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Date: 18-26 novembre 2023. Il 24 novembre, dalle 16 alle 18, curatori e artisti presenteranno la loro idea di collaborazione.
Orari: 10-18
Sede espositiva: Padiglione Grecia, Giardini della Biennale, Venezia
Info: www.transiensnostrum.com
In occasione dell’ultima settimana di apertura della Biennale Architettura di Venezia, il Padiglione Greco ospita dal 18 al 26 novembre Transiens Nostrum, un’installazione trasformativa visiva e sonora delle artiste Christina Nakou e Anna Pangalou.
Durante una performance di più giorni aperta al pubblico, le due artiste “smonteranno” gradualmente la mostra Bodies of Water, curata dagli architetti Costis Paniyiris e Andreas Nikolovgenis all’interno del Padiglione e dedicata alle dighe e ai bacini artificiali. Il risultato finale sarà una nuova installazione visiva e sonora che evidenzierà la relazione trasformativa, imprevedibile e in continua evoluzione tra l’umano e la natura, con un riferimento al fenomeno dell’acqua alta a Venezia e alla tempesta Daniel, che si è abbattuta a settembre sulla penisola balcanica e su alcuni paesi del mar Mediterraneo.
Quella presentata a Venezia è la terza tappa del progetto Transiens Nostrum dopo aver toccato i porti di Rodi e di Syros in Grecia, dove le artiste hanno realizzato alcune installazioni che mettono al centro il mare come luogo di cambiamento. Il ritiro e il riemergere delle onde e la forma del mare in costante movimento, infatti, fanno eco all’evoluzione della vita e all’inevitabile condizione di perdita.
In particolare, nella tappa veneziana, i materiali scelti per la mostra Bodies of Water saranno riutilizzati dall’artista Christina Nakou insieme ad alcuni elementi in vetro di Murano e sale marino per creare un mosaico sul pavimento del Padiglione. Gli altoparlanti e i sensori di movimento, attualmente nascosti al pubblico, verranno parzialmente svelati e il Padiglione sarà “inondato” da rumori di vetri rotti accompagnati dalla voce del mezzosoprano Anna Pangalou. Inoltre, in sala sarà visibile anche l’opera Onda di Christina Nakou, una superficie trasparente con segni metallici argentati che rappresentano i riflessi della luce sull’acqua.
L’installazione che realizzeremo a Venezia – raccontano Christina Nakou e Anna Pangalou – si concentra sulla lenta e inevitabile sommersione di Venezia stessa. Venezia, un porto dove le persone devono necessariamente mediare con l’acqua e l’oscillazione del suo livello, è anche motivo di discussione sull’interconnessione tra le opere tecniche e l’ambiente naturale.
All’evento prenderà inoltre parte l’Istorima Archive, uno dei più grandi progetti di storia orale mai intrapresi in Grecia, per raccogliere i racconti sui fenomeni meteorologici estremi vissuti dai residenti di Venezia.