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Youliana Manoleva – L’illusione e il sostituto
L’esposizione, costituita da una trentina di opere su carta e altrettante ceramiche, illustra il complesso ed osmotico rapporto tra realtà e rappresentazione, costitutivo del lavoro dell’artista bulgara.
Comunicato stampa
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All’interno dello spazio della Libreria Minerva, consuetamente dedicato a libri rari e curiosi e a stampe antiche, sabato 29 maggio, alle ore 18:00, verrà inaugurata la mostra L’illusione e il sostituto di Youliana Manoleva.
L’esposizione, costituita da una trentina di opere su carta e altrettante ceramiche, illustra il complesso ed osmotico rapporto tra realtà e rappresentazione, costitutivo del lavoro dell’artista. Nell'epoca della riproduzione fortemente naturalistica, Manoleva sostiene che il fine dell'illusione non è la copia, ma la creazione di un mondo nuovo, capace di mantenere la relazione con quello da cui ha tratto origine e di differenziarsene.
Le sue carte dipinte, spesso rappresentazioni e studi cromatici delle ceramiche, non sono elementi di finzione e non hanno bisogno di somigliare forzatamente alla loro origine materiale. È sufficiente che esse vi si riferiscano per sostituire un nuovo mondo con l’Immaginario, lo renda autonomo e reale tanto quanto quello da cui proviene.
È così che sorgono, nell’arte come nella vita quotidiana, i mondi intermedi, spesso fortemente illusori, che rappresentano e/o sostituiscono quelli già esistenti e che sono del tutto reali, vissuti, soggettivi e ugualmente validi.
In tutto il lavoro dell’artista, sia esso bidimensionale o tridimensionale, e nel rapporto tra di loro, si percepiscono la vitalità della natura e dei fenomeni. Grazie alla tecnica giapponese raku, la forza del fuoco viene utilizzata per mutare la composizione e l’estetica della terra usata.
Sapientemente regolata e indirizzata verso un certo risultato estetico la forza pur casuale della natura, la scultura crea quasi da sé effetti cromatici e tattili: la materia fonda se stessa.
Quelle di Manoleva sono dunque creazioni assolutamente uniche e irripetibili.
Osservando i lavori su carta, si ritrova la medesima ricerca di forme essenziali ed originarie presente nelle ceramiche. Un tessuto intriso di colore e un abile uso di diverse tecniche pittoriche sono alla base di queste opere che accompagnano lungo la mostra le creazioni scultoree.
Non una ricerca del bello e dell’armonioso ma un’indagine sulla nostra esistenza primitiva, estrapolata dal contesto contemporaneo, costituita da un alternarsi indistinto di sentimenti di gioia e di entusiasmo ma anche di delusione e stanchezza, un’indagine fatta solo di forme, colore e poesia.
Youliana Manoleva è nata a Sofia (Bulgaria). Nel 1984 si laurea all’Accademia di Belle Arti della stessa città collocandosi dopo breve tempo, fra i più interessanti giovani artisti della Bulgaria.
Si dedica alla pittura come vocazione originaria e inizia la sua attività con mostre personali in diverse gallerie di Sofia per essere selezionata poi per numerose esposizioni rappresentative della Bulgaria all’estero.
È tra i fondatori del “Gruppo 33”, con cui espone nella Galleria Rakovsky 125 a Sofia (1990-1992). Partecipa a mostre nazionali e internazionali in giro per tutta l’Europa. Nel 1990 si trasferisce in Italia, stabilendosi a Padova dove tutt’ora vive e lavora. Il passaggio nel nuovo contesto si traduce in un ulteriore punto di partenza, a cui seguono molte esposizioni in gallerie private, spazi istituzionali ed alternativi a Padova, Abano Terme, Venezia, Roma, Ferrara, Lecco, Vimercate, Brugherio, Torino e all’estero in Canada, Egitto, Germania, Inghilterra, Macedonia, Polonia, Ungheria e USA. Nel tempo l’opera dell’artista assume configurazioni diverse spaziando dalla pittura e collage alla scultura, passando attraverso diverse tecniche grafiche (serigrafia, litografia, incisione) e alla ceramica Raku, fino alla ricerca concettuale della fotografia.
Tra le numerose mostre personali ricordiamo: Sonnerie, Centro Culturale La Medusa di Este, Padova e Galleria Sottopasso della Stua di Padova (2005); Eccentrico, Spazio Miramare di Verona (2004); Le Raku de l’étè, Galerie l’Évènement di Vallarius (2003); Metamateria, Galleria Mari Arte Contemporanea di Imbersago (2002); Opera al nero – Das Werk in schwarz, Pescheria Vecchia a Este, Oratorio di San Rocco a Padova e Haus Wittgenstein di Vienna (2001-2003).
L’esposizione, costituita da una trentina di opere su carta e altrettante ceramiche, illustra il complesso ed osmotico rapporto tra realtà e rappresentazione, costitutivo del lavoro dell’artista. Nell'epoca della riproduzione fortemente naturalistica, Manoleva sostiene che il fine dell'illusione non è la copia, ma la creazione di un mondo nuovo, capace di mantenere la relazione con quello da cui ha tratto origine e di differenziarsene.
Le sue carte dipinte, spesso rappresentazioni e studi cromatici delle ceramiche, non sono elementi di finzione e non hanno bisogno di somigliare forzatamente alla loro origine materiale. È sufficiente che esse vi si riferiscano per sostituire un nuovo mondo con l’Immaginario, lo renda autonomo e reale tanto quanto quello da cui proviene.
È così che sorgono, nell’arte come nella vita quotidiana, i mondi intermedi, spesso fortemente illusori, che rappresentano e/o sostituiscono quelli già esistenti e che sono del tutto reali, vissuti, soggettivi e ugualmente validi.
In tutto il lavoro dell’artista, sia esso bidimensionale o tridimensionale, e nel rapporto tra di loro, si percepiscono la vitalità della natura e dei fenomeni. Grazie alla tecnica giapponese raku, la forza del fuoco viene utilizzata per mutare la composizione e l’estetica della terra usata.
Sapientemente regolata e indirizzata verso un certo risultato estetico la forza pur casuale della natura, la scultura crea quasi da sé effetti cromatici e tattili: la materia fonda se stessa.
Quelle di Manoleva sono dunque creazioni assolutamente uniche e irripetibili.
Osservando i lavori su carta, si ritrova la medesima ricerca di forme essenziali ed originarie presente nelle ceramiche. Un tessuto intriso di colore e un abile uso di diverse tecniche pittoriche sono alla base di queste opere che accompagnano lungo la mostra le creazioni scultoree.
Non una ricerca del bello e dell’armonioso ma un’indagine sulla nostra esistenza primitiva, estrapolata dal contesto contemporaneo, costituita da un alternarsi indistinto di sentimenti di gioia e di entusiasmo ma anche di delusione e stanchezza, un’indagine fatta solo di forme, colore e poesia.
Youliana Manoleva è nata a Sofia (Bulgaria). Nel 1984 si laurea all’Accademia di Belle Arti della stessa città collocandosi dopo breve tempo, fra i più interessanti giovani artisti della Bulgaria.
Si dedica alla pittura come vocazione originaria e inizia la sua attività con mostre personali in diverse gallerie di Sofia per essere selezionata poi per numerose esposizioni rappresentative della Bulgaria all’estero.
È tra i fondatori del “Gruppo 33”, con cui espone nella Galleria Rakovsky 125 a Sofia (1990-1992). Partecipa a mostre nazionali e internazionali in giro per tutta l’Europa. Nel 1990 si trasferisce in Italia, stabilendosi a Padova dove tutt’ora vive e lavora. Il passaggio nel nuovo contesto si traduce in un ulteriore punto di partenza, a cui seguono molte esposizioni in gallerie private, spazi istituzionali ed alternativi a Padova, Abano Terme, Venezia, Roma, Ferrara, Lecco, Vimercate, Brugherio, Torino e all’estero in Canada, Egitto, Germania, Inghilterra, Macedonia, Polonia, Ungheria e USA. Nel tempo l’opera dell’artista assume configurazioni diverse spaziando dalla pittura e collage alla scultura, passando attraverso diverse tecniche grafiche (serigrafia, litografia, incisione) e alla ceramica Raku, fino alla ricerca concettuale della fotografia.
Tra le numerose mostre personali ricordiamo: Sonnerie, Centro Culturale La Medusa di Este, Padova e Galleria Sottopasso della Stua di Padova (2005); Eccentrico, Spazio Miramare di Verona (2004); Le Raku de l’étè, Galerie l’Évènement di Vallarius (2003); Metamateria, Galleria Mari Arte Contemporanea di Imbersago (2002); Opera al nero – Das Werk in schwarz, Pescheria Vecchia a Este, Oratorio di San Rocco a Padova e Haus Wittgenstein di Vienna (2001-2003).
29
maggio 2010
Youliana Manoleva – L’illusione e il sostituto
Dal 29 maggio al 19 giugno 2010
arte contemporanea
Location
MINERVA
Padova, Via San Francesco, 73, (Padova)
Padova, Via San Francesco, 73, (Padova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 9-12.30 e 16-19.30
Vernissage
29 Maggio 2010, ore 18
Sito web
www.manoleva.it
Autore