Alessandro Costanzo (Catania, 1991) vive e lavora tra Catania e Bruxelles. Ha studiato presso lâAccademia di Belle Arti di Urbino e conseguito il diploma di secondo livello in Pittura presso lâAccademia di Belle Arti di Catania nel 2016.
Nicola Guastamacchia (Bari, 1990) è un artista e ricercatore indipendente basato tra Bari e Londra. Il suo lavoro si confronta con tematiche politiche e sociali con un focus sulla mappatura contemporanea dei confini e lâimportanza di diverse forme di ibridazione e commistione linguistica. Entro questa cornice, i suoi progetti si sviluppano come intersezioni tra produzione artistica, diritto e riflessione politica. Opere site-specific, collage, stampe e pubblicazioni sono strategie complementari e interdisciplinari volte a mettere in discussione idee novecentesche di appartenenza e libertĂ , offrendo visioni alternative del paesaggio europeo e mediterraneo, senza trascurare le condizioni stesse di produzione, circolazione e presentazione di opere dâarte.
Nellâanno 2016 si laurea in Nuove Tecnologie dellâArte presso lâAccademia di Belle Arti di Venezia. Negli anni della formazione sperimenta diversi linguaggi dellâarte contemporanea realizzando progetti fotografici, video, installazioni site-specific e installazioni sonore. Inizia cosĂŹ a indagare il paesaggio urbano, quello virtuale e digitale della rete e gli strumenti tecnologici del nostro tempo. Attualmente si dedica allo studio del paesaggio sonoro e a diverse pratiche e sperimentazioni con il suono.
La sua ricerca si è sviluppata inizialmente sui concetti di armonia e di movimento, per poi porre lâattenzione nelle ultime serie di lavori sullâIdentitĂ .
La serie âStromiâ affronta il concetto dâidentitĂ individuale in rapporto e confronto con lâaltro. Lo stormo diventa metafora di appartenenza e condivisione, in cui il singolo partecipa al movimento del gruppo mantenendo la propria individualitĂ . Le linee presenti sullo sfondo di alcune opere richiamano visivamente lâimmagine delle correnti ventose e dialogano con le sagome sovrastanti in una mappa simbolica: esse sono porzioni di unâimpronta digitale, una raffigurazione dellâidentitĂ individuale in relazione agli altri nel processo di formazione dellâidentitĂ sociale.
Costanza Alvarez de Castro nasce a Roma nel 1989, da padre italiano e madre di El Salvador. Dopo una laurea in Economia per la cooperazione internazionale e lo sviluppo, decide di dedicarsi interamente allâarte e alla pittura. Muove i primi passi nella scenografia per cinema e teatro. Nel 2011 assiste il maestro scenografo Jean Rabasse per la realizzazione del film Io e Te di Bernardo Bertolucci. Ă proprio Rabasse che in seguito la indirizza ad iscriversi allâInstitut Superieur de Peinture Van Der Kelen et Logelain di Bruxelles, dove Costanza si distingue come la migliore degli allievi del suo corso. Nel 2013 è di nuovo a Roma, questa volta per curare la pittura dei fondali del Teatro dellâOpera. Successivamente decide di dedicarsi quasi esclusivamente alla pittura da cavalletto.
Matteo Trentin, nato a Schio il 04/02/1996, è un artista visivo e concettuale. La sua ricerca sviluppa una particolare attenzione per temi legati alla memoria intesa come frammento di unâidentitĂ , e alla connotazione che questa può assumere se posta in relazione alla psicologia umana. Trovando espressione nelle arti visive, tale interesse si traduce in una pratica ibrida, anche se legata a una matrice pittorica, tra vari linguaggi, dallâinstallazione, fino allâarte postale e performativa. Il suo operato si situa cosĂŹ allâinterno del nucleo di lavoro da lui definito come Per(e)sistenza Di Frammenti (PDF).
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