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Yvonne Ekman – H2O
L’esposizione propone opere di pittura-scultura realizzate come dettaglio di un’azione, parti terminali di strutture mentalmente imprendibili.
Comunicato stampa
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Il titolo della mostra H2O è il segnale del rapporto diretto che Yvonne Ekman instaura con il tema dell’acqua. L’esposizione propone opere di pittura-scultura realizzate come dettaglio di un’azione, parti terminali di strutture mentalmente imprendibili.
“Instaurando una sorta di animismo ludico, scrive Vittoria Biasi, l’artista articola una successione di oggetti di uso quotidiano realizzati nelle dimensioni più grandi del reale e strutturati come un archivio di possibili ‘punti’ di erogazione di acqua.
Sono rubinetti, tubi, conduttori e contenitori di linfa o di senso che tracciano un itinerario emozionale dell’assenza, assecondati da mani garbate nel chiedere. Non si tratta della rielaborazione di un particolare design, ma di oggetti che si incontrano su un tempo poetico. I gesti sottendono ad un accadimento, determinano un’attesa. Sono situazioni sospese nel tempo, colte nel punto del passaggio verso un momento altro, come successione di istantanee. I dettagli, le mani e i rubinetti, sono l’epilogo di una narrazione che scandisce il concetto di assenza. La pelle e le superfici ‘convergono’ nella rappresentazione pittorica di un linguaggio mimetico di screpolatura, di un procedimento di aridità della superficie. Le screpolature si diramano come canali di irrigazione che attendono l’azione salvifica dell’acqua”.
Le mani e le ciotole, simili per la forma concava, sono sentite dall’artista in un procedimento di identificazione con ciò che dovrebbero ‘accogliere’. Sulla loro pelle si estende e si poetizza un’architetture dell’acqua, mappa di un desiderio di vita e di lotta.
“L’acqua è probabilmente l’unica risorsa naturale che interessa tutti gli
aspetti della civiltà umana - dallo sviluppo agricola e industriale ai
valori culturali e religiosi radicati nella società.”
Koichiro Matsuura, Direttore Generale, UNESCO
“Instaurando una sorta di animismo ludico, scrive Vittoria Biasi, l’artista articola una successione di oggetti di uso quotidiano realizzati nelle dimensioni più grandi del reale e strutturati come un archivio di possibili ‘punti’ di erogazione di acqua.
Sono rubinetti, tubi, conduttori e contenitori di linfa o di senso che tracciano un itinerario emozionale dell’assenza, assecondati da mani garbate nel chiedere. Non si tratta della rielaborazione di un particolare design, ma di oggetti che si incontrano su un tempo poetico. I gesti sottendono ad un accadimento, determinano un’attesa. Sono situazioni sospese nel tempo, colte nel punto del passaggio verso un momento altro, come successione di istantanee. I dettagli, le mani e i rubinetti, sono l’epilogo di una narrazione che scandisce il concetto di assenza. La pelle e le superfici ‘convergono’ nella rappresentazione pittorica di un linguaggio mimetico di screpolatura, di un procedimento di aridità della superficie. Le screpolature si diramano come canali di irrigazione che attendono l’azione salvifica dell’acqua”.
Le mani e le ciotole, simili per la forma concava, sono sentite dall’artista in un procedimento di identificazione con ciò che dovrebbero ‘accogliere’. Sulla loro pelle si estende e si poetizza un’architetture dell’acqua, mappa di un desiderio di vita e di lotta.
“L’acqua è probabilmente l’unica risorsa naturale che interessa tutti gli
aspetti della civiltà umana - dallo sviluppo agricola e industriale ai
valori culturali e religiosi radicati nella società.”
Koichiro Matsuura, Direttore Generale, UNESCO
20
marzo 2005
Yvonne Ekman – H2O
Dal 20 al 31 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MIRALLI – PORTICO DELLA GIUSTIZIA XII SEC.
Viterbo, Via San Lorenzo, 57, (Viterbo)
Viterbo, Via San Lorenzo, 57, (Viterbo)
Orario di apertura
ore 17.30–19.30, escluso festivi
Vernissage
20 Marzo 2005, ore 11
Autore