibekov e Oris.
I lavori dei due artisti rappresentano un linguaggio espressivo estraneo alla cultura occidentale, che trova radici nella vita nomade delle tribu' di Gengis Khan. Da questo spirito migratorio emerge un nuovo concetto di bellezza, un nuovo modo di rappresentare il corpo e vivere la città, in cui i confini territoriali e corporali sono messi in crisi e svaniscono. Da questo contesto prendono vita per poi assumere i toni di un linguaggio universale le opere di Meldibekov e Oris. "Nella tradizione nomade non esistono confini. Il corpo manca, e' assente. Il corpo individuale non esiste, esiste solo il corpo collettivo, l'unione di tutti i servi sottoposti a Gengis Khan. E non esiste la costrizione delle città, non esistono l'architettura, la scultura, un punto fisso, ne' frontiere".
I due artisti affascinati dai capolavori dell'arte occidentale li osservano da una prospettiva asiatica e ne interpretano la tradizione in una sorta di linguaggio barbarico. Anche le opere del progetto Allutsinatsiya sono parte di questo paradigma: oggetti che citano le forme e il modo di operare di artisti occidentali (Alberto Giacometti, Donatello, Gunther Uecker), ma fatti di materiali propri della terra kazaka, di materia organica, di corpi morti, di carne morta, come se alla preziosa conchiglia di bronzo dell'arte europea fosse stata strappata la superficie estraendone la sostanza come da una ferita aperta.
Sono gli antichi atti di squoiare, eliminando la pelle, mettendo a nudo le viscere, di radere al suolo i villaggi, di bruciare la terra al passaggio che, rivissuti oggi nel lavoro di Meldibekov e Oris, rendono queste opere la voce di una cultura che ci parla con tanta attualità. "E' un nuovo concetto di bellezza, una nuova idea della nudità: entrare dentro, aprire l'interiorità concretamente, fisicamente. Denudare e' come spalancare, squarciare, e dentro vi e' il vuoto. La bellezza non la guardi, la mangi. Da noi si mangia tutto, tutto del cammello, del cavallo, del montone, tutto cio' che c'e' dentro. Noi tagliamo, tagliamo una parte del corpo, in tutto il nostro lavoro tagliamo, eliminiamo, togliamo sempre".
Gli artisti saranno presenti all'inaugurazione
Yerbossyn Meldibekov (Almaty, 1964) ha partecipato a numerose manifestazioni di arte contemporanea, tra cui: "Hyper Muslim (Pastan) ", Guelman Gallery, Moscow, Russia (2006); 51.Biennale di Venezia, Padiglione dell'Asia Centrale, Venezia, Italia (2005); "La Sindrome di Tamerlano", Palazzo dei Sette, Orvieto, Italia (2005); "Caravan Cafe'", Centro per l'Arte Contemporanea, Rocca di Umbertine, Italia (2004);"Privatisierungen", Zeitoenossische Kunst Avs Osteuropa Institute for Contemporary Art, Berlin, Germany (2004); "Pueblos y Sombras", Canaia Galerie, Mexico City (2004); "Re-orientation", ACC Gallery, Weimar, Germany (2002); "Trans Forma". Center for Modern Art, Geneva, Switzerland (2002); "No mad's land", House of World Cultures, Berlin, Germany (2002); "Le tribu dell' Arte", City Gallery, Roma, Italy (2001) "Chimeras", Marat Guelman Gallery, Moscow, Russia (1998); "Asia Yesterday-Today-Tomorrow", Benteng Vredeburg museum, Giacarta, Indonesia (1998); "25 Salon Mladin", Zagreb, Croatia (1998); "Human Rights: A Second Wind", Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazachstan (1997). Nurbossyn Oris (Schumkent, 1971) dal 2005 collabora con Yerbossyn Meldibekov. Insieme hanno partecipato a: "The House of Tolerance", Almaty, Kazakhstan (2008); "Halluzination" Kunstverein Rosenheim, Germany (2008); "ShContemporary 08" Shanghai, China (2008); "Boom-Boom" The IV Bishkek International Contemporary Art Exhibition, Bishkek (2008); "The Asian Contemporary Art Fair New York", New York, USA (2008).
Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris
L'11 dicembre 2008 la Galleria Nina Lumer inaugura Allutsinatsiya - Allucinazione di Yerbossyn Meldibekov e Nurbossyn Oris (Kazachstan). La mostra fa parte del percorso esplorativo proposto dalla Galleria Nina Lumer che opera un'indagine sulla scena artistica russa e centroasiatica contemporanea nel tentativo di individuare le diverse tendenze di ricerca espressiva e le manifestazioni dell'evoluzione intrapresa dall'arte dopo il crollo dell'Unione Sovietica. La nuova Asia centrale, la terra di Gengis Khan, una terra alla ricerca della propria identità nazionale, del proprio alfabeto, del proprio modo di vivere l'islam, del proprio linguaggio artistico, una terra scossa da conflitti che viene rappresentata nella sua nudità dall'opera di Meldibekov e Oris.
I lavori dei due artisti rappresentano un linguaggio espressivo estraneo alla cultura occidentale, che trova radici nella vita nomade delle tribu' di Gengis Khan. Da questo spirito migratorio emerge un nuovo concetto di bellezza, un nuovo modo di rappresentare il corpo e vivere la città, in cui i confini territoriali e corporali sono messi in crisi e svaniscono. Da questo contesto prendono vita per poi assumere i toni di un linguaggio universale le opere di Meldibekov e Oris. "Nella tradizione nomade non esistono confini. Il corpo manca, e' assente. Il corpo individuale non esiste, esiste solo il corpo collettivo, l'unione di tutti i servi sottoposti a Gengis Khan. E non esiste la costrizione delle città, non esistono l'architettura, la scultura, un punto fisso, ne' frontiere".
I due artisti affascinati dai capolavori dell'arte occidentale li osservano da una prospettiva asiatica e ne interpretano la tradizione in una sorta di linguaggio barbarico. Anche le opere del progetto Allutsinatsiya sono parte di questo paradigma: oggetti che citano le forme e il modo di operare di artisti occidentali (Alberto Giacometti, Donatello, Gunther Uecker), ma fatti di materiali propri della terra kazaka, di materia organica, di corpi morti, di carne morta, come se alla preziosa conchiglia di bronzo dell'arte europea fosse stata strappata la superficie estraendone la sostanza come da una ferita aperta.
Sono gli antichi atti di squoiare, eliminando la pelle, mettendo a nudo le viscere, di radere al suolo i villaggi, di bruciare la terra al passaggio che, rivissuti oggi nel lavoro di Meldibekov e Oris, rendono queste opere la voce di una cultura che ci parla con tanta attualità. "E' un nuovo concetto di bellezza, una nuova idea della nudità: entrare dentro, aprire l'interiorità concretamente, fisicamente. Denudare e' come spalancare, squarciare, e dentro vi e' il vuoto. La bellezza non la guardi, la mangi. Da noi si mangia tutto, tutto del cammello, del cavallo, del montone, tutto cio' che c'e' dentro. Noi tagliamo, tagliamo una parte del corpo, in tutto il nostro lavoro tagliamo, eliminiamo, togliamo sempre".
Gli artisti saranno presenti all'inaugurazione
Yerbossyn Meldibekov (Almaty, 1964) ha partecipato a numerose manifestazioni di arte contemporanea, tra cui: "Hyper Muslim (Pastan) ", Guelman Gallery, Moscow, Russia (2006); 51.Biennale di Venezia, Padiglione dell'Asia Centrale, Venezia, Italia (2005); "La Sindrome di Tamerlano", Palazzo dei Sette, Orvieto, Italia (2005); "Caravan Cafe'", Centro per l'Arte Contemporanea, Rocca di Umbertine, Italia (2004);"Privatisierungen", Zeitoenossische Kunst Avs Osteuropa Institute for Contemporary Art, Berlin, Germany (2004); "Pueblos y Sombras", Canaia Galerie, Mexico City (2004); "Re-orientation", ACC Gallery, Weimar, Germany (2002); "Trans Forma". Center for Modern Art, Geneva, Switzerland (2002); "No mad's land", House of World Cultures, Berlin, Germany (2002); "Le tribu dell' Arte", City Gallery, Roma, Italy (2001) "Chimeras", Marat Guelman Gallery, Moscow, Russia (1998); "Asia Yesterday-Today-Tomorrow", Benteng Vredeburg museum, Giacarta, Indonesia (1998); "25 Salon Mladin", Zagreb, Croatia (1998); "Human Rights: A Second Wind", Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazachstan (1997). Nurbossyn Oris (Schumkent, 1971) dal 2005 collabora con Yerbossyn Meldibekov. Insieme hanno partecipato a: "The House of Tolerance", Almaty, Kazakhstan (2008); "Halluzination" Kunstverein Rosenheim, Germany (2008); "ShContemporary 08" Shanghai, China (2008); "Boom-Boom" The IV Bishkek International Contemporary Art Exhibition, Bishkek (2008); "The Asian Contemporary Art Fair New York", New York, USA (2008).
11
dicembre 2008
Yerbossyn Meldibekov / Nurbossyn Oris – Allutsinatsiya. Allucinazione
Dall'undici dicembre 2008 al 09 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA NINA DUE
Milano, Via Carlo Botta, 8, (Milano)
Milano, Via Carlo Botta, 8, (Milano)
Autore