Fulvio Morella, nato a Grosio (Sondrio) nel 1971, è noto per aver portato la tornitura del legno nellâarte contemporanea. Si può dire che sia cresciuto con il legno: fin dallâinfanzia ha imparato ad amare questa materia nella falegnameria del padre, che ha affiancato fin da ragazzo. Dalla fine degli anni â90 Morella lascia le tecniche della lavorazione del legno imparate in famiglia per approcciare la tornitura del legno, alla base di tutte le sue opere. Il suo obiettivo è non solo scardinare lâidea di tornitura intesa come tecnica per la realizzazione di oggetti di design ârusticiâ, ma superare il confine tra arte e design. La creativitĂ non ha nĂŠ forme nĂŠ confini prestabiliti.
La sua pratica si formalizza in installazioni che ibridano diversi media. Costanzo prova a partire dal rapporto esperienziale con la materia che si appresta a trattare, seguendo un metodo quasi scientifico nellâanalizzare diverse situazioni, come in Deserti, una serie di opere a parete che nasce da unâindagine sullâozio, misurando il tempo che trascorre in studio.
La ricerca di Alessandro Costanzo è eterogenea, come un work in progress del pensiero che indaga, decostruendo, diversi aspetti legati al sĂŠ contemporaneo. IdentitĂ , luoghi, memoria e rapporto con il tempo e lo spazio si fondono in una sorta di viaggio in ciò che costituisce un sentire contemporaneo fluido: la fluiditĂ dellâessere.
Per la migliore acquisizione significativa del lavoro proposto da Salvatore Mauro, citerei senza titubanze alcune forme espressive che hanno origine negli anni â60, in particolare quella tipologia di lavori oggettuali ad alto contenuto tecnologico come nel concettuale di Joseph Kosuth, Dan Flavin, Maurizio Nannucci, ma con un taglio processuale vicino a Merz e unâidea neofuturista alla Marco Lodola, rimando che individua una radice linguistica mediterranea. Ma vi è anche la traslitterazione ipermoderna degli oggetti in un linguaggio che vuole diventare assemblage di segni e di comunicazione dotta alla maniera degli anni 2000, relazionando pubblico e interventi dellâartista.
Domenico Scudero
Sebbene ora il mio approccio di ricerca sia interdisciplinare, aperto e pronto a sperimentare al di fuori del mio campo di studi primario, rimango fortemente legato allo studio del colore, del segno e della pittura.
La mia ricerca artistica, mettendo in discussione la rappresentazione del contenuto e accantonando il figurativo, si concentra sugli elementi fondamentali e costitutivi di unâopera pittorica: colori, forme, gesti, spazio e supporto. Il processo del âfareâ ricopre una parte fondamentale nel procedimento e creazione del lavoro. Come viene trattata e usata la materia, cambiata e impressa in uno spazio che diviene quasi scultoreo, guidato dallâimprovvisazione e intuito.
Vedi gli altri finalisti di exibart prize su exibartprize.com
Appuntamento questa sera, 28 luglio, con âbe here nowâ, lâesposizione dei tre lavori inediti che lâartista olandese herman de vries…
La galleria Pinksummer porta lâarte fuori dalle sue mura espositive per fondersi con la cittĂ presentando una collettiva estiva dal…
Manna Rain: le nuove piogge astratte e cinematografiche di Rita Ackermann in dialogo con lâereditĂ di Cy Twombly, per la…
La maison italiana fondata nel 1974 fa il suo ingresso nel gruppo dâaste Millon, ma mantiene forte la sua identitĂ
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identitĂ visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…
WineWise: parte la open call per artisti emergenti promossa da Art Days Napoli Campania. In palio la produzione di un'opera…