Valentina Grilli è una pittrice e illustratrice italiana. Dopo la laurea in Beni culturali, Il suo percorso dirotta rapidamente verso una sfera più creativa, lavorando come Visual per Loro Piana e Roberto Cavalli e come textile designer per Patrizie Pepe. Parallelamente germoglia il bisogno di mettere il proprio talento al servizio di una sfera più intima, la pittura: ha iniziato come autodidatta prima con mix media, per poi approdare alle tecniche antiche tra cui l’olio, la tempera all’uovo e infine acquerello, sua tecnica d’elezione con la quale conduce la propria ricerca artistica e al contempo lavora nell’ambito dell’illustrazione. Le opere di Valentina nascono da un’osservazione minuziosa della realtà, una visione analitica e inquieta che si focalizza su esperienze banali, quotidiane e frammentarie. È uno sguardo che avanza a tentoni, un percorso che si fa per intuizione e che scruta le superfici della realtà più prossima. Questo approccio coglie l’impronta di una presenza che, pur non manifestandosi mai completamente, rivela il suo passaggio nelle tracce lasciate dall’essere umano, in un’atmosfera sempre sospesa.
Il lavoro creativo di Marco Acquafredda parla dell’intimità della materia, che diviene base della sua pittura: una materia che si liquefà dando origine a una moltitudine di forme. Il suo operare si posiziona in un episodio intermedio della grande creazione, cioè nel transito dalla materia primordiale a quella più evoluta, che sarà supporto finale della vita e del mondo organico nel suo insieme. La materia iniziale è composta da una fonte infinita di forme, da una libertà quasi illimitata, e sottolineo il quasi, perché il titolo, Le regole del caos, sta a significare che, anche nella più splendida confusione, esistono delle regole a cui non possiamo sottrarci. Queste si manifestano nella evidente simmetria dei cerchi, negli assi di riflessione alla maniera dei mandala, i contenitori nelle filosofie orientali intesi al modo di fonti della geometria, dove il tutto trova posto. Il cerchio come luogo nel quale si racchiude l’intero mondo fisico e tutta l’esperienza sensibile.
Pioniere nell’intersezione tra arte visiva, musica, tecnologia, scienza e algoritmi, Filippo Gregoretti è un artista transmediale, a suo agio in diverse discipline, visive e musicali, nonché esperto di tecnologie e creatore di algoritmi complessi ed intelligenze artificiali emotive – in grado di ricreare i processi interiori di un artista – elemento centrale nella sua attuale ricerca e produzione artistica. Il suo lavoro è stato presentato con installazioni, mostre e performance, in contesti prestigiosi quali ISEA, Manifesta, World Economic Forum, Festival della Scienza di Genova, Teatro Argentina, Videocittà, LCG Berlin, Istituto Italiano di Cultura di Londra, World Changers Summit.
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