Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Zhang Xiaogang
Dalle prime opere su tela il tema principale dell’opera di Zhang Xiaogang è stato il rapporto biunivoco tra memoria e oblio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Davide Di Maggio - Mudimadue presenta per la prima volta a Milano la personale dell'artista cinese Zhang Xiaogang, dopo le recenti mostre a Parigi, New York e le partecipazioni alla 46° e 47° Biennale di Venezia (1993 - 1995).
L'arte della provincia di Sichuan in Cina, da cui proviene l'artista, è molto differente da quella più apertamente politicizzata tipica della capitale di Pechino. La scuola di Sichuan è infatti attraversata da una vena più sottile di psicologismo di derivazione surrealista.
Fin dal 1993 l'artista ha lavorato su cicli tematici come quelli della ''Grande Famiglia'' o dei ''Legami di sangue'', ispirandosi spesso a vecchie foto di famiglia. Bisogna ricordare che il concetto di famiglia in Cina va oltre quello di famiglia mononucleare europea e oltrepassa il mero vincolo dato dai legami di parentela, stretti o lontani che siano. Il Collettivismo , che associa innumerevoli gruppi familiari e che è finalizzato ad una strategia di controllo e di produttività, è infatti parte della struttura sociale cinese e i legami sociali vengono così ad avere la stessa forza di quelli di sangue.
Dalle prime opere su tela il tema principale dell'opera di Zhang Xiaogang è stato il rapporto biunivoco tra memoria e oblio. Ciò che l'artista si chiede è come, una volta data l'esperienza passata come punto di partenza, ci si debba prefigurare il presente.
Come egli stesso dice: ''Il nostro passato e il nostro presente sono così distanti! Molte persone si sentono perse nel loro rapporto con la contemporaneità, ed è esattamente questa contraddizione tra passato e presente che costituisce uno degli aspetti fondamentali della società odierna, qualcosa che la rende ancora più interessante''. Nelle sue tele l'artista cattura l'aspetto omogeneo e appiattente della logica sociale collettivista - nei volti stralunati e negli sguardi fissi dei suoi personaggi - con una tecnica minuziosa che ricorda la resa fotografica. Eppure piccole idiosincrasie, un leggero strabismo, degli occhiali, un neo, un dente imperfetto o un ciuffo scomposto di capelli, rivelano che dietro ad ogni immagine è nascosta una precisa identità psicologica, seppure in contraddizione con l'appiattimento imposto dalla società. Queste piccole, insignificanti differenze erano in effetti tutto quello che poteva essere tollerato durante la Rivoluzione Culturale, epoca in cui l'individuo doveva scomparire di fronte alla collettività. Nato nel 1958 Zhang Xiaogang fu testimone di questo periodo della storia cinese con gli occhi da bambino e in seguito di adolescente. Anche in questo senso la sua opera appare come un tentativo di rimettere in circolo contenuti di memoria troppo in fretta dimenticati, un modo per far riemergere il ruolo cruciale della psiche individuale che per decenni era stata imbrigliata e trattenuta dalle redini della società collettivista cinese.
Zhang Xiaogang si è formato all'Accademia di Belle Arti di Sichuan, laureandosi in pittura nel 1982. Aderì poi ad un gruppo di artisti d'avanguardia che divenne noto in Cina nei primi anni Ottanta, per poi assumere rilievo internazionale dopo alcune importanti mostre sull'arte cinese contemporanea come ''Mao goes Pop'' al museo d'arte contemporanea di Sidney nel 1993, alla Biennale di San Paolo nel 1994 e alle Biennali di Venezia del 1993 e del 1995. Zhang Xiaogang ha tenuto mostre personali a Parigi, Londra, New York, Londra, Vienna, San Francisco, Berlino, Helsinki, Anversa, Edimburgo e Praga.
L'arte della provincia di Sichuan in Cina, da cui proviene l'artista, è molto differente da quella più apertamente politicizzata tipica della capitale di Pechino. La scuola di Sichuan è infatti attraversata da una vena più sottile di psicologismo di derivazione surrealista.
Fin dal 1993 l'artista ha lavorato su cicli tematici come quelli della ''Grande Famiglia'' o dei ''Legami di sangue'', ispirandosi spesso a vecchie foto di famiglia. Bisogna ricordare che il concetto di famiglia in Cina va oltre quello di famiglia mononucleare europea e oltrepassa il mero vincolo dato dai legami di parentela, stretti o lontani che siano. Il Collettivismo , che associa innumerevoli gruppi familiari e che è finalizzato ad una strategia di controllo e di produttività, è infatti parte della struttura sociale cinese e i legami sociali vengono così ad avere la stessa forza di quelli di sangue.
Dalle prime opere su tela il tema principale dell'opera di Zhang Xiaogang è stato il rapporto biunivoco tra memoria e oblio. Ciò che l'artista si chiede è come, una volta data l'esperienza passata come punto di partenza, ci si debba prefigurare il presente.
Come egli stesso dice: ''Il nostro passato e il nostro presente sono così distanti! Molte persone si sentono perse nel loro rapporto con la contemporaneità, ed è esattamente questa contraddizione tra passato e presente che costituisce uno degli aspetti fondamentali della società odierna, qualcosa che la rende ancora più interessante''. Nelle sue tele l'artista cattura l'aspetto omogeneo e appiattente della logica sociale collettivista - nei volti stralunati e negli sguardi fissi dei suoi personaggi - con una tecnica minuziosa che ricorda la resa fotografica. Eppure piccole idiosincrasie, un leggero strabismo, degli occhiali, un neo, un dente imperfetto o un ciuffo scomposto di capelli, rivelano che dietro ad ogni immagine è nascosta una precisa identità psicologica, seppure in contraddizione con l'appiattimento imposto dalla società. Queste piccole, insignificanti differenze erano in effetti tutto quello che poteva essere tollerato durante la Rivoluzione Culturale, epoca in cui l'individuo doveva scomparire di fronte alla collettività. Nato nel 1958 Zhang Xiaogang fu testimone di questo periodo della storia cinese con gli occhi da bambino e in seguito di adolescente. Anche in questo senso la sua opera appare come un tentativo di rimettere in circolo contenuti di memoria troppo in fretta dimenticati, un modo per far riemergere il ruolo cruciale della psiche individuale che per decenni era stata imbrigliata e trattenuta dalle redini della società collettivista cinese.
Zhang Xiaogang si è formato all'Accademia di Belle Arti di Sichuan, laureandosi in pittura nel 1982. Aderì poi ad un gruppo di artisti d'avanguardia che divenne noto in Cina nei primi anni Ottanta, per poi assumere rilievo internazionale dopo alcune importanti mostre sull'arte cinese contemporanea come ''Mao goes Pop'' al museo d'arte contemporanea di Sidney nel 1993, alla Biennale di San Paolo nel 1994 e alle Biennali di Venezia del 1993 e del 1995. Zhang Xiaogang ha tenuto mostre personali a Parigi, Londra, New York, Londra, Vienna, San Francisco, Berlino, Helsinki, Anversa, Edimburgo e Praga.
15
marzo 2004
Zhang Xiaogang
Dal 15 marzo al 15 aprile 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA DAVIDE DI MAGGIO
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Orario di apertura
10,30 - 20,00 domenica e lunedì mattina chiuso
Autore