Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Zhang Hui
Zhang Hui analizza le diverse rappresentazioni della donna riprendendo il simbolismo della rivoluzione culturale cinese, vecchi film, la pubblicità e i magazines
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Primo Marella Gallery ha il piacere di presentare la mostra dedicata all’artista cinese “Zhang Hui”, una delle esponenti più rappresentative così detta “cartoon generation”.
In occasione della sua prima personale italiana, Zhang Hui presenterà una serie di opere e sculture intitolate “Beijing Wawa” e “Beijing Dolls”. Questi lavori sono il frutto di una ricerca che evidenzia i valori e gli interessi delle sue connazionali.
Zhang Hui analizza le diverse rappresentazioni della donna riprendendo il simbolismo della rivoluzione culturale cinese, vecchi film, la pubblicità e i magazines.
L’artista si basa sulla sua esperienza personale per cercare di ritrarre la donna della Cina contemporanea. Le sue “Beijing Dolls” diventano quindi lo specchio di tutte quelle giovani ragazze alla ricerca di un’identità in un mondo in cui la cultura viene sempre più mercificata. I loro capelli corti, le alte sopracciglia, gli occhi chiusi, le ciglia messe in evidenza, le labbra a cuore e i nasi minuscoli ricordano quelli delle bambole. Il viso risulta poi sproporzionato rispetto alla parte inferiore del corpo esprimendo, in bilico tra immaginario e realtà, i pensieri dell’artista riguardanti la donna della Cina di oggi.
Gli abiti e gli atteggiamenti con i quali dipinge le sue protagoniste raccontano tutta una serie di attività e professioni del nostro tempo: dalla divisa scolastica, agli abiti casual. Donne emancipate che fumano sedute in modo scomposto, altre che ballano o leggono provocando nello spettatore un senso d’identificazione, ma allo stesso tempo di confusione.
Attraverso la rappresentazione caricaturiale l’artista evidenzia la perdita d’innocenza da parte della donna contemporanea a favore di valori meno solidi rispetto al passato, ricordando in tal modo un altro tipo di perdita diffusa sotto il governo di Mao: quella della giovinezza.
Le “bamboline” dipinte dall’artista propongono una riflessione che si basa su polarità opposte: quali forza-vulnerabilità, bellezza-cicatrici, giovinezza-maturità. Contraddizioni con le quali ogni donna del XXI secolo deve prima o poi fare i conti.
In occasione della sua prima personale italiana, Zhang Hui presenterà una serie di opere e sculture intitolate “Beijing Wawa” e “Beijing Dolls”. Questi lavori sono il frutto di una ricerca che evidenzia i valori e gli interessi delle sue connazionali.
Zhang Hui analizza le diverse rappresentazioni della donna riprendendo il simbolismo della rivoluzione culturale cinese, vecchi film, la pubblicità e i magazines.
L’artista si basa sulla sua esperienza personale per cercare di ritrarre la donna della Cina contemporanea. Le sue “Beijing Dolls” diventano quindi lo specchio di tutte quelle giovani ragazze alla ricerca di un’identità in un mondo in cui la cultura viene sempre più mercificata. I loro capelli corti, le alte sopracciglia, gli occhi chiusi, le ciglia messe in evidenza, le labbra a cuore e i nasi minuscoli ricordano quelli delle bambole. Il viso risulta poi sproporzionato rispetto alla parte inferiore del corpo esprimendo, in bilico tra immaginario e realtà, i pensieri dell’artista riguardanti la donna della Cina di oggi.
Gli abiti e gli atteggiamenti con i quali dipinge le sue protagoniste raccontano tutta una serie di attività e professioni del nostro tempo: dalla divisa scolastica, agli abiti casual. Donne emancipate che fumano sedute in modo scomposto, altre che ballano o leggono provocando nello spettatore un senso d’identificazione, ma allo stesso tempo di confusione.
Attraverso la rappresentazione caricaturiale l’artista evidenzia la perdita d’innocenza da parte della donna contemporanea a favore di valori meno solidi rispetto al passato, ricordando in tal modo un altro tipo di perdita diffusa sotto il governo di Mao: quella della giovinezza.
Le “bamboline” dipinte dall’artista propongono una riflessione che si basa su polarità opposte: quali forza-vulnerabilità, bellezza-cicatrici, giovinezza-maturità. Contraddizioni con le quali ogni donna del XXI secolo deve prima o poi fare i conti.
18
dicembre 2008
Zhang Hui
Dal 18 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
PRIMO MARELLA GALLERY
Milano, Viale Stelvio, 66, (Milano)
Milano, Viale Stelvio, 66, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19
Vernissage
18 Dicembre 2008, ore 18.30
Autore