Categorie: exibart.prize

exibart prize N4: annunciati sei nuovi finalisti

di - 2 Gennaio 2024

Lucia Simone

Con il mio lavoro, attraverso un linguaggio che attinge da visioni distopiche, analizzo concetti esistenziali e sociali. Rifletto in particolare sulla precarietà dell’esistenza umana e sull’impatto che l’uomo civilizzato ha sulla natura, intesa come madre terra, elaborando immagini enigmatiche.
Le opere qui proposte vogliono sensibilizzare e stimolare il pubblico ad una riflessione consapevole sul pericolo climatico e sociale a cui stiamo andando incontro. Guerre, minacce nucleari, soppressione della libertà e dei diritti civili, discriminazioni sociali, scioglimento dei ghiacciai, incendi.

Ongaro

Vivo la pittura come una risorsa, curiosa analisi, una sorta di psicoterapia pagata a caro prezzo. La mia ricerca trova ora la sua giusta dimensione nell’incontro tra macchina fotografica e tavolozza, tra corpi umani e teste animali. Una ricerca di accettazione di sé e degli altri nella loro forma più autentica. Un desiderio di relazione spontanea, senza mascherare i difetti o evidenziare i pregi. La creazione nasce da uno sguardo intenso sulle persone che ho vicino e sulle emozioni che questi legami profondi suscitano in me. Corpi senza filtri né censure, il bianco e nero della realtà che mi circonda.

Marilena Ramadori

Al centro della sua ricerca c’è l’architettura. Gli edifici accompagnano da sempre l’umanità e indagare sul loro linguaggio espressivo diventa un’esigenza alla quale l’artista non vuole rinunciare.
Le città cambiano e l’architettura, più di ogni altra cosa, concorre alla costruzione del paesaggio urbano essendo sempre presente nella vita dell’uomo con caratteristiche e aspetti differenti secondo civiltà ed epoche. L’arte è sempre architettura intesa come forza costruttiva.
Focalizza il suo sguardo su edifici di grande rigore geometrico ripresi da prospettive personali, preferendo il dettaglio all’insieme, proponendone così una rinnovata interpretazione.

Elisa Cella

Durante il periodo del Covid, sono rimasta colpita dalla bellezza del virus. Già da tempo avevo in mente che mi sarebbe piaciuto realizzare una serie di lavori sui microrganismi che portano malattie: mi affascinava la concomitanza fra la bellezza delle forme e l’orrore che generano. Ho quindi iniziato a disegnare il Sars Cov2, per poi passare ad altri virus e batteri. Seguendo il filo della bellezza delle forme, ho disegnato anche virus e batteri non pericolosi e poi ho incontrato le diatomee: alghe unicellulari dalle forme meravigliose. Nel frattempo è cresciuta in me la consapevolezza che siamo immersi in un mondo in cui le specie dominanti per quantità, pervasività e massa sono i microrganismi. Sono presenti in qualunque ambiente e fuori e dentro di noi.

Xinhan Yú

Durante il periodo del Covid, sono rimasta colpita dalla bellezza del virus. Già da tempo avevo in mente che mi sarebbe piaciuto realizzare una serie di lavori sui microrganismi che portano malattie: mi affascinava la concomitanza fra la bellezza delle forme e l’orrore che generano. Ho quindi iniziato a disegnare il Sars Cov2, per poi passare ad altri virus e batteri. Seguendo il filo della bellezza delle forme, ho disegnato anche virus e batteri non pericolosi e poi ho incontrato le diatomee: alghe unicellulari dalle forme meravigliose. Nel frattempo è cresciuta in me la consapevolezza che siamo immersi in un mondo in cui le specie dominanti per quantità, pervasività e massa sono i microrganismi. Sono presenti in qualunque ambiente e fuori e dentro di noi.

Fabrice Bernasconi Borzì

Gli elementi formali adoperati il più delle volte sono semplici, minimali o depotenziati, quasi a sovvertire il ‘consueto’ con l’uso di un linguaggio paradossale e a tratti provocatorio, di matrice dadaista, che non disdegna citazionismo e recupero. L’intento è chiaro, poiché sviluppa una serie di domande sul senso stesso del ‘fare’, dei suoi impliciti presupposti concettuali, nonché su come tutto questo venga interpretato entro l’attuale sistema dell’arte. Da questi presupposti muove una riflessione sugli esseri umani e sulla loro alienazione dall’esistenza, in una dicotomia che raccoglie politicamente la tradizione del conflitto tra forze produttive e sociali, contro i poteri egemonici e capitalistici.

Vedi gli altri finalisti di exibart prize su exibartprize.com

Articoli recenti

  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30
  • Mostre

I gioielli e la poetica dell’abitare. La lezione di Andrea Branzi in mostra a Milano

10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…

21 Dicembre 2024 17:20
  • Arte contemporanea

Biennale delle Orobie, il 2025 della Gamec tra mostre e progetti diffusi

Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderà…

21 Dicembre 2024 13:20
  • Progetti e iniziative

Al Maxxi di Roma va in mostra la storia della Nutella, icona del gusto

Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…

21 Dicembre 2024 11:24