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Zoomorphic
La riflessione sull’ibrido e sull’animalità umana è oggi presente nelle ricerche degli artisti più giovani qui in mostra (Carlo Ambrosini, Mirko Canesi,Renzo Marasca)e affermati (Daniele Giradi) che si esprimono attraverso diverse modalità di rappresentazione, dalla pittura al video.
Comunicato stampa
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La mostra Zoomorphic, in scena alla Galleria Guido Iemmi Studio d’Arte di Milano, prende in esame la new wave “zoomorfa” dell’arte contemporanea, che trae ispirazione dal mondo della natura, ed in particolare dal regno degli animali, per imitare la loro struttura a scopo estetico e metaforico.
L'animale abita, infatti, simbolicamente le arti visive quanto l'immagine umana, e forse da più tempo. Dalla mitologia greca ai bestiari medioevali, dal Simbolismo al Surrealismo per arrivare all’arte contemporanea, l’ibridazione vegetale, animale e umana è una costante. Essa mette in rapporto il sé con l’altro, rimanda ad una inquietante prossimità uomo-animale.
Gli ibridi uomo-animale possono essere creature mostruose e deformi, degenerazioni e alterazioni della normalità, e allo stesso tempo, fenomeni mirabili, eccezionali e potenti, vicino al soprannaturale e alla divinità.
Il percorso artistico riunisce le ricerche di 3 giovani artisti italiani, emergenti sulla scena artistica contemporanea, che si sviluppano attorno all’iconografia del ritratto zoomorfo.
L’amore per l’apicoltura si riversa nelle opere su tela e carta di Carlo Ambrosini (Urbino 1978) che attraverso piccoli schermi video-installativi frapposti alla rappresentazione segnico-gestuale, rivela universi alieni minacciati dalla scomparsa dell’uomo (-ape).
Appassionato di videogiochi e cartoni animati Mirko Canesi (Milano 1981) crea delle metamorfosi virtuali dell’animale domestico, dalle sembianze buffe o mostruose, che assomigliano alle creature immaginarie dei pokémon.
L’espressionismo visionario di Renzo Marasca (Jesi 1974) si traduce in una pittura forte, violenta e allucinata che dietro la maschera di scimmie antropomorfe nasconde il degrado fisico e interiore dell’uomo soggiogato agli istinti più crudeli.
In contemporanea viene presentata la video-painting dell’artista Daniele Girardi (Verona 1977), vincitore di una borsa di studio all’ISCP di New York, dove una sequenza animata di drawings genera una lotta selvaggia tra animali ferini dalla quale risorgono potenziati e moltiplicati.
La mostra ha come finalità un’indagine attraverso le diverse modalità di rappresentazione degli artisti contemporanei, che si muovono con libertà tra tecniche e stili differenti: dal figurativo all’astratto, da disegno alla pittura, dalla fotografia digitale al video.
Un repertorio quanto mai vario di motivi e linguaggi si succede nelle sale espositive, sviluppando il contrasto tra una rappresentazione pittorica forte ed espressionista e la sua decantazione realizzata con le nuove strumentazioni della tecnologia.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, edito da Guido Iemmi Studio d’Arte, con un testo critico di Chiara Canali e una galleria iconografica delle opere degli artisti presenti in galleria.
L'animale abita, infatti, simbolicamente le arti visive quanto l'immagine umana, e forse da più tempo. Dalla mitologia greca ai bestiari medioevali, dal Simbolismo al Surrealismo per arrivare all’arte contemporanea, l’ibridazione vegetale, animale e umana è una costante. Essa mette in rapporto il sé con l’altro, rimanda ad una inquietante prossimità uomo-animale.
Gli ibridi uomo-animale possono essere creature mostruose e deformi, degenerazioni e alterazioni della normalità, e allo stesso tempo, fenomeni mirabili, eccezionali e potenti, vicino al soprannaturale e alla divinità.
Il percorso artistico riunisce le ricerche di 3 giovani artisti italiani, emergenti sulla scena artistica contemporanea, che si sviluppano attorno all’iconografia del ritratto zoomorfo.
L’amore per l’apicoltura si riversa nelle opere su tela e carta di Carlo Ambrosini (Urbino 1978) che attraverso piccoli schermi video-installativi frapposti alla rappresentazione segnico-gestuale, rivela universi alieni minacciati dalla scomparsa dell’uomo (-ape).
Appassionato di videogiochi e cartoni animati Mirko Canesi (Milano 1981) crea delle metamorfosi virtuali dell’animale domestico, dalle sembianze buffe o mostruose, che assomigliano alle creature immaginarie dei pokémon.
L’espressionismo visionario di Renzo Marasca (Jesi 1974) si traduce in una pittura forte, violenta e allucinata che dietro la maschera di scimmie antropomorfe nasconde il degrado fisico e interiore dell’uomo soggiogato agli istinti più crudeli.
In contemporanea viene presentata la video-painting dell’artista Daniele Girardi (Verona 1977), vincitore di una borsa di studio all’ISCP di New York, dove una sequenza animata di drawings genera una lotta selvaggia tra animali ferini dalla quale risorgono potenziati e moltiplicati.
La mostra ha come finalità un’indagine attraverso le diverse modalità di rappresentazione degli artisti contemporanei, che si muovono con libertà tra tecniche e stili differenti: dal figurativo all’astratto, da disegno alla pittura, dalla fotografia digitale al video.
Un repertorio quanto mai vario di motivi e linguaggi si succede nelle sale espositive, sviluppando il contrasto tra una rappresentazione pittorica forte ed espressionista e la sua decantazione realizzata con le nuove strumentazioni della tecnologia.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, edito da Guido Iemmi Studio d’Arte, con un testo critico di Chiara Canali e una galleria iconografica delle opere degli artisti presenti in galleria.
19
febbraio 2009
Zoomorphic
Dal 19 febbraio al 19 marzo 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA GUIDO IEMMI STUDIO D’ARTE
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì dalle ore 12.30 alle 19.00-sabato su appuntamento
Vernissage
19 Febbraio 2009, ore 19.00
Autore