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La 54esima edizione invita a immaginare nuove prospettive di coesistenza: rave, cerimonie funebri e pratiche decoloniali sono alcune delle ritualità mediate dallo sguardo di artiste e artisti significativi per la scena performativa italiana e internazionale e di tante voci emergenti
La rassegna, multidisciplinare e diffusa a Santarcangelo di Romagna, diretta per il terzo anno dal curatore, drammaturgo e critico polacco Tomasz Kirenczuk da poco riconfermato fino al 2026, intende trasformare per dieci giorni il borgo medievale in una “città-festival”, affidando alle arti performative un’importante funzione di dialogo con la realtà sociale e politica d’oggi.
While we are here riflette su un mondo sempre più diviso e in conflitto, provando a immaginare pratiche in cui la differenza venga sostenuta ed esaltata. While we are here vuole cercare nuove forme di coesistenza in cui i corpi – nella loro diversità e individualità – possano relazionarsi e convivere.
“Riti funebri, rave, pratiche decoloniali, in ognuna di queste prassi compaiono corpi che, nell’atto performativo, creano uno spazio comune. Ed è proprio questa esperienza che ci interessa in modo particolare” – afferma Tomasz Kirenczuk, Direttore Artistico per Santarcangelo Festival. “Vogliamo che anche quest’anno il Festival sia un luogo di incontro e scambio. Vogliamo che la sua forza rigenerativa ci permetta ancora una volta di guardare diversamente non solo alla realtà che ci circonda, ma anche ai corpi e agli spazi che sono, o non sono, intorno a noi. Siamo convinte e convinti che questo essere insieme, che sfugge alla logica della vita quotidiana, abbia un enorme potenziale. Vogliamo chiederci cosa ci succede mentre siamo qui.”
Il programma del Festival 2024 è vario nella forma e nelle proposte; diventa occasione per presentare al pubblico locale e internazionale i lavori di artiste e artisti per la prima volta in Italia. È dominato da proposte interdisciplinari e opere che utilizzano strumenti del teatro, della danza, dell’installazione e dell’intervento artistico. Ciò che le accomuna è l’interesse per le relazioni che nascono al confine tra arti performative e cambiamenti sociali, sottolineando il sovrapporsi dei piani temporali e spaziali: le iconografie del passato rimbalzano nel presente.
Accanto ai grandi nomi internazionali della performing art come Dalila Belaza, coreografa francese che indaga il dialogo tra danze rituali e astrazione, Rébecca Chaillon, regista e performer francese originaria della Martinica già nel programma di Santarcangelo 2023 quest’anno con un nuovo lavoro realizzato insieme a Sandra Calderan, e Michelle Moura, coreografa brasiliana residente a Berlino già ospite a Santarcangelo nel 2018, troviamo l’artista belga Lisa Vereertbrugghen, che conduce la sua ricerca tra suono e danza techno hardcore, Samuli Laine, da Helsinki, che porta la sua pratica artistica sul crinale tra cura, arte e performance, e Marvin M’toumo che con il suo lavoro supera le distinzioni tra teatro, danza e moda.
L’attivismo politico e l’arte si incrociano in molti modi nel programma della 54esima edizione di Santarcangelo Festival: nel lavoro dell’artista polacca Agata Siniarska, della coreografa e attivista lituana Agniete Lisickinaite, e di Bruno Freire coreografo originario di São Paulo in Brasile. L’esame critico del mondo, in particolare la sfida alle strutture coloniali e razziali, è il cuore del lavoro degli artisti brasiliani Davi Pontes e Wallace Ferreira.
Le ispirazioni arrivano da lontano, sia geograficamente che artisticamente. Ancora dal Brasile, ma di stanza a Ginevra, Catol Teixeira, già ospite a Santarcangelo nel 2022 e nel 2023: le sue coreografie hanno molteplici influenze, dal circo alla danza classica attraversando l’estetica queer. La ricerca sul corpo è al centro del lavoro del giovane danzatore e coreografo lituano Lukas Karvelis, del coreografo e danzatore svizzero Baptiste Cazaux e della performer, regista e coreografa ucraina Nina Khyzhna. La reazione del corpo a diverse forme di violenza e costrizione sociale è invece il filo conduttore per l’artista lituana, residente a Ginevra, Anna-Marija Adomaityte.
Tra le proposte italiane Stefania Tansini, premio UBU 2022 nella categoria “miglior performer under 35”, il duo Panzetti / Ticconi, con un lavoro sulla ritualità del gesto, Sara Sguotti e Arianna Ulian, per una ricerca che unisce poesia e movimento, Parini Secondo, gruppo di performer romagnole la cui coreografia sublima tendenze pop. Il lavoro sull’iconografia, collegato al nostro tempo, è alla base della ricerca di Giovanfrancesco Giannini, Fabio Novembrini e Roberta Racis, ma anche della nuova proposta di Claudia Castellucci, tra le artiste più riconosciute all’estero nella sperimentazione teatrale italiana e cofondatrice di Socìetas Raffaello Sanzio, nonché Leone d’Argento alla Biennale di Venezia nel 2020, e di Valentina Medda, artista interdisciplinare la cui pratica si snoda tra immagine, performance e interventi site-specific.
Lo sguardo sul mondo, al centro delle tematiche del Festival, verrà approfondito dalle visioni di due artiste e due artisti in condizione di esilio in Europa, che condivideranno con il pubblico le loro ricerche in forma performativa o attraverso lecture connesse alle esperienze politiche e sociali. La presenza a Santarcangelo Festival di Francisco Thiago Cavalcanti (Brasile / Portogallo), Irkalla (Iraq / Francia), Eisa Baddour (Cipro) e Liryc Dela Cruz (Filippine / Italia) è possibile grazie al lavoro collettivo del network In Ex(ile) Lab.
Continua anche quest’anno la progettualità di FONDO, network dedicato alla creatività emergente, nato dalla collaborazione tra Santarcangelo dei Teatri e 15 partner nazionali tra festival, teatri, centri di residenza e circuiti. Dopo il percorso di un anno di ricerca, in programma la restituzione al pubblico dei lavori di Vashish Soobah, la cui pratica si concentra sul concetto di memoria e migrazione, sul significato di casa e di identità, e di Elena Rivoltini, che con il suo lavoro indaga la voce, la propriocezione sottile del corpo e la respirazione, per creare drammaturgie scenico-sonore e progetti site-specific.
Il Festival presenterà inoltre, come ogni anno, gli esiti dei laboratori Let’s Revolution! / Teatro Patalò e non-scuola del Teatro delle Albe, frutto di quattro mesi di lavoro con i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e superiori di Santarcangelo.
Santarcangelo Festival è realizzato dall’associazione Santarcangelo dei Teatri grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna e Comuni di Rimini, Longiano, Poggio Torriana, San Mauro Pascoli, sostenuto da Commissione Europea, Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Visit Romagna, Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini e dai partner Gruppo Hera, Gruppo Maggioli.
Santarcangelo Festival è realizzato in collaborazione con Adam Mickiewicz Institute, Ambasciata della Repubblica di Lituania a Roma, European Festivals Fund for Emerging Artists – EFFEA, Department of Culture, Youth and Media – Government of Flanders, Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, Goethe-Institut Mailand, Institut français, Istituto Polacco di Roma, Lithuanian Culture Institute, Lithuanian Dance Information Centre, Rappresentanza Generale delle Fiandre in Italia, TINFO – Theatre Info Finland e promosso dal Ministero Federale degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania.
Santarcangelo Festival è partner dei progetti In Ex(ile) Lab e ROM Residencies On the Move finanziati da Europa Creativa, e di Boarding Pass Plus Dance.
Informazioni
www.santarcangelofestival.com
info@santarcangelofestival.com
tel. 0541 626185
Immagini
- Francisco Thiago cavalcanti
- Lisa Vereertbrugghen
- Marvin M’toumo