24 marzo 2021

exibart prize: intervista a Gilda Lavia

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I premi d'arte sono un buon mezzo per lo scouting? Lo abbiamo chiesto alla gallerista Gilda Lavia, membro della giuria di exibart prize 2020

Gilda Lavia

Proprietaria dell’omonima galleria inaugurata nel 2018, Gilda Lavia punta i riflettori su artisti che, attraverso le proprie opere, indagano gli aspetti più nascosti della vita. Tra le mostre dell’ultimo anno, ricordiamo Petra Feriancová – Ego in habitatGabriella Ciancimino – I can’t swim without a sky e Leonardo Petrucci – Once Upon a Time.

Intervista a Gilda Lavia, membro della giuria di exibart prize 2020

Arte e pandemia: quale strategia per il rilancio delle gallerie?
«Non bisogna mai perdere di vista il fatto che la voce dell’arte è l’artista. Il compito delle gallerie in questo momento penso sia quello di dar voce agli artisti e di permettergli di continuare a dare il loro contributo alla storia dell’arte. Quindi credo che la strategia migliore sia quella di investire sulle mostre in galleria e permettere agli artisti di realizzare dei bei progetti in modo da avere visibilità e far tornare, pandemia permettendo, i collezionisti in galleria».

Sempre in relazione agli stravolgimenti degli ultimi mesi, come si è evoluto il mondo del collezionismo?
«Credo purtroppo che tutto sia ancora in fase di evoluzione. Molti collezionisti utilizzano internet per raggiungere gallerie e fiere online ma è difficile poter comprare un’opera d’arte senza aver mai visto dal vivo il lavoro di un artista. Penso che serva ancora del tempo per abituarci al virtuale e spero che si possa presto tornare a godere dell’arte in presenza».

Potremmo azzardare un identikit del collezionista di artisti emergenti?
«La curiosità è una delle caratteristiche che credo sia alla base dell’identikit del collezionista in generale e sicuramente il collezionista di giovani artisti lo è maggiormente. Generalmente è più propenso a sostenere progetti difficili ed ambiziosi e questo, a mio parere, è la qualità che dà più speranza al mondo dell’arte».

Dove scoprire nuovi artisti e opere d’arte ora che viaggiare è così complicato? In questo senso, i premi sono un buon mezzo per lo scouting?
«L’unico mezzo che abbiamo in questo momento per poter fare scouting è internet, quindi i vari siti web che trattano di arte ed i relativi social. I premi sono un ottimo mezzo per questo fine, l’exibart prize ad esempio è stato per me un importante mezzo attraverso il quale ho potuto conoscere alcuni artisti interessanti ed ho potuto approfondire meglio il loro lavoro. I premi sono inoltre un aiuto importante per gli artisti sia a livello di produzione del lavoro che a livello di visibilità, speriamo quindi di vederne molti di più nei prossimi mesi».

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