Qual è stato il tuo percorso artistico?
Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?
In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?
L’arte può interagire in diverse maniere con la Società, dipende da ogni artista, dalla ricerca e dal messaggio che vuole dare, importante che non diventi un compito in classe, come si diceva… una volta che spieghi troppo l’opera, perde il suo fascino. I temi sono tanti, dalla sensibilizzazione all’importanza della Natura, la bellezza di cui abbiamo bisogno ed anche temi politici o sociali, le condizioni in cui ci sentiamo in un definito momento storico, anche a livello personale, interiore, perché alla fine quello che sentiamo e viviamo è lo specchio della società, anche il brutto, forse.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Il mio futuro… voglio dipingere, scambiare idee, creare cose belle o forti, andare avanti con la mia ricerca, non fermarmi ad un punto e andare forse anche oltre a quello che si chiama estetica e perché no, oltre a me stessa, al mio passato e a quello che facevo, perché voglio fare il nuovo, almeno per me. Sperimentare, viaggiare, imparare, osservare, vedere, fare, avere idee, creare, dipingere.
In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?
Il ruolo delle istituzioni è di agevolare la sensibilità verso la ricerca artistica e di sostenere i curatori e gli artisti contemporanei dandone visibilità per quanto concerne il momento storico attuale, incentivando la produzione artistica e visitando gli studi. Onestamente la mia regione in questo momento si sta muovendo bene, ne sono l’esempio Casa Cavazzini di Udine e la Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, due musei, fulcri importanti per l’arte Contemporanea nella mia regione, che attualmente stanno dando voce agli artisti contemporanei che operano sul territorio e fuori regione. Ovviamente ci sono diversi tipi di Istituzioni e ognuna dovrebbe ricercare e dare la possibilità a un approccio verso il nuovo, anche con bandi per sensibilizzare alla Cultura, l’idea e la bellezza e perché no, quello che ci stimola interiormente, magari non così sempre lineare.
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