18 novembre 2024

exibart prize incontra Ilaria Franza

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Nel mio lavoro, esploro il tema universale dell'attrito tra le aspirazioni interne dell'individuo e le resistenze imposte dalle circostanze esterne.

Ilaria Franza

Come hai scoperto la tua passione per l’arte? Ci sono stati momenti o persone particolari che hanno influenzato il tuo percorso?

La mia passione per l’arte nasce nell’infanzia, alimentata dall’ambiente familiare creativo: mio padre scultore, mia madre amava disegnare e mia nonna sarta. Questo contesto ha nutrito il mio interesse per forme e colori. Un momento decisivo è stato al liceo, quando un professore mi ha incoraggiata a trasferirmi dall’istituto scientifico all’artistico, permettendomi di dedicarmi pienamente alla mia passione.

 

Ci sono temi o concetti ricorrenti che esplori attraverso la tua arte? Cosa ti ispira maggiormente?

Nel mio lavoro, esploro il tema universale dell’attrito tra le aspirazioni interne dell’individuo e le resistenze imposte dalle circostanze esterne. Questo conflitto è una parte intrinseca dell’esperienza umana, un tema ricorrente che risuona in ogni individuo. Le mie opere non si limitano a rappresentare questa lotta; esse stesse sono il prodotto di essa. Utilizzo una tecnica in cui il liquido sulla tela interagisce dinamicamente con elementi ambientali come il sole, il vento e la pressione atmosferica. Questo processo non è solo un dialogo con l’ambiente, ma una vera e propria danza tra le mie intenzioni e le forze della natura che modificano il lavoro in corso. Il risultato finale è una cronaca visiva del passaggio del tempo, simile allo svolgersi di una vita, con momenti di intensa attività e periodi di quiete.

 

Come pensi che il contesto culturale e sociale in cui vivi influenzi il tuo lavoro artistico?

Le mie origini tra il Lago d’Orta e la Campania influenzano profondamente il mio lavoro. Crescere tra le tradizioni di queste regioni ha permeato il mio approccio artistico. I paesaggi tranquilli del Lago d’Orta e la vivace cultura della Campania mi ispirano continuamente. La cura dei dettagli e l’uso di materiali naturali riflettono il mio desiderio di dialogare tra tradizione e innovazione.

 

Puoi raccontarci di un progetto o di un’opera a cui tieni particolarmente e spiegarci il motivo?

Sono particolarmente legata alla prima opera della serie UN.limited, che ha segnato l’inizio di questo progetto ambizioso. Pur differendo in stile e tecnica dalle successive, ha posto le fondamenta per tutto ciò che è seguito.

 

In che modo l’interazione con il pubblico influisce sulla tua pratica artistica? Ti capita di modificare il tuo lavoro in risposta ai feedback che ricevi?

L’interazione con il pubblico è importante per la mia pratica artistica, offrendo preziosi feedback sulla ricezione delle mie opere. Sebbene consideri i commenti utili per possibili evoluzioni, mantengo una visione artistica che guida le mie scelte principali, assicurandomi che ogni decisione sia allineata ai miei obiettivi e valori.

 

Cosa pensi della commercializzazione dell’arte contemporanea? Pensi che possa compromettere l’integrità dell’opera o la sua funzione critica?

La commercializzazione dell’arte contemporanea ha aspetti positivi e negativi. Offre agli artisti opportunità economiche per sostenersi e creare nuove opere, ma c’è il rischio che l’integrità artistica venga compromessa per soddisfare i gusti del mercato. La sfida è trovare un equilibrio tra esigenze economiche e mantenimento della propria visione autentica. È fondamentale che l’arte conservi la sua funzione critica. Personalmente, rimango fedele ai miei principi artistici, pur comprendendo l’importanza di interagire strategicamente con il mercato.

 

UN.limited
UN.limited

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