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Organizzata da Fiera Milano, miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, torna dal 4 al 6 aprile 2025 (con VIP preview giovedì 3 aprile) presso gli spazi di Allianz MiCo. La 29ª edizione accoglie 179 gallerie provenienti da 31 paesi e 5 continenti, suddivise in tre sezioni di cui la principale, come da tradizione, è Established (con 144 gallerie articolate in 142 progetti) che offre una selezione altamente curata che spazia dai grandi maestri dell’arte moderna alle opere più innovative dell’arte contemporanea con moltissimi progetti dal carattere museale che confermano la centralità di questa manifestazione nel panorama fieristico internazionale.
Diverse le tematiche e i filoni di ricerca che si incontrano passeggiando tra gli stand della sezione. Numerosi sono i dialoghi tra artisti, spesso di generazioni differenti: ad esempio Esther Schipper (Berlino, Parigi, Seul) presenta i lavori storici di Stefan Bertalan accanto a nuove produzioni di Anicka Yi; Andrew Kreps Gallery (New York) orchestra una conversazione tra Chiara Camoni e Raymond Saunders e greengrassi (Londra) tra David Musgrave e Simon Ling. Sadie Colese HQ (Londra) e Sprovieri (Londra) mettono in dialogo le rispettive programmazioni in uno stand condiviso ricco di rimandi, tra le produzioni più recenti e i grandi artisti del secondo Novecento. MASSIMODECARLO (Milano, Londra, Hong Kong, Parigi, Pechino) mette in relazione opere, tra gli altri, di Elmgreen & Dragset, Paola Pivi e Skyler Chen mentre Galerie Buchholz, (Colonia, Berlino, New York) presenta una selezione degli artisti più rappresentativi della propria galleria tra cui Isa Genzken, Lutz Bacher e Wolfgang Tillmans. Non mancano anche i solo show come quello dedicato a Reina Sugihara da Arcadia Missa (Londra) + MISAKO & ROSEN (Tokyo), la personale di Maria Hassabi da The Breeder (Atene), lo stand monografico di Johnny Izatt-Lowry da Cooke Latham Gallery (Londra), o il focus su Julien Meert proposto da Lodovico Corsini (Bruxelles).
Moltissimi i progetti di carattere museale in cui è possibile rintracciare i movimenti artistici più significativi dell’ultimo secolo: dall’attenzione dedicata alla neoavanguardia croata degli anni Sessanta nello stand di Avantgarde Gallery (Zagabria), alla prospettiva italiana sulla Pop Art proposta da Gió Marconi (Milano) nel suo stand dedicato a Valerio Adami. Galleria dello Scudo (Verona) offre uno sguardo sulle posizioni storiche della pittura italiana del secondo dopoguerra con Accardi, Sanfilippo e Vedova, mentre Osart Gallery (Milano) esplora il colore con le opere di Color Field e Radical Painting, della collezione Panza di Biumo, mentre EXILE (Vienna) presenta le sperimentazioni concettuali dell’artista giapponese Kazuko Miyamoto. Inoltre, sarà possibile rivisitare la Mec-Art di Bruno di Bello presso Nuova Galleria Morone (Milano), così come la pionieristica net-art di Vuk Ćosić nello spazio di MLZ Art Dep (Trieste) o le forme surrealiste di Joan Mirò da Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Crans Montana, Parigi, Roma).
Established si pone anche come complementare rispetto alle proposte offerte dalle istituzione milanesi in occasione della Milano Art Week 2025: lo stand di Cardi Gallery (Londra, Milano) è infatti interamente dedicato a Ugo Rondinone, già protagonista della mostra alla GAM – Galleria d’Arte Moderna; Ben Brown Fine Arts (Londra, Hong Kong, Venezia) presenta opere di Candida Höfer che ritroviamo anche nella collettiva Typologien alla Fondazione Prada; Thomas Brambilla (Bergamo) propone opere e wall paintings di John Giorno in mostra contemporaneamente in Triennale Milano; mentre il giovane artista spagnolo LUCE (Lucas Oliete Rubio) è il protagonista dello stand di 1 MIRA MADRID (Madrid) oltre che di un progetto espositivo in città. Non ultimo Adrian Paci protagonista della mostra in corso al MUDEC e dei progetti di kaufmann repetto (Milano, New York) e Galerie Peter Kilchmann (Zurigo, Parigi).
Il tema curatoriale di miart 2025, among friends, ha ispirato numerosi progetti, come quello di Victoria Miro (Londra, Venezia) che alla sua prima partecipazione gioca sulle coppie, i dialoghi e i dittici tra le opere, quasi tutte produzioni recenti dei propri artisti in residenza nello spazio veneziano della galleria, o lo stand di Corvi-Mora (Londra), che presenta collaborazioni artistiche dal 1985 al 2016 e quello di Erica Ravenna (Roma), dedicato a Vincenzo Agnetti e ai suoi “interventi spontanei per gli amici.” Atipografia (Arzignano, Milano) introduce un dialogo tra tre artisti in un progetto intitolato “Stellar Friendship”, mentre LAMB Gallery (Londra) esplora la cooperazione e il dialogo nella scultura. Anche Meyer Riegger (Berlino, Karlsruhe, Basilea, Seul) riflette sulle connessioni tra persone, mentre MAAB Gallery (Milano) ci porta nel mondo della pratica collaborativa di Bob e Roberta Smith. Infine, Enrico Astuni (Bologna) trasforma il suo spazio in un luogo di incontro tra cinque figure fondamentali dell’arte italiana e internazionale, tutte nate tra il 1939 e il 1945.
La natura è protagonista in diversi altri stand presenti in fiera: le sculture di Julien Creuzet presentate da DOCUMENT (Chicago, Lisbona), già parte del Padiglione francese della scorsa Biennale di Venezia, raccontano natura e storia della Martinica, mentre ChertLüdde (Berlino) mette in mostra le sculture rampicanti di Álvaro Urbano, attualmente in mostra allo Sculpture Center di New York. Anche Umberto Benappi (Torino) e UNA (Piacenza, Milano) esplorano il dialogo tra pratica artistica e natura, così come Galerie Lelong & Co. (Parigi, New York) incanta con i paesaggi della giovane pittrice coreana Hyunsun Jeon all’interno di un booth ricco di suggestioni.
Degni di nota anche i progetti espositivi di Montrasio Arte (Monza, Milano, Piacenza) che invita a riflettere sulle urgenze contemporanee con un progetto che combina design e arti visive, e di EHRHARDT FLÓREZ (Madrid) che presenta un progetto incentrato sulla città come spazio e immaginario – inteso nelle sue sfaccettature, modi di viverla e osservarla – e sulle immagini o i suoni che essa genera. Frittelli arte contemporanea (Firenze) si ispira al concetto e alla storia della mostra iconica “Materializzazione del linguaggio” del 1978, curata da Mirella Bentivoglio durante la Biennale di Venezia, e che ha visto protagoniste 90 artiste e poetesse internazionali poi diventata una pietra miliare nello studio dei legami tra arte, linguaggio e pratiche femministe. In occasione del trentesimo compleanno della galleria, Raffaella Cortese (Milano, Albissola) presenta un progetto curatoriale dedicato al tema dell’utopia attraverso opere di sei artisti, tra cui l’installazione performativa You to Me di Monica Bonvicini che verrà attivata durante i giorni di apertura.
Un importante ruolo è dedicato dalle gallerie partecipanti alla fotografia in tutte le sue forme, dal solo show con cui Galleria Giampaolo Abbondio (Milano, Todi) omaggia la fotografa americana Nan Goldin, alle proposte di VISTAMARE (Milano, Pescara) dove le opere di Maria Loboda e Mimmo Jodice fanno da nodo in una presentazione ricca di riferimenti filosofici e letterari. Il progetto condiviso di Madragoa (Lisbona) e Dawid Radziszewski (Varsavia, Vienna) sarà punteggiato dalle immagini in bianco e nero di Joanna Priotrowska, mentre Mai 36 Galerie (Zurigo, Madrid) mette in dialogo la pratica fotografica anti conformista di Jacopo Benassi con i poetici scatti di Luigi Ghirri.
Sempre in questa sezione troviamo il progetto Timescape che accompagna i visitatori in un ideale viaggio nel tempo che parte dai primi del Novecento ed arriva a contaminare pratiche contemporanee: Galleria Carlo Virgilio & C. (Roma) presenta un incredibile work on paper di Egon Schiele del 1912; ED Gallery (Piacenza) si concentra sugli artisti rifiutati dalla Biennale di Venezia del 1914 con un focus sulle arti applicate (già protagonista alla mostra “Art Deco” di Palazzo Reale), mentre REVE ART (Bologna, Reggio Emilia) esamina la “Pittura del Rinnovamento” a Venezia, ossia quella legata alle Biennali in un arco cronologico che spazia dalla fine dell’Ottocento alla metà del secolo successivo. Continuando in questo periplo immaginario e temporale, Artemisia Fine Art (Borgo Maggiore) esplora la metafisica di Giorgio De Chirico, Maurizio Nobile Fine Art (Bologna, Milano, Parigi) riscopre le opere dello scultore Luciano Minguzzi, autore della “Quinta Porta” del Duomo di Milano negli Anni Cinquanta, mentre copetti antiquari (Udine) esamina le pratiche artistiche dei fratelli Basaldella negli stessi anni. Infine, Aleandri Arte Moderna (Roma) mette in dialogo alcuni maestri del Novecento con opere più recenti di Enzo Cucchi e Galleria Gomiero (Montegrotto Terme) accosta le sculture di Adolfo Wildt e Felice Tosalli, pioniere dei soggetti animalier dei primi Anni Venti del secolo scorso, agli artisti contemporanei Martin Soto Climent e Patrick Tuttofuoco.
Informazioni
miart 2025
4 – 6 aprile 2025
Preview 3 aprile 2025
Allianz MiCo Central – Level 0
Viale Lodovico Scarampo, Milano
www.miart.it