Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Yuri Kuper – Sfumato
Yuri Kuper, artista di origini russe, tra le personalità più eclettiche della scena contemporanea internazionale, ha scelto Firenze per rivelare un traguardo personale, gli ottant’anni che finirà in Luglio, e un traguardo delle cose, degli object trouvé del quotidiano, da sempre suo principale repertorio ora vissuti, interpretati, alla luce di una nuova libertà creativa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
S’intitola Sfumato la mostra curata dalla gallerista e critica d’arte Inna Khegay che inaugurerà presso la Sala delle Esposizioni all’Accademia delle Arti del Disegno il prossimo 6 marzo, promossa dalla stessa Accademia insieme con l’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia) e la Regents Art Foundation e sostenuta dall’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, dall’Accademia russa di Belle Arti di San Pietroburgo e dalla Fondazione russa per la cultura.
Oltre cinquanta opere, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Patrick Cramer di Ginevra, per raccontare il linguaggio metamorfico dell’arte, per cui è possibile liberare la magia di qualcosa che non ne possiede dall’origine. Un pennello, un tubo, un vaso da fiori, nelle mani “artigiane” di Kuper gli oggetti, così ogni esperienza, arriva a sincretizzare presente e passato, estetica e funzione, per un risultato finale di grande impatto ipnotico.
“La personalità artistica di Yuri Kuper attraverso questa mostra a lui dedicata – sottolinea Cristina Acidini, presidente dell’Accademia - si conferma tra le più interessanti dello scenario internazionale, per quel suo continuo lavoro di mediazione fra i movimenti creativi della sua formazione e della sua maturità, da un lato, e la sua originalità filosofica prima ancora che tecnica dall’altro”. “Da artista che ha visto il mondo – prosegue – e in esso vive pianamente, Kuper ha forgiato un linguaggio universale che parla a tutti, con potenza arcaica e insieme fascino contemporaneo”.
Difficile resistere alla tentazione di spiegare la complessa parabola dei nostri tempi, i mutamenti globali che hanno investito l’umanità, perciò il maestro fruga nelle tasche del quotidiano e ne eviscera simboli – testi sacri e luoghi di culto in primis - materiali, speranze, ricordi, volti, li mette al riparo dalla banalizzazione e dall’impoverimento di significato. Con magistrale capacità di composizione e l’utilizzo di tecniche miste, tra cui acrilico e collage, li traspone su tela o carta, ma anche su litografie rifinite a mano come la serie dedicata al Lago dei Cigni. Delle Metamorfosi, lo spettacolo diretto dal premio Oscar Nikita Michalkov, ispirato ai racconti di Chekhov e Bunin e di cui Kuper cura le scenografie tra il 2016 e il 2019, potremo invece osservare la raffinatezza delle riproduzioni su carta con innesti di foto e collage.
Proprio al regista russo, cui l’artista è legato da una lunga e profonda amicizia, la mostra riserva la parte finale del percorso: una videoinstallazione proietterà un breve filmato tratto dalla mise en scene di Metamorfosi, un tema ricorrente nelle opere di Michalkov e nella produzione pittorica di Yuri Kuper. Su tutti i lavori esposti, il velo plastico della rarefazione, quell’effetto di “sfumato” che Kuper mutua dai grandi artisti del passato e a cui torna con lo sguardo in una mostra evento nella città d’arte per antonomasia. Fino al 29 marzo.
Oltre cinquanta opere, provenienti da collezioni private e dalla Galleria Patrick Cramer di Ginevra, per raccontare il linguaggio metamorfico dell’arte, per cui è possibile liberare la magia di qualcosa che non ne possiede dall’origine. Un pennello, un tubo, un vaso da fiori, nelle mani “artigiane” di Kuper gli oggetti, così ogni esperienza, arriva a sincretizzare presente e passato, estetica e funzione, per un risultato finale di grande impatto ipnotico.
“La personalità artistica di Yuri Kuper attraverso questa mostra a lui dedicata – sottolinea Cristina Acidini, presidente dell’Accademia - si conferma tra le più interessanti dello scenario internazionale, per quel suo continuo lavoro di mediazione fra i movimenti creativi della sua formazione e della sua maturità, da un lato, e la sua originalità filosofica prima ancora che tecnica dall’altro”. “Da artista che ha visto il mondo – prosegue – e in esso vive pianamente, Kuper ha forgiato un linguaggio universale che parla a tutti, con potenza arcaica e insieme fascino contemporaneo”.
Difficile resistere alla tentazione di spiegare la complessa parabola dei nostri tempi, i mutamenti globali che hanno investito l’umanità, perciò il maestro fruga nelle tasche del quotidiano e ne eviscera simboli – testi sacri e luoghi di culto in primis - materiali, speranze, ricordi, volti, li mette al riparo dalla banalizzazione e dall’impoverimento di significato. Con magistrale capacità di composizione e l’utilizzo di tecniche miste, tra cui acrilico e collage, li traspone su tela o carta, ma anche su litografie rifinite a mano come la serie dedicata al Lago dei Cigni. Delle Metamorfosi, lo spettacolo diretto dal premio Oscar Nikita Michalkov, ispirato ai racconti di Chekhov e Bunin e di cui Kuper cura le scenografie tra il 2016 e il 2019, potremo invece osservare la raffinatezza delle riproduzioni su carta con innesti di foto e collage.
Proprio al regista russo, cui l’artista è legato da una lunga e profonda amicizia, la mostra riserva la parte finale del percorso: una videoinstallazione proietterà un breve filmato tratto dalla mise en scene di Metamorfosi, un tema ricorrente nelle opere di Michalkov e nella produzione pittorica di Yuri Kuper. Su tutti i lavori esposti, il velo plastico della rarefazione, quell’effetto di “sfumato” che Kuper mutua dai grandi artisti del passato e a cui torna con lo sguardo in una mostra evento nella città d’arte per antonomasia. Fino al 29 marzo.
03
giugno 2020
Yuri Kuper – Sfumato
Dal 03 giugno al 05 luglio 2020
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO – VIA ORSANMICHELE
Firenze, Via ORSANMICHELE, 4, (Firenze)
Firenze, Via ORSANMICHELE, 4, (Firenze)
Biglietti
Ingresso gratuito
Orario di apertura
da martedi a sabato, ore 10-13 e 17-19 Domenica: ore 10-13, Lunedì chiuso
Vernissage
3 Giugno 2020, riapertura post Covid
Autore
Curatore