Causa le forti divergenze didattiche e artistiche, nell’inverno del 1997 Rossati lasciò l’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Via Ripetta per fondare, nel settembre dello stesso anno, la Scuola Romana di Pittura e Disegno – Scuola del Nudo “Scienza dell’Arte”: un servizio didattico-artistico privato che, almeno dal dopoguerra, era a Roma ancora inesistente. Già dagli esordi il suo immediato successo stigmatizzò la validità dell’iniziativa, che fece subito il ‘tutto esaurito’ di allievi e allieve, giovani e meno giovani che volevano apprendere le vere tecniche pittoriche fino allora approcciabili solo negli studi privati di pochi Maestri. Da allora una pletora di imitatori non sempre all’altezza cominciò ad aprire le ‘scuole’ e ‘scuolette’ d’arte, che oggi pullulano ovunque e che spessissimo servono solo a confondere le idee di chi le frequenta.
Rossati è un pittore figurativo, quindi (come non pochi altri nell’odierno contesto planetario) è considerato un outsider, ossia poco più della solita ‘Cenerentola’ delle metafore. Il che non gli ha comunque impedito d’avere nella sua lunga bibliografia autori come Claudio Strinati o Paolo Portoghesi, Maurizio Marini o Brian Sewell, né di esporre sempre in gallerie di alto prestigio, né d’essere da decenni presente nel mercato dell’arte di Asia, Europa e America.
Ultima news in ordine temporale: Arcadia Aste il 13 dicembre ha aggiudicato a 5000 euro un suo piccolo studio del 2015 (Valchiria, tempera grassa su cartone, 40 x 30).
Nella sua Scuola, che conta una media di quaranta allievi l’anno, Rossati punta a tramandare nella pittura e nella cultura contemporanee l’enorme bagaglio di saperi, tecniche e sensibilità che per secoli hanno connotato la grande arte italiana ed europea, oggi messa a durissima prova dal totalitarismo globale delle neoavanguardie. Oramai da anni “Scienza dell’Arte” ha sede in Via Ostiense 95, nei grandi spazi ‘underground’ del ‘Caffè Letterario”, dove ogni mercoledì pomeriggio si ‘celebra’ il rito della lezione di Pittura e di Nudo com’era intesa nei secoli d’oro.
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