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A cura di SERGIO MARIO ILLUMINATO
Una straordinaria iniziativa artistica prende vita, portando avanti un messaggio che parla di vulnerabilità, realtà e del potere dell’arte: un gruppo di artisti e professionisti delle arti visive, del cinema, della fotografia, della danza e della musica, insieme a insegnanti, tecnici e studenti dell’Accademia di Belle Arti e dei licei romani si è unito per creare iosonovulnerabile, dunque vivo. Arte è amare la realtà! un progetto transdisciplinare, a cura di Sergio Mario Illuminato, che abbraccia diversi linguaggi espressivi dell’arte esplorando il concetto di coesistenza artistica nel contesto degli spazi dell’exCarcere Pontificio di Velletri, un luogo di oltre mille metri quadri costruito nel 1861 dalla famiglia Romani. Questo spazio, sepolto nell’oblio da oltre trent’anni, torna a vivere e si trasforma in un luogo di arte e dialogo per le future generazioni. Nel cuore di questo luogo abbandonato, le pareti di pietra logorate dalla storia e le sbarre testimoniano di un passato di confinamento e isolamento. Oggi, queste stesse mura servono come tela per esplorare un tema tanto universale quanto intimo: la vulnerabilità umana. Il progetto è prodotto dal Movimento VulnerarTe APS e realizzato nell’ambito dell’Accademia di Belle Arti di Roma, con il patrocinio della Regione Lazio, della Città Metropolitana di Roma Capitale e del Comune di Velletri, con la collaborazione di Compagnia Atacama e Festival Internazionale Danza Contemporanea Paesaggi del Corpo.
Varcando il cancello dell’exCarcere Pontificio di Velletri si finisce in un limbo di invisibilità. Nel silenzio assordante di luoghi che vanno dimenticati si accende una luce per guardare da vicino la particolare bellezza e energia della pelle della vulnerabilità, della piega della fragilità. A partire dal cortile della presa d’aria dei detenuti, il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi per scoprire una realtà architettonica in cui un gruppo di artisti transdisciplinari può praticare una forma di speleologia creativa, capace di riportare alla luce ciò che l’incuria, il degrado e il tempo sono riusciti a nascondere per decenni: Organismi Artistici Comunicanti che trascendono la loro materialità in un mondo che sembra essersi cristallizzato ma che, nonostante tutto, ci fa vedere perché lottare per la vita.
Ad animare con le loro opere e la loro personale visione sono gli artisti: Sergio Mario Illuminato (pittura-scultura), Rosa Maria Zito (fotografia, scenografia), Federico Marchi con Roberto Biagiotti e Alessandro Pagoni (cinema), Patrizia Cavola e Ivan Truol con Camilla Perugini e Nicholas Baffoni (danza), Andrea Moscianese (musica), Davide Palmiotto (suono). La pratica performativa transdisciplinare iosonovulnerabile ricostruendo una tensione narrativa in un contesto come l’exCarcere Pontificio di Velletri, costituisce l’ultima testimonianza di questo prezioso patrimonio storico di inestimabile valore che ha attraversato due secoli prima della sua trasformazione irreversibile.
Ingresso libero su prenotazione iosonovulnerabile.it
Informazioni UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE D’ARTE E CULTURA / CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
info@culturaliart.com
Immagini
- Locandina iosonovulnerabile exCarcere Pontificio di Velletri, courtesy MV APS
- Cella 3, OCM Silenzio esausto da cottura (2022), courtesy l’Artista SMI
- Cella 2, Scritta incisa dai detenuti della prigione, courtesy Movimento VulnerarTe