Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Young Art
fotografia installazioni video
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il dato che accomuna la young art siciliana* – costituita, nel caso della presente rassegna, da un gruppo di under 30 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania – è quello di una consapevole dimensione progettuale diretta a pianificare con sistematicità una notevole gamma di operazioni. Comune denominatore del gruppo è l’intenzionalità diffusa ad agire tra i linguaggi, di attuare un cross over linguistico, spesso attraverso un unico medium digitale.
La pluralità di percorsi e poetiche è attuata all’insegna di un unico grande tema, quello dell’indagine sul mondo contemporaneo; indagine relativa ai rapporti tra organico e artificiale, reale-virtuale, identità-alterità e comportamento spesso condotta sul filo dell’ironia, del disincanto, del paradosso, articolata in sottotemi – disagio sociale, denuncia, relazioni umane, introspezione – e sempre rivolta in direzione di una ‘possibile generale riproposizione’.
In un’ipotetica ottica rigenerativa si muovono Angelo Spina, Daniele Denaro e Grazia Carmeci tesi a rilevare con manipolazioni videofotografiche lo sgretolarsi e il ricostituirsi identitario di luoghi, cose e persone; attraverso un acuto esame dello scenario urbano, Spina propone le visioni irreali di “Apocatastasi”; una cruda testimonianza di guerra e il recente reportage della festa popolare assumono nel lavoro di Denaro aspri toni di denuncia ma anche più distese prospettive. Mentre con il video “Angelus” Grazia Carmeci sembra alludere al miraggio della sola dimensione possibile, quella dello spirito. Con la videoanimazione “Questo bambino non sa giocare”, il duo D’Alia-Savarino indaga l’innocenza, il disincanto, il cinismo. E Nunziatina Mascarello nel suo “Progetto virtuale 2006” rende un albero portavoce del vuoto assoluto di valori.
Le installazioni di Daniele Alonge attengono al recupero del vissuto che propone i suoi scarti. La sua progettualità investe recentemente l’analisi più complessa delle relazioni umane e della comunicazione in genere, anche in forma di gioco.
Introspezione, autoanalisi, esame del proprio e dell’altrui comportamento, transito tra generi sono i temi di Irene Catania, Roberta Baldaro, Diana Merlino, Vittoria Petronio e Tiziana Contino. Catania con video e fotografia guarda il suo profondo, in particolare il sogno e l’incubo, in chiave psicoanalitica, operando una sorta di alchimia liberatoria. Roberta Baldaro si osserva. Si ispeziona attentamente. La sua ricerca “Anancasmo”, sinonimo di ossessione, assume i tratti del diario psichico; l’attenzione riservata a se stessa si rivolge anche a persone e cose che le stanno intorno. Con il video “Majo”, Diana Merlino scruta chi le sta davanti: l’uomo desnudo segnala visibilmente il suo vissuto modificando il corpo in relazione empatica con la giovane voyeur. Femminile e maschile sono i soggetti poeticamente indagati da Vittoria Petronio. Transgenderismo e identità, i temi delle installazioni e videoperformance di Tiziana Contino. La sua intrigante Live art attraversa generi, anche nella presente occasione, con “Murena” e “Skin Over”.
E al tema natale, come spirale e archetipo, rimanda l’installazione in forma di libro di Lisa Barbera.
Il gruppo Fattidarte – Laura Alba, Massimiliano Di Franca, Damiano Stingone, Mariolina Viviano –, impegnato sul problema della fruizione dell’arte da parte del pubblico, attiva con una videoinstallazione un dialogo aperto tra generi e linguaggi artistici, per una indagine-test sul grado di comprensione delle proprie e altrui opere in mostra.
La ricerca di Manuela Bellomo analogamente a quella di Giusy De Domenico indaga il rapporto luce-immagine-colore. Mediata da elaborazione digitale, perviene a light box d’arredo per Bellomo e a suggestive installazioni ambientali con intenti cromoterapeutici per De Domenico.
La mostra, inserita nel calendario delle attività promosse da AMACI – associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e DARC – Direzione generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee in occasione della “2ª Giornata del Contemporaneo”, gode del patrocinio della Regione Sicilia, del Comune e della Provincia regionale di Enna, dell’Accademia di Belle Arti di Catania, dell’Università degli Studi Kore di Enna.
* gli artisti di questa mostra appartengono all’area centro-orientale.
La pluralità di percorsi e poetiche è attuata all’insegna di un unico grande tema, quello dell’indagine sul mondo contemporaneo; indagine relativa ai rapporti tra organico e artificiale, reale-virtuale, identità-alterità e comportamento spesso condotta sul filo dell’ironia, del disincanto, del paradosso, articolata in sottotemi – disagio sociale, denuncia, relazioni umane, introspezione – e sempre rivolta in direzione di una ‘possibile generale riproposizione’.
In un’ipotetica ottica rigenerativa si muovono Angelo Spina, Daniele Denaro e Grazia Carmeci tesi a rilevare con manipolazioni videofotografiche lo sgretolarsi e il ricostituirsi identitario di luoghi, cose e persone; attraverso un acuto esame dello scenario urbano, Spina propone le visioni irreali di “Apocatastasi”; una cruda testimonianza di guerra e il recente reportage della festa popolare assumono nel lavoro di Denaro aspri toni di denuncia ma anche più distese prospettive. Mentre con il video “Angelus” Grazia Carmeci sembra alludere al miraggio della sola dimensione possibile, quella dello spirito. Con la videoanimazione “Questo bambino non sa giocare”, il duo D’Alia-Savarino indaga l’innocenza, il disincanto, il cinismo. E Nunziatina Mascarello nel suo “Progetto virtuale 2006” rende un albero portavoce del vuoto assoluto di valori.
Le installazioni di Daniele Alonge attengono al recupero del vissuto che propone i suoi scarti. La sua progettualità investe recentemente l’analisi più complessa delle relazioni umane e della comunicazione in genere, anche in forma di gioco.
Introspezione, autoanalisi, esame del proprio e dell’altrui comportamento, transito tra generi sono i temi di Irene Catania, Roberta Baldaro, Diana Merlino, Vittoria Petronio e Tiziana Contino. Catania con video e fotografia guarda il suo profondo, in particolare il sogno e l’incubo, in chiave psicoanalitica, operando una sorta di alchimia liberatoria. Roberta Baldaro si osserva. Si ispeziona attentamente. La sua ricerca “Anancasmo”, sinonimo di ossessione, assume i tratti del diario psichico; l’attenzione riservata a se stessa si rivolge anche a persone e cose che le stanno intorno. Con il video “Majo”, Diana Merlino scruta chi le sta davanti: l’uomo desnudo segnala visibilmente il suo vissuto modificando il corpo in relazione empatica con la giovane voyeur. Femminile e maschile sono i soggetti poeticamente indagati da Vittoria Petronio. Transgenderismo e identità, i temi delle installazioni e videoperformance di Tiziana Contino. La sua intrigante Live art attraversa generi, anche nella presente occasione, con “Murena” e “Skin Over”.
E al tema natale, come spirale e archetipo, rimanda l’installazione in forma di libro di Lisa Barbera.
Il gruppo Fattidarte – Laura Alba, Massimiliano Di Franca, Damiano Stingone, Mariolina Viviano –, impegnato sul problema della fruizione dell’arte da parte del pubblico, attiva con una videoinstallazione un dialogo aperto tra generi e linguaggi artistici, per una indagine-test sul grado di comprensione delle proprie e altrui opere in mostra.
La ricerca di Manuela Bellomo analogamente a quella di Giusy De Domenico indaga il rapporto luce-immagine-colore. Mediata da elaborazione digitale, perviene a light box d’arredo per Bellomo e a suggestive installazioni ambientali con intenti cromoterapeutici per De Domenico.
La mostra, inserita nel calendario delle attività promosse da AMACI – associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e DARC – Direzione generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee in occasione della “2ª Giornata del Contemporaneo”, gode del patrocinio della Regione Sicilia, del Comune e della Provincia regionale di Enna, dell’Accademia di Belle Arti di Catania, dell’Università degli Studi Kore di Enna.
* gli artisti di questa mostra appartengono all’area centro-orientale.
14
ottobre 2006
Young Art
Dal 14 al 15 ottobre 2006
giovane arte
Location
MUSEO CIVICO
Enna, Via Del Santo Crocifisso, 2, (Enna)
Enna, Via Del Santo Crocifisso, 2, (Enna)
Orario di apertura
11.30-13.00 e 18.30-23.30
Vernissage
14 Ottobre 2006, ore 11.30
Curatore