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Yoshua Okón – Canned Laughter
L’opera esposta documenta la creazione di una maquiladora, una tipica fabbrica messicana con manodopera a basso costo, quasi sempre gestita da paesi stranieri.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 7 maggio 2009 Viafarini inaugura nella sua sede alla Fabbrica del Vapore Canned Laughter, un progetto multimediale dell'artista Yoshua Okón, a cura di Gabi Scardi.
L’opera esposta documenta la creazione di una maquiladora, una tipica fabbrica messicana con manodopera a basso costo, quasi sempre gestita da paesi stranieri.
La fabbrica concepita da Okón si occupa di registrare risate, un prodotto multimediale fondamentale nell’industria dell’intrattenimento televisivo. L’artista, dopo aver affittato un capannone in disuso a Ciudad Jerez, ha assunto operai del luogo che hanno “orchestrato” le proprie risate fino a produrre registrazioni di differenti tipologie: dalla risata isterica a quella nervosa, malvagia e così via.
Nel suo progetto Okón riprende nei minimi dettagli i codici dell’immagine aziendale: dalle divise al logo, fino ai criteri di allestimento degli spazi di lavoro, per rendere la messa in scena assolutamente realistica, spingendo lo spettatore a riflettere sui limiti del rapporto tra la spontaneità originaria dell’emozione e la logica seriale dell’industria contemporanea.
Il progetto espositivo prevede l’allestimento nello spazio espositivo di Viafarini di videoproiezioni che documentano le attività della maquiladora e di una installazione multimediale composta di lattine (can in inglese) dalle quali i visitatori potranno ascoltare le diverse tipologie di risata “prodotte”.
Come dichiarato dallo stesso artista: “Questa opera trae origine dal mio interesse verso l’inesplicabilità dell’umorismo e delle sue sottigliezze, tratta inoltre dell’impossibilità di tradurre le ‘vere’ emozioni e di riprodurle attraverso mezzi tecnologici. Mi sono concentrato in particolare sulla risata perché la considero un ‘gesto sociale’, ed è proprio questa valenza sociale a metterla in relazione con la mia ricerca artistica”.
Nato a Città del Messico nel 1970, Yoshua Okón ha studiato alla Concordia University di Montreal, Canada, e all’UCLA di Los Angeles dove vive e lavora. Ha esposto presso sedi di rilevanza internazionale come il CCA Wattis, San Francisco; New Museum, New York; Hayward Gallery, Londra; PS1 MOMA, New York; Getty Center, Los Angeles; Artists Space, New York. Nel 2008 ha partecipato ad Art Perform, Art Basel Miami Beach e nel 2005 alla Triennale di Torino, Castello di Rivoli.
I suoi lavori sono in importanti collezioni pubbliche: Blanton Museum Collection, Austin; Colección Fundación ARCO, Madrid; Colección Lopez Rocha, Guadalajara, Mexico; Collection Pierre Huber, Ginevra; CIFO, Cisneros Fontanals Art Foundation, Miami; Fondazione Morra Greco, Napoli; Jumex Collection, Mexico City; Orange County Museum of Art, Newport Beach; Tate Modern, London, England.
L’opera esposta documenta la creazione di una maquiladora, una tipica fabbrica messicana con manodopera a basso costo, quasi sempre gestita da paesi stranieri.
La fabbrica concepita da Okón si occupa di registrare risate, un prodotto multimediale fondamentale nell’industria dell’intrattenimento televisivo. L’artista, dopo aver affittato un capannone in disuso a Ciudad Jerez, ha assunto operai del luogo che hanno “orchestrato” le proprie risate fino a produrre registrazioni di differenti tipologie: dalla risata isterica a quella nervosa, malvagia e così via.
Nel suo progetto Okón riprende nei minimi dettagli i codici dell’immagine aziendale: dalle divise al logo, fino ai criteri di allestimento degli spazi di lavoro, per rendere la messa in scena assolutamente realistica, spingendo lo spettatore a riflettere sui limiti del rapporto tra la spontaneità originaria dell’emozione e la logica seriale dell’industria contemporanea.
Il progetto espositivo prevede l’allestimento nello spazio espositivo di Viafarini di videoproiezioni che documentano le attività della maquiladora e di una installazione multimediale composta di lattine (can in inglese) dalle quali i visitatori potranno ascoltare le diverse tipologie di risata “prodotte”.
Come dichiarato dallo stesso artista: “Questa opera trae origine dal mio interesse verso l’inesplicabilità dell’umorismo e delle sue sottigliezze, tratta inoltre dell’impossibilità di tradurre le ‘vere’ emozioni e di riprodurle attraverso mezzi tecnologici. Mi sono concentrato in particolare sulla risata perché la considero un ‘gesto sociale’, ed è proprio questa valenza sociale a metterla in relazione con la mia ricerca artistica”.
Nato a Città del Messico nel 1970, Yoshua Okón ha studiato alla Concordia University di Montreal, Canada, e all’UCLA di Los Angeles dove vive e lavora. Ha esposto presso sedi di rilevanza internazionale come il CCA Wattis, San Francisco; New Museum, New York; Hayward Gallery, Londra; PS1 MOMA, New York; Getty Center, Los Angeles; Artists Space, New York. Nel 2008 ha partecipato ad Art Perform, Art Basel Miami Beach e nel 2005 alla Triennale di Torino, Castello di Rivoli.
I suoi lavori sono in importanti collezioni pubbliche: Blanton Museum Collection, Austin; Colección Fundación ARCO, Madrid; Colección Lopez Rocha, Guadalajara, Mexico; Collection Pierre Huber, Ginevra; CIFO, Cisneros Fontanals Art Foundation, Miami; Fondazione Morra Greco, Napoli; Jumex Collection, Mexico City; Orange County Museum of Art, Newport Beach; Tate Modern, London, England.
07
maggio 2009
Yoshua Okón – Canned Laughter
Dal 07 maggio al 06 giugno 2009
arte contemporanea
Location
DOCVA – DOCUMENTATION CENTER FOR VISUAL ARTS
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.00, sabato dalle 15.00 alle 19.00
Vernissage
7 Maggio 2009, ore 18.30
Ufficio stampa
ALTOFRAGILE
Autore
Curatore