-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino rinnova l’allestimento della sua collezione permanente del Novecento con l’obiettivo di restituire centralità all’opera d’arte, favorendo la lettura dei diversi stili e i confronti necessari tra le opere.
Suddivisi in diciannove spazi, i dipinti, le sculture e le installazioni sono esposti nel nuovo percorso di visita privilegiando un sorvegliato taglio storico-artistico. La prima sala è dedicata a tre figure che hanno sensibilmente influito sull’arte del Novecento: Giorgio de Chirico, che concepì un nuovo modo di pensare l’opera d’arte, alla ricerca di una rappresentazione che fosse anche disvelamento filosofico; Giorgio Morandi, che sviluppò un culto della forma e delle sue illimitate varianti, in una sorta di disciplina concettuale; e Filippo de Pisis, che creò quasi uno stile-ponte solitario tra Impressionismo e Informale. A questa premessa fa seguito un ordinamento che ripercorre i principali movimenti artistici del secolo scorso: dalle Avanguardie storiche, alle stimolanti proposte nate a Torino tra le due guerre mondiali; dalla riscoperta di Modigliani, ai dibattiti tra figurativo e astratto; dal veemente Informale degli anni Cinquanta, al facile linguaggio Pop e New Dada.
Sala dopo sala, appare evidente il continuo ed inevitabile confronto degli autori italiani con l’arte internazionale, fino a giungere all’esperienza dell’Arte Povera, che si aprì ad un linguaggio libero dai condizionamenti del ‘secolo breve’.
Intervallano la narrazione alcune sale personali, nate dalla volontà di restituire il giusto rilievo ad artisti che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama culturale nazionale e internazionale: Felice Casorati, Arturo Martini, Alberto Burri, Lucio Fontana, Pinot Gallizio e Giulio Paolini.