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Zarathustra – Tavole imbandite
Il progetto “ Tavole Imbandite “, si sviluppa attraverso il ripensamento della definizione di tavola, che, non è più da considerare come asse di legno stretta e lunga o come superficie piana, ma in questo contesto, la tavola, diventa un insieme di assi-mani, connesse tra loro, non per consumare pasti, ma per sostenere il piano lastricato delle strade di piombo , su cui s’incidono tracce del vissuto quotidiano del popolo di strada.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 14 maggio, alle ore18.00, presso il Chiostro di Santa Maria la Nova, Anti-Sala del Consiglio Provinciale di Napoli, sarà inaugurata la mostra “Tavole imbandite” con installazioni del gruppo artistico ZARATHUSTRA.
Interverranno:
- L’Assessore ai Beni Culturali e Paesaggistici della Provincia di Napoli dott.ssa Antonietta Basilico.
-Gaia Salvatori docente di Storia dell’Arte Contemporanea alla SUN “Lettere e Filosofia” S.Maria Capua Vetere.
-Enzo Battarra, direttore dell’attività museale, espositiva e convegnistica del Comune di Caserta.
-Massimo Sgroi, curatore del Museo d’Arte contemporanea del Comune Caserta.
-Gli artisti, del gruppo Zarathustra, Antonio Brangi, Antonio di Grazia, Peppe Ferraro.
La mostra rimarrà aperta fino al 28 maggio 2009. Dalle ore 9,30 alle12,30 e dalle ore 15,30 alle 17,30, esclusi il sabato e la domenica.
Il progetto “ Tavole Imbandite “, si sviluppa attraverso il ripensamento della definizione di tavola, che, non è più da considerare come asse di legno stretta e lunga o come superficie piana, ma in questo contesto, la tavola, diventa un insieme di assi-mani, connesse tra loro, non per consumare pasti, ma per sostenere il piano lastricato delle strade di piombo , su cui s’incidono tracce del vissuto quotidiano del popolo di strada. Le tavole, diventano quindi il pavimento su cui poggiano le mani indicanti e,”i basoli” di piombo, le nuvole della torre di babele, sui cui gradini, mancano i bicchieri, le tazze, i piatti, i tovaglioli per consumere i pasti; mancano i commensali, che ridotti a spettri, si aggirano forse, intorno al tavolo delle ingiurie. La tavola, diventa il tavolo della concordia, della verità, ed infine il tavolaccio della morte.
Da un lato quindi, mani rivolte al cielo di piombo, dall’altro mani da chirurgo-lavoratore, che ci indicano il pesante lavorio del vivere umano, il dialogo con gli uomini antichi, quando il mangiare non si risolveva ancora, come esperienza estetica contemplativa.
Le opere si sa, restano misteriose, traggono tutta la loro forza e ragion d’essere nel loro giocare a manifestarsi, nel loro giocare a scacchi sui basoli di una città a tratti sepolta viva.
Si cerca infine con “ tavola imbandita “ l’incisività, e la trasposizione dell’ambito socio-culturale, proiettandoli direttamente sul contesto oscuro del piano delle opere con dedica.
Interverranno:
- L’Assessore ai Beni Culturali e Paesaggistici della Provincia di Napoli dott.ssa Antonietta Basilico.
-Gaia Salvatori docente di Storia dell’Arte Contemporanea alla SUN “Lettere e Filosofia” S.Maria Capua Vetere.
-Enzo Battarra, direttore dell’attività museale, espositiva e convegnistica del Comune di Caserta.
-Massimo Sgroi, curatore del Museo d’Arte contemporanea del Comune Caserta.
-Gli artisti, del gruppo Zarathustra, Antonio Brangi, Antonio di Grazia, Peppe Ferraro.
La mostra rimarrà aperta fino al 28 maggio 2009. Dalle ore 9,30 alle12,30 e dalle ore 15,30 alle 17,30, esclusi il sabato e la domenica.
Il progetto “ Tavole Imbandite “, si sviluppa attraverso il ripensamento della definizione di tavola, che, non è più da considerare come asse di legno stretta e lunga o come superficie piana, ma in questo contesto, la tavola, diventa un insieme di assi-mani, connesse tra loro, non per consumare pasti, ma per sostenere il piano lastricato delle strade di piombo , su cui s’incidono tracce del vissuto quotidiano del popolo di strada. Le tavole, diventano quindi il pavimento su cui poggiano le mani indicanti e,”i basoli” di piombo, le nuvole della torre di babele, sui cui gradini, mancano i bicchieri, le tazze, i piatti, i tovaglioli per consumere i pasti; mancano i commensali, che ridotti a spettri, si aggirano forse, intorno al tavolo delle ingiurie. La tavola, diventa il tavolo della concordia, della verità, ed infine il tavolaccio della morte.
Da un lato quindi, mani rivolte al cielo di piombo, dall’altro mani da chirurgo-lavoratore, che ci indicano il pesante lavorio del vivere umano, il dialogo con gli uomini antichi, quando il mangiare non si risolveva ancora, come esperienza estetica contemplativa.
Le opere si sa, restano misteriose, traggono tutta la loro forza e ragion d’essere nel loro giocare a manifestarsi, nel loro giocare a scacchi sui basoli di una città a tratti sepolta viva.
Si cerca infine con “ tavola imbandita “ l’incisività, e la trasposizione dell’ambito socio-culturale, proiettandoli direttamente sul contesto oscuro del piano delle opere con dedica.
14
maggio 2009
Zarathustra – Tavole imbandite
Dal 14 al 28 maggio 2009
arte contemporanea
Location
CONVENTO DI SANTA MARIA LA NOVA – MUSEO DI ARTE RELIGIOSA CONTEMPORANEA
Napoli, Via Santa Maria La Nova, 44, (Napoli)
Napoli, Via Santa Maria La Nova, 44, (Napoli)
Orario di apertura
Dalle ore 9,30 alle12,30 e dalle ore 15,30 alle 17,30, esclusi il sabato e la domenica.
Vernissage
14 Maggio 2009, ore 18
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