NON C’È CONFINE
a cura di Cristina Cuttica
opere di Alice Voglino
7 novembre 2024 | 14 gennaio 2025
opening 7 novembre 2024 ore 17:30 | 19:30
Atelier Voglino | Corso Milano 23 | Verona
www.alicevoglino.com | info@alicevoglino.com | T. 340 7998 911
In un mondo sempre più focalizzato sul dualismo e la contrapposizione, i confini sono un fattore scatenante vecchi rancori e ataviche rivalse che, sotto l’egida della difesa, soverchiano chi si trova già in condizione di fragilità, negando come possibile quanto di umano c’è nell’esistenza.
Se trasliamo la stessa riflessione su noi stessi, sul modo in cui osserviamo i fatti della nostra vita, analogamente costruiamo confini immateriali, tanto invisibili quanto reali, atti a contenerci, in difesa dei quali agiamo forzature contro parti di noi che non vogliamo vedere, che ci fanno soffrire. Lotte intime attuate pensando ad annullare il dolore provato e con il risultato di sostenerlo, fortificandolo nel tempo.
Con questa ricerca Alice Voglino ci invita a riconsiderare il significato di confine non solo dal punto di vista fisico o geopolitico, come stranieri o estranei in un ambiente non nostro per origine, ma anche come scudo energetico che innalziamo per non sentire il male di vivere proprio dell’esistenza umana, per difenderci dalla sofferenza e dal dolore che invece, una volta accolto, mette in luce la bellezza dell’essere umani.
“NON C’È CONFINE – spiega Alice Voglino – è una mia recente ricerca artistica attraverso cui ho indagato l’identità in relazione alla memoria, argomento che ha un profondo legame con la mia storia personale. Le esperienze vissute o percepite contribuiscono a definirci, così come il dolore. Sta a noi decidere di trasformarle, accoglierle per renderle generative. Mi sono immersa nell’ascolto del mio dolore, la sensazione di vuoto e smarrimento, di solitudine e abbandono in relazione a chi è stato prima di me, estraneo e al quale sono fisicamente straniera.
Mi sono appropriata della storia familiare mettendomi in relazione con i corredi ricamati dalla mie tris-nonne, per connettermi all’energia intrinseca posseduta da quei tessuti, vissuti, usati, impregnati di una quotidianità lontana e nel contempo concreta, tangibile nel mio oggi. Pensando a collegarmi alle mie nuove radici e renderle solide.
Ho dipinto con colore acrilico e cucito con fili da ricamo colorato. Ho versato sul tessuto arrotolato il colore diluito lasciandolo libero di diffondersi, senza controllarlo (le cose accadono senza che possiamo controllarle). Ho quindi ricamato il tessuto dipinto come a ricucirmi a quella storia, per creare quel legame fisico che non c’è ma che esiste come energia senza confine, per appropriarmene.
Ricami che sono cicatrici colorate che non fanno più male, una cascata di colori capaci di lavare via il dolore.
I corredi ricamati delle mie tris-nonne e tris-nonni li ho sempre visti negli armadi di casa,: lenzuola di lino tessuto a mano, asciugamani, camicie da notte, tovaglie, cifre ricamate e decori di pizzi e lavorazioni fatte a mano, sopravvissute intatte a traslochi e cambi di case. Speciali eredità tramandate nel tempo per me oggi, quasi a suggellare il mio esserne parte. Anche il dolore può fare parte della nostra storia contribuendo a farci essere le persone che siamo oggi.”
Cristina Cuttica
curatrice
Atelier Voglino
Informazioni:
Atelier Voglino | Corso Milano 23 | Verona
T. 340 7998 911 | info@alicevoglino.com | www.alicevoglino.com
studio visit:
– su appuntamento: martedì – venerdì ore 16-19
– altri giorni su appuntamento
ALICE VOGLINO
Nata nel 1995, vive e lavora a Verona. Dopo la maturità artistica, consegue il Diploma Accademico di I livello alla Scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Verona con una tesi su energia e emozione del colore. Dal 2019 approfondisce la pittura acrilica con il maestro Andrea Facco presso l’Accademia Cignaroli e Scuola Brenzoni di Verona. Nel 2019 apre il suo studio atelier a Verona.
Si avvicina al colore da bambina e presto dipingere diventa il suo personale linguaggio.
Concentra la ricerca artistica sulla percezione della realtà con attenzione all’identità, focus che trova profonda matrice nella personale storia e esperienza di vita.
La sua cifra stilistica comprende pittura, scultura, realizzata con i residui della pittura, e assemblaggi.
In ottobre è risultata finalista alla 31˚edizione del Premio Arte 2024, sezione pittura, con l’opera dal titolo Non c’è confine #03 che fa parte della ricerca Non c’è confine in esposizione in atelier fino al 14 gennaio prossimo.
Nello stesso mese è stata pubblicata la sua prima monografia dedicata alla ricerca Non c’è confine (Vanillaedizioni).
Nel 2023 è risultata finalista al Concorso GAeM – Giovani Artisti e Mosaico indetto da MAR-Museo d’Arte della Città di Ravenna in occasione dell’VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo con una scultura realizzata con residui di colore acrilico.
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