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Zak Manzi – Civiltà indolore
La morte di un sovversivo coincide con la morte dell’idea del controllo/controllore/autorità. Il sovversivo si suicida non per rinascere ma per affermare a se stesso e al mondo intero il concetto infantile dell’annullamento totale, è un atto sublime, la comunicazione in sè.
Comunicato stampa
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Percorsi è una rassegna d’arte contemporanea divisa in dieci mostre. Il nostro obiettivo è favorire lo sviluppo dell’arte contemporanea a Viterbo attraverso lo scambio e la contaminazione reciproca che, solo in uno spazio produttivo come un "Officina delle arti" può avvenire. I singoli percorsi dei numerosi artisti invitati convoglieranno così in una collettiva finale sintonizzati, rettificati o scardinati dalle reciproche interferenze.
Le mostre si inaugurano all’inizio di ogni mese fino a giugno 2005 presso lo spazio espositivo dell’Officina delle arti, Via Bussi n°24 (traversa di Via Mazzini) Viterbo.
La prossima mostra s’inaugura sabato 4 dicembre alle 19:00, alle 22:30 la serata prosegue al adiacente circolo Orizzonte (via Mazzini 37/39) con la proiezione di un video. La mostra si conclude il 18 dicembre, rimarrà aperta dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00 ed è intitolata “Civiltà indolore” di Zak Manzi che propone un percorso attraverso la comunicazione madiatica mostrando una serie di dipinti “rassicuranti” e alcuni video di carattere tele-documentativo.
Lo contamineranno: Gianni Iannitto con un installazione sonora Paolo Fortugno con un opera digitale e Angelo Rossi con un dipinto sul tema america.
Civiltà indolore
La morte di un sovversivo coincide con la morte dell’idea del controllo/controllore/autorità.
Il sovversivo si suicida non per rinascere ma per affermare a se stesso e al mondo intero il concetto infantile dell’annullamento totale, è un atto sublime, la comunicazione in sè.
Lungo il percorso del conflitto tra l’aspirazione alla libertà e lo sguardo autoritario del super-Io, tracce significative dell’attività sovversiva rimangono all’interno dello spazio della non/creatività: dis/identità, auto/censura, in/comunicabilità, estetica auto/referenziale.
Lo spazio esistenziale in cui agisce il sovversivo è in/esistente come entità creativa, è uno spazio che sta “sotto” l’autorità, uno spazio soggettivo, omosessuale.
Lo spazio entro il quale si gioca l’identità e la disidentità, mira il rapporto dialettico, il controllo creativo. L’arte sovversiva esclude un blocco sociale di riferimento, il mondo diviene il riflesso di se stessa, diventa essa stessa pianeta, opera d’arte autoreferenziale.
Attraverso la destrutturazione delle categorie nelle quali ci si muove si genera un dolore inevitabile tra il riflesso e l’essere reale. Nella denuncia del dato reale la sovversione si annienta in ironia, la creatività rimanda ad un soggetto politico. “Civiltà indolore” di Zak Manzi è un progetto che esclude il controllo come parametro, come complesso, arriva direttamente al dolore, alla ferita mediatica. I dipinti fanno riflettere sulla nostra costante esigenza di sicurezza, il potere ha il dovere di tranquillizzare, è proprio il concetto di serenità la chiave ironica del lavoro. Le immagini del video “Death to the subverter ” propongono un filmato stile Al-Qaeda, che riprende erroneamente i preparativi dell’esecuzione. Inquadratura fissa di tre incappucciati e al centro un ostaggio, l’artista Angelo Rossi.
Pasquale Testa
Le mostre si inaugurano all’inizio di ogni mese fino a giugno 2005 presso lo spazio espositivo dell’Officina delle arti, Via Bussi n°24 (traversa di Via Mazzini) Viterbo.
La prossima mostra s’inaugura sabato 4 dicembre alle 19:00, alle 22:30 la serata prosegue al adiacente circolo Orizzonte (via Mazzini 37/39) con la proiezione di un video. La mostra si conclude il 18 dicembre, rimarrà aperta dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00 ed è intitolata “Civiltà indolore” di Zak Manzi che propone un percorso attraverso la comunicazione madiatica mostrando una serie di dipinti “rassicuranti” e alcuni video di carattere tele-documentativo.
Lo contamineranno: Gianni Iannitto con un installazione sonora Paolo Fortugno con un opera digitale e Angelo Rossi con un dipinto sul tema america.
Civiltà indolore
La morte di un sovversivo coincide con la morte dell’idea del controllo/controllore/autorità.
Il sovversivo si suicida non per rinascere ma per affermare a se stesso e al mondo intero il concetto infantile dell’annullamento totale, è un atto sublime, la comunicazione in sè.
Lungo il percorso del conflitto tra l’aspirazione alla libertà e lo sguardo autoritario del super-Io, tracce significative dell’attività sovversiva rimangono all’interno dello spazio della non/creatività: dis/identità, auto/censura, in/comunicabilità, estetica auto/referenziale.
Lo spazio esistenziale in cui agisce il sovversivo è in/esistente come entità creativa, è uno spazio che sta “sotto” l’autorità, uno spazio soggettivo, omosessuale.
Lo spazio entro il quale si gioca l’identità e la disidentità, mira il rapporto dialettico, il controllo creativo. L’arte sovversiva esclude un blocco sociale di riferimento, il mondo diviene il riflesso di se stessa, diventa essa stessa pianeta, opera d’arte autoreferenziale.
Attraverso la destrutturazione delle categorie nelle quali ci si muove si genera un dolore inevitabile tra il riflesso e l’essere reale. Nella denuncia del dato reale la sovversione si annienta in ironia, la creatività rimanda ad un soggetto politico. “Civiltà indolore” di Zak Manzi è un progetto che esclude il controllo come parametro, come complesso, arriva direttamente al dolore, alla ferita mediatica. I dipinti fanno riflettere sulla nostra costante esigenza di sicurezza, il potere ha il dovere di tranquillizzare, è proprio il concetto di serenità la chiave ironica del lavoro. Le immagini del video “Death to the subverter ” propongono un filmato stile Al-Qaeda, che riprende erroneamente i preparativi dell’esecuzione. Inquadratura fissa di tre incappucciati e al centro un ostaggio, l’artista Angelo Rossi.
Pasquale Testa
04
dicembre 2004
Zak Manzi – Civiltà indolore
Dal 04 al 18 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
OFF-ART – OFFICINA DELLE ARTI
Viterbo, Via Bussi, 24, (Viterbo)
Viterbo, Via Bussi, 24, (Viterbo)
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00
Vernissage
4 Dicembre 2004, alle 19:00, alle 22:30 la serata prosegue al adiacente circolo Orizzonte (via Mazzini 37/39) con la proiezione di un video